#Niunamenos, contro gli atroci omicidi di genere

BUENOS AIRES  – Ieri mercoledì 19 ottobre ’16 migliaia di donne si sono riunite e hanno manifestato in Argentina e in tutto il Sud America allo slogan #niunamenos “non una in meno” contro l’omicidio di genere. 

Lo scorso 8 ottobre il brutale omicidio di Lucia Perez, una ragazzina argentina di 16 anni di Mar De Plata una cittadina 400 km a sud di Buenos Aires, ha definitivamente sollevato la rabbia dell’opinione pubblica femminile. Lucia è stata violentata, seviziata ed impalata da un gruppo di uomini,  l’orrore dell’accaduto ha fatto scendere in piazza, in quello che è stato chiamato Miércoles Negro  “il mercoledì nero” donne in abiti neri in segno di lutto che hanno manifestato contro il femminicidio per chiedere giustizia. 

La Corte Suprema argentina,  facendo riferimento a dati forniti da alcune NGO che aiutano le donne vittime di abuso, affermano che viene uccisa per mano di un uomo una donna ogni 30 ore,  “Questa è una marcia contro il femminicidio” ha specificato alla stampa il giudice della Corte Suprema Elena Highton de Nolasco “I casi di femminicidio crescono di giorno in giorno, diventando più perversi e violenti. Ci è stato riferito che negli ultimi 18 giorni si sono verificati 19 omicidi di donne per mano di uomini”. 

Manifestazione simili si sono tenute Messico, El Salvador, Bolivia, Chile, Paraguay and Uruguay. Michelle Bachelet Presidente del Chile, si è unita alla campagna su Twitter, postando un video per testimoniare la sua frustrazione di fronte ai casi di violenza che affligono anche il suo paese contro donne e ragazze. 

In Italia nel 2016 le donne vittime di omicidio di fenere sono gia 89, 5 nel solo mese di ottobre. L’ultimo solo ieri, accaduto a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, dove Carmine D’Aponte, 33 anni ha ucciso la moglie Stefania Formicola di 29 anni a colpi di arma da fuoco mentre erano all’interno della loro auto. 

Il femminicidio, a livello mondiale, non è dunque un’emergenza, ma un fenomeno strutturale, non si tratta di questioni femminili ma di cultura di genere che riguarda tutti, a cui bisognerebbe rispondere con una strategia di cambiamento di pensiero. Auspicata e promossa dalle Nazioni Unite è la tanto criticata (anche dal Papa) ottica di genere, che andrebbe applicata a tutte le politiche pubbliche, in ambito economico, educativo e sociale per far in modo che partendo dalle differenze si possa costruire un effettiva e duratura parità.  

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