La lega a Pontida: ”Basta euro ed immigrati”

 

ROMA – Domenica 4 maggio è stato il grande giorno di Matteo Salvini. A Pontida questa è stata la sua prima volta da segretario della Lega Nord. Lo slogan del raduno è stato “Basta euro ed immigrati”.

Fra i militanti, oltre ai tradizionali slogan, anche un grosso cuore con la scritta «Veneto indipendente», in fondo al pratone. Una bandiera italiana con una banana al centro del tricolore, vicino alla sala stampa. Striscioni contro l’ immigrazione di massa: “Clandestini tutti a casa di Napolitano” e “Renzi grazie degli sbarchi, cretino”. Cosi Salvini:“ Arrestateci tutti, se siamo pericolosi, arrestateci tutti perché vogliamo la libertà. Non fate cosi’ che poi Renzi pensa che sia per lui, che il megalomane di Firenze pensa che Pontida sia per lui”. Così Salvini ha ‘stoppato’ i militanti di Pontida che inneggiavano il suo nome, Matteo, lo stesso del presidente del Consiglio. “Mi dispiace per chi si chiama Matteo:” abbiamo questa sfida”, ha aggiunto, mentre i militanti hanno iniziato a urlare ‘Salvini’. Alla sua prima Pontida da segretario federale, Salvini si è definito “militante tra militanti”. “Qui a Pontida c’è il cuore”, ha detto, emozionato. Il leader del Carroccio ha poi fatto salire genitori e bambini di fianco a lui sul palco. “Voi siete il futuro, la battaglia della Lega non guarda indietro”, ha detto, “tutti gli altri sono il vecchio, noi siamo il nuovo”.  “Guardate che sovversivi, guardate che violenti”, ha continuato poi Salvini indicando i secessionisti arrestati.  “Gli spacciatori non vanno in galera, gli indipendentisti si’: vergogna non si processano le idee”. “Non è una battaglia politica, della Lega, ma per la liberta’ di pensiero”, ha aggiunto. Poi ha proseguito sicuro: “Prenderemo milioni di voti alle Europee. I comunisti del 2014 mi fanno pena e mi fa pena che in Italia si possa ancora pensare a un regime che ha portato la fame nel mondo”. Rivolgendosi agli amministartori ha detto: “Andate nei vostri comuni e togliete la bandiera dell’Europa che non serve a niente. Andiamo a conquistare più città possibili. Se dovessi scegliere, prenderei Padova, città che merita di essere liberata dai centri sociali”.

 

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