Ballottaggi in Sicilia. Esito targato Pd. Bagheria al M5S

PALERMO  – A chiusura dei seggi è del 47.74% il dato finale dell’affluenza negli 8 Comuni della Sicilia dove si è votato fino alle 15 per i ballottaggi delle amnministrative.  Rispetto al primo turno coincidente con le europee del 25 maggio la partecipazione è calata del 20,37%: avevano infatti votato due settimane fa il 68,11% degli elettori. 

Ma ora vediamo i risultati più significativi. Il Pd alleato con l’Udc strappa Caltanissetta al centrodestra. Unico capoluogo siciliano al ballottaggio, conferma l’onda lunga delle affermazioni dei democratici che prevalgono anche a Monreale e Termini Imerese, in provincia di Palermo. Mentre a Bagheria vince il candidato del Movimento 5 stelle. Schiacciante la vittoria del centrosinistra anche a Pachino e ad Acireale. È la fotografia dell’ultimo turno elettorale che consegna pure il dato di un forte astensionismo: alle urne si sono recati appena il 47,75% degli elettori, 21 punti percentuali in meno rispetto al 25 maggio. 

Giovanni Ruvolo, del centrosinistra, dunque, è il nuovo sindaco di Caltanissetta con il 64,3% delle preferenze. Il suo avversario, Michele Giarratana del centrodestra, si è fermato al 35,7%. Ma l’altro elemento rilevante di queste consultazioni è il 69,77% con Patrizio Cinque del Movimento 5 stelle diventa il nuovo sindaco di Bagheria, avendo la meglio sull’avversario del Pd Daniele Vella, doppiato con il 30,23%. «Bagheria in festa!», esulta Beppe Grillo su Facebook. «Ce l’abbiamo fatta, vittoria! Il M5S contro tutto e tutti è riuscito in quello che per i conoscitori del territorio era quasi impossibile: vincere a Bagheria, il comune più grande della provincia di Palermo. Uno dei comuni dove la mafia ha visto pochi giorni fa l’arresto di 31 dei suoi elementi o ad essa vicini», aggiunge l’ex capogruppo grillino alla Camera Riccardo Nuti. Cinque, 29 anni a giugno, laureato in Comunicazione istituzionale e politica, è l’unico sindaco pentastellato eletto in questa tornata di amministrative in Sicilia. 

Il resto è soprattutto una storia di risultati targati Pd: il democratico Piero Capizzi è infatti il nuovo sindaco di Monreale (Palermo) con il 55,88% dei voti contro il 44,12% di Alberto Arcidiacono, sostenuto da Udc, Forza Italia e alcune civiche. Schiacciante vittoria del candidato del centrosinistra al ballottaggio per il sindaco di Pachino (Siracusa). Roberto Bruno, sostenuto da Pd, Ncd e tre civiche, ha raccolto il 75,03% pari a 7.423 voti. Il dato

definitivo assegna il 24,98% allo sfidante Andrea Ferrara, appoggiato da Udc, dal Megafono del governatore Crocetta e da una civica.  A Termini Imerese L’uscente sindaco di centrosinistra Salvatore Burrafato si conferma alla guida del Comune con 7.688 voti pari al 53,76%, sostenuto da Pd, Ncd, Megafono, Articolo 4 e da tre civiche. L’avversario Agostino Moscato, sostenuto da varie liste civiche, si è fermato al 46,25%. 

Ed è del centrosinistra anche Roberto Barbagallo, nuovo sindaco di Acireale (Catania), eletto con il 63,53% (15.573 voti) nel ballottaggio contro Michele Di Re, appoggiato da Forza Italia e cinque liste civiche e fermatosi al 36,47% (8.909 voti).  Nicola Cristaldi rieletto sindaco a Mazara del Vallo (Trapani). Ex presidente dell’Assemblea regionale quando militava in An, Cristaldi si è candidato con tre liste civiche che hanno raccolto il 58.91% dei voti. Il dato definitivo delle 50 sezioni assegna all’avversario Vito Torrente, anche lui sostenuto da varie liste civiche, il 41,09%. 

«Anche in questo secondo turno conferma la vittoria del Partito democratico in Sicilia, a dimostrazione della bontà del lavoro svolto e della validità delle scelte compiute in questi ultimi mesi», dice il segretario regionale del Partito democratico Fausto Raciti, che così prosegue: «In Sicilia torniamo ad essere protagonisti. Strappiamo Caltanissetta al centrodestra e il Pd si afferma anche in importanti comuni come Monreale e Termini Imerese. Al termine di questa tornata amministrativa rafforziamo la nostra presenza praticamente ovunque. Un risultato che ci gratifica e che vogliamo

confermare segnando un cambio di passo nella politica siciliana». 

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