Elezioni europee. Si tratta per il nuovo Governo Ue

Lo straordinario risultato del Pd manda in crisi i Popolari che ora sono costretti a mettere nel conto la ‘grande coalizione’

ROMA – La straordinaria affermazione del Pd in Italia, pone precisi paletti al futuro assetto del Governo Europeo. Sulla scia di quanto accaduto prima in Germania e poi parzialmente in Italia, la nuova Commissione potrebbe derivare da un accordo di grande coalizione, tra Ppe e Pse. Come detto, se i risultati saranno confermati nel numero dei seggi attribuiti, Renzi ha giocato una partita assolutamente decisiva ed altrettanto decisiva potrebbe rivelarsi il semestre italiano di Presidenza Ue. I primi numeri sui 751 seggi del parlamento europeo , darebbero in testa il Ppe con oltre 210 seggi, dato che però ppotrebbe essere visto al ribasso, con quanto sta accadendo in Italia. Ai socialisti potrebbero andare oltre 185 seggi e determinante per la fornazione del governo continentale potrebbe essere la posizione dell’Alde e dei suoi 70 seggi. Per il Ppe Jean-Claude Juncker ha già rivendicato la presidenza: “Se il trend viene confermato, è chiaro che pretendiamo la presidenza della Commissione Ue”. Ma dopo il risultato maturato in Italia da Renzi, che affianca e surclassa quello della Merkel in Germania, tutto è in discussione e può essere assolutamente trattato. Quanto incassato dal Pd in Italia, mette addirittura in secondo piano anche lo straordinario risultato della Marina Le Pen in Francia, che con il 25% dei consensi va al primo posto. La Le Pen ha già chiesto al presidente Francois Hollande di procedere allo scioglimento dell’Assemblea nazionale dopo lo storico risultato del suo partito, che ha visto quadruplicare i voti rispetto alla ultime europee. E chiama a raccolta tutti gli euroscettici d’Europa e Grillo. Per Hollande, che domani ha convocato una riunione d’emergenza all’Eliseo, bisogna “trarre lezione da questo evento cruciale”. Sul punto, questo va precisato molti esponenti dei 5 Stelle hanno già disertato l’appello della estremista di destra. Accanto alla Le Pen da mettere nel conto anche il risultato maturato nel Regno Unito, dove il movimento antieuropeo dell’Ukip sarebbe in testa con il 29,7%, immediatamente dopo il Labour al 29,6%, terza piazza per i Conservatori del Cameron che non riesce a portare il partito oltre il 20,5% dei consensi. Doppia faccia del voto anche in Germania dove c’è da registrare, come detto, l’affermazione della Cancelliera Merkel ma anche la tenuta dell’Spd. Infine testa a testa in Spagna tra il Partito Popolare (26%) e Socialisti (23%).

Condividi sui social

Articoli correlati