Il Decreto SalvaRoma ripescato e salvato dall’Aula del Senato

Dopo la bocciatura in Commissione, complici le assenze di Senatori di Pd e Scelta Civica

Prima no e poi sì, si è consumata in poche ore la sorte del cosiddetto Decreto Salvaroma, visto che nel primo pomeriggio era stato bocciato in Commissione al Senato, per poi essere ripreso in calcio d’angolo e salvato dalle stessa Aula di Palazzo Madama.  Il no si era consumato in Commissione, complice le assenze di alcuni parlamentari del Pd e di Scelta Civica, che avevano concesso una vittoria di Pirro alle opposizioni. Poi però in Aula, la bocciatura è stata respinta con 111 sì e 159 no. Tornando al ‘primo tempo’ con la votazione in Commissione a favore della bocciatura erano stati Lega, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Gal mentre erano assenti alcuni esponenti del Pd e di Scelta Civica che avrebbero votato contro, ma tanto il risultato è stato presto ribaltato in Aula. Il fronte del no aveva sottolineato che il decreto è troppo eterogeneo e metteva insieme materie diverse accomunate solo dalla parola “proroga” e inoltre il provvedimento presenta norme già viste in altri dl decaduti e che quindi non sarebbero più presentabili. Tira un sospiro di sollievo l’Amministrazione di Roma Capitale, che sarebbe tornata a tremare, senza l’intervento del Governo. Senza una parziale copertura, nelle mani del Commissario, dell’enorme debito, sarebbe scattato, inevitabile il Commissariamento ed altrettanto inevitabile sarebbe stata la fine della Giunta Marino e della sua maggioranza. Con ogni probabilità, poi, le ripercussioni avrebbero toccato anche l’Esecutivo Letta e la variegata maggioranza che lo sostiene.

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