Riforma Elettorale, Renato Schifani gela i modelli del Sindaco di Firenze

Prime timide anticipazioni sul Documento che dovrebbe rilanciare l’occupazione. I sei punti del Job Act di Renzi. Partito il giro di incontri di Letta per formalizzare il nuovo ‘Contratto di Governo’

 

ROMA – “Il problema di creare lavoro, nuova occupazione è un’urgenza e nei prossimi giorni presenteremo un documento per dar vita in Italia a un piano speciale”. La promessa è del Sindaco di Firenze e segretario del Pd, Matteo Renzi. Sembrerebbe, infatti, vicino alla definizione il punto di svolta su lavoro ‘Job Act’, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere illustrato nei prossimi giorni, con ogni probabilità, all’inizio della prossima settimana, anche se i più ottimisti, addirittura lo anticipano al prossimo fine. Il documento, ha spiegato Renzi, si baserà  “su tre punti di riferimento e punterà a creare posti di lavoro in almeno sei settori, ed il Made in Italy è tra questi al primo posto””. E’ chiaro, che nelle intenzioni del nuovo corso democratico c’è la volontà di rilanciare un settore strategico per le sorti dell’economia nazionale, ovvero quello manifatturiero, che più di altri ha sofferto la crisi, schiacciando negativamente anche la nostra bilancia commerciale. Il job Act, made in Renzi punterà, ovviamente, anche su due settori squisitamente italiani come il turismo e la cultura.  Nella sostanza, spiega il Segretario del Pd lo strumento per creare occupazione e ricchezza “non sarà e non dovrà essere tanto una discussione sull’articolo 18, su cui ciascuno ha le proprie idee”, ma un programma per rendere concreta un’idea dell’Italia nei prossimi anni”. Sarà necessario fornire “le regole di insieme a chi fa impresa affinché possa essere messo in condizione di far bene la propria attività”. Ed a proposito di rapporti con le parti sociali,  Renzi si è augurato che la discussione “sulle regole contrattuali non sia illogica e si comincino a dare garanzie a chi fino ad ora non le ha mai avute e che negli ultimi 20 anni ha dovuto pagare il costo dei ritardi della politica. Purtroppo – ha concluso Renzi –  il mondo del lavoro è diviso fra chi le garanzie le ha, ancorché messe in discussione, e chi invece non le ha mai avute”.

Contratto di Governo, il Premier Letta ha incontrato Scelta Civica e i ministri Saccomanni e Giovannini

Ma quella di martedì 7 gennaio è stata una giornata importante anche per il Governo, visto che sono iniziate le consultazioni, per ora informali, per predisporre il cosiddetto ‘Contratto di Coalizione’. Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha avuto un primo incontro con Scelta Civica, poi nel resto della settimana, incontrerà tutti i partiti che compongono la sua maggioranza. Il premier, sempre nella mattinata di martedì, ha avuto un lungo colloquio con il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Per avere la necessaria concentrazione sul programma che dovrà accompagnare il suo Esecutivo, fino al 2015, Letta ha anche deciso di cancellare, per ora, il vertice intergovernativo Italia-Turchia, in agenda per il 17 gennaio a Istanbul. La decisione è stata già formalizzata al primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan.

Il Presidente Schifani al Segretario del Pd Renzi. Anche il modello spagnolo ha liste bloccate come il Porcellum ‘cassato’ dalla Corte Costituzionale

Infine, in questo giorno di ripresa dell’attività politica ed istituzionale, c’è da registrare la presa di posizione dell’ex Presidente del Senato e Presidente del Nuovo Centro Destra, Renato Schifani sulla Legge Elettorale, in una intervista concessa a ‘Radio Anch’Io’: “Sulla riforma- fa sapere Schifani-non c’è dubbio che occorrerà attendere le motivazioni della Consulta. Per questo sorrido quando in questi giorni si apre un dibattito acceso sui vari modelli da quello spagnolo, al Mattarellum passando per altri sistemi”. “Mi sembra prematuro parlare di modelli”. Nel corso della trasmissione, Schifani ha inoltre spiegato “che prima di entrare nel merito della riforma elettorale è necessario attendere le motivazioni della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha bocciato il Porcellum. Vorrei ricordare – ha infine sottolineato – come la Corte Costituzionale abbia dichiarato incostituzionale il Porcellum, che prevedeva liste bloccate così come il modello spagnolo che è tra le tre proposte formulate ai partiti da Matteo Renzi. Quindi al momento mi sembra prematuro parlare di modelli”.

 

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