Caos elettorale. Ecco il testo della Legge depositata in Commissione

ROMA –   Il testo della riforma elettorale con la firma di firma di Pd, Forza Italia e Nuovo centrodestra,  è stato depositato in commissione Affari Costituzionali della Camera verso le ore 20. Si tratta di 15 pagine in tutto divise in due articoli.

 

Ecco il testo integrale 

L’equilibrio politico è legato alla trattativa sulla legge elettorale, da fonti Pd si apprende che il segretario Matteo Renzi vuole chiudere quella partita e avviare l’iter parlamentare con una intesa chiara, prima di

sedersi al tavolo per il nuovo patto di governo e per il rimpasto che il premier sta preparando. Mentre a palazzo Chigi spiegano che Letta è molto «preoccupato» per il «caos» che si è creato su questo fronte perché inevitabilmente le fibrillazioni della maggioranza sulla legge elettorale si riflettono anche al tavolo di ‘Impegno 2014’. 

Renzi, ieri sera, lo ha detto esplicitamente ai deputati Pd: «Senza un’intesa sulle riforme la legislatura salta» e anche il premier è convinto che il rischio di un avvitamento esista. Non solo perché i piccoli partiti della maggioranza sono in subbuglio, di fronte alla ‘tagliolà delle soglie di sbarramento alte previste nel testo base, ma anche perché la situazione rischia di sfuggire di mano nello stesso Pd, dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo. Non a caso, raccontano, il premier ha vissuto molto male l’esito della direzione di lunedì scorso, l’idea di un Pd che di fatto riapre il congresso e di una minoranza che viene messa all’angolo dal segretario preoccupa il premier. 

A palazzo Chigi sembrano preoccupati più dal quadro politico, che dai contenuti di ‘Impegno 2014’, «su questo siamo abbastanza avanti», spiegano. Di sicuro, il premier non intende accettare l’immagine, che Renzi continuamente gli attribuisce, di uno che non fa. Anche per questo oggi, dopo una riunione con i ministri Fabrizio Saccomanni e Enrico Giovannini, ha voluto sottolineare che il governo ha prodotto molto più di quanto viene raccontato: «Come avevamo promesso, ecco i primi effetti positivi della legge di stabilità: si riduce la pressione fiscale sulle imprese e arrivano nuovi fondi per la cassa integrazione». Certo, Letta avrebbe preferito chiudere l’intesa su ‘Impegno 2014’ prima del 29, ma a questo punto la priorità è tenere unita la maggioranza, cosa non scontata a giudicare dalle tensioni di queste ore.

 

Il premier, poi, vorrebbe coinvolgere Renzi anche nella ridefinizione dell’organico di governo, si parla ancora della sostituzione di ministri come Nunzia De Girolamo, la stessa Anna Maria Cancellieri, Flavio Zanonato, oggi finito sotto attacco di Debora Serracchiani. Renzi, però, a quanto pare non intende partecipare a questa partita, il segretario Pd, spiega uno dei suoi, «preferisce restare nella posizione di quello che cerca di condizionare il governo, piuttosto che mettersi nella situazione di chi è condizionato dagli alleati». Per questo l’orientamento è quello di lasciar fare a Letta, che potrebbe ‘promuoverè Graziano Delrio e magari nominare ministri ‘di areà, si parla di un imprenditore (non Oscar Farinetti). Tutto, però, è rimandato a quando il segretario Pd si sentirà sicuro sulla legge elettorale.

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