2 Giugno. Napolitano: pace, gestione della crisi, contrasto al terrorismo e alla criminalità

 

ROMA – La corsa dei bersaglieri fra gli applausi della folla, di Napolitano e Renzi, le Frecce tricolori tornate   a solcare il cielo dei Fori Imperiali, gli onori militari al Capo dello Stato da parte del reggimento  dei corazzieri a cavallo chiudono  la parata per la Festa della Repubblica che celebra il  68° anniversario.

Il Presidente nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha esordito richiamando la attuale situazione dell’Europa. Glli stati europei, che un secolo fa si combattevano con feroce accanimento, oggi sono uniti sotto la stessa bandiera. Nel nome di comuni valori di libertà, giustizia ed eguaglianza, perseguono insieme la prosperità, lungo un irrinunciabile percorso di integrazione economica, politica e istituzionale. Ma anche per l’Europa – sottolinea- la pace non è un bene definitivamente acquisito. Lo dimostrano l’acuirsi di gravi focolai di tensione a ridosso dei confini dell’Unione e il necessario, costante impegno della Comunità internazionale nella gestione delle crisi e nel contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata”. 


L’apprezzamento per l’opera svolta dalle Forze Armate

“Nel mondo della competizione economica e della globalizzazione – prosegue il messaggio del Capo dello Stato – gli strumenti militari dei paesi democratici sono chiamati ad assolvere compiti vitali di dissuasione, prevenzione e protezione per la sicurezza dei cittadini e a tutela della legalità». Di questa complessa e delicata realtà sono da tempo consapevoli protagoniste le Forze armate italiane che, attraverso il processo di profonda riorganizzazione intrapreso, vogliono decisamente rafforzare le capacità umane e tecnologiche e la prontezza di impiego per assolvere con efficacia i propri compiti, ricercando nella dimensione europea la principale direttrice di integrazione e di sviluppo.” Le Forze armate –conclude il messaggio-meritano il profondo apprezzamento del Paese per la professionalità, la dedizione al servizio e il valore dimostrati in tutti i teatri operativi, anche nelle situazioni più difficili. Nel giorno della Festa della Repubblica giungano a tutti voi, soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado, la considerazione e la gratitudine degli italiani e un fervidissimo augurio. Viva le Forze armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!” 

Una cerimonia solenne e festosa

E’ stata una cerimonia solenne, festosa  con molti applausi per l’anziano Presidente che si è assunto il pesante onore di guidare il Paese in un fase fra le più difficili della sua storia, con  attenzione e curiosità da parte della folla per l’esordio del “ ragazzo” Matteo Renzi, come ama definirsi, nella più importante cerimonia della nostra Repubblica. Interesse, in particolare da parte dei cronisti politici per quanto riguarda la composizione del palco presidenziale, della tribuna autorità e la presenza delle forze politiche. Il Capo dello Stato ha fatto il suo ingresso in via dei Fori Imperiali  accompagnato, sulla storica Lancia Flaminia, dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, dal segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra e dal Capo di stato maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli.

Assenti rappresentanti di M5S e di Fratelli d’Italia

Nella tribuna autorità, oltre al  presidente del Consiglio Matteo Renzi, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, i ministri per le Riforme, dell’Interno e degli Esteri Maria Elena Boschi, Angelino Alfano e Federica Mogherini, il sindaco di Roma Ignazio Marino e diversi deputati e senatori della Repubblica. Accanto a Napolitano, in tailleur bianco, la signora Clio.

Nessun parlamentare del M5S è presente alla parata ci sono tutte le forze politiche  compresa la Lega Nord rappresentata da Sergio Divina.  Assenti pure i rappresentanti di Fratelli d’Italia, che già avevano deciso di non prendere parte alla videoconferenza con i due marò detenuti in India che si terrà alle 12 davanti ai parlamentari delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. 

Matteo Renzi si toglie la cravatta e incontra i suoi “tifosi”

Veniamo a Matteo Renzi molto seguito dalle telecamere. Appena la parata termina si toglie la cravatta,la consegna ad un componente del cerimoniale  e si incammina a piedi verso Palazzo Chigi, seguito da un gruppetto di “tifosi”. Come nel suo stile si è concesso per selfie,abbracci,strette di mano, ha parlato con alcuni ragazzi, si è preso una giusta dose di applausi. “Facciamo qualcosa, cambiamo l’Italia” gli  grida una signora. “Ci proviamo” gli risponde a stretto giro  il premier. Un anziano signore: ”Vengo dall’Aquila. Ti aspetto all’Aquila.”

 

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