Ardeatina, Falcognana. Discarica all’italiana

ROMA – Oggi i residenti dell’Ardeatina sono tornati a presidiare la strada romana  contro la realizzazione di una seconda discarica in zona Falcognana. Ieri la prima manifestazione, oggi dopo un’assemblea per coordinare i volontari un presidio ad oltranza per evitare una seconda Malagrotta.

Intanto il presidente del Lazio Nicola Zingaretti tenta di rassicurare gli abitanto: “Valuteremo  con serietà e con la massima attenzione al tema della salvaguardia della salute dei cittadini, le proposte del commissario Sottile. Ma già ora ci sono alcune certezze: a Roma non ci sarà mai più una nuova Malagrotta perchè mai più si interreranno rifiuti ‘tal quale, ma solo materiale trattato e non pericoloso per l’ambiente e per la salute dei cittadini. E questo è indubbiamente un risultato storico per la Capitale”. “Inoltre, se – aggiunge Zingaretti – la proposta sarà il sito sull’Ardeatina, non si dovrà aprire nessuna nuova discarica perchè lì ce n’è già una funzionante e autorizzata da anni per il trattamento dei rifiuti pericolosi che richiedono garanzie ambientali rigorosissime e ben più stringenti rispetto ai siti per i materiali trattati provenienti dai rifiuti solidi urbani. Quindi, in questo caso, ci troveremmo di fronte ad una riduzione dell’impatto ambientale del sito sull’area, rispetto all’attuale destinazione, e non a un suo aumento. Comunque- conclude Zingaretti- quando avremo il progetto e le proposte del commissario, le valuteremo con il massimo del rigore per tutelare i diritti e la salute dei cittadini”.

Parole che non riescono tuttavia a rassicurare i cittadini già esasperati già da una situazione ambientale fortemente compromessa da una discarica, la Ecofer,  realizzata nel 2004 e da una mobilità divenuta col tempo  insostenibile su questa importante arteria della capitale caratterizzata da un traffico eccessivo di mezzi pesanti.
Il sindaco della capitale Ignazio Marino, invece, intende “studiare con serietà e attenzione la relazione conclusiva del commissario per l’emergenza rifiuti, Goffredo Sottile”. Relazione che è arrivata sul tavolo del primo cittadino della capitale e sulla quale Marino non esclude neppure l’ipotesi di convocare un ulteriore tavolo tecnico. “Non ho intenzione di avallare alcuna decisione in grado di pregiudicare la salute delle romane e dei romani, nè l’ambiente in cui vivono- aggiunge Marino- .  Bisogna evitare di affrontare la questione della gestione dei rifiuti con un approccio costantemente emergenziale, e invece pianificare gli interventi e progettare il futuro sulla base di solide conoscenze scientifiche e di processi maggiormente partecipativi”.
Tuttavia, l’emergenza esiste. Eccome se esiste. Lo sa bene Andrea Santoro, Presidente del Municipio IX, che ieri è andato personalmente a consegnare una lettera al presidente Zingaretti e al sindaco Marino e una diffida al Prefetto Sottile, in cui chiede che non venga presa alcuna decisione affinchè non sarà presentato un progetto con tutte le verifiche tecniche relative alla viabilità al rischio idrogeologico e ai vincoli paesaggistici (decreto Sandro Bondi del 2010 relativo all’agro romano che fa riferimento all’area che va dalla Laurentina,  all’ Ardeatina fino alla Pontina ndr).

Insomma le preoccupazioni per l’apertura di una discarica nel territorio municipale ci stanno tutte. Un’area dove, tra l’altro, non si sono espressi ancora in molti e dove mancano le valutazioni e i pareri degli enti preposti e della Sovraintendenza. Santoro anche oggi era presente al Presidio assicurando fermamente che per questa causa si batterà ad oltranza.
 
Perfino il rettore del Divino Amore si è mobilitato, tant’è che ieri ha assicurato la sua partecipazione alla protesta per evitare questo scempio a pochissimi chilometri da una delle mete di pellegrinaggio più frequentate dai fedeli.

Nel pomeriggio, visto che ci troviamo in un’area ad altissima vocazione agricola, anche un gregge di pecore è stato liberato ed ha invaso la carreggiata creando non pochi disagi agli automobilisti. Ma non è nulla confronto all’odore maleodorante che si leva dalla discarica già esistente. Per non parlare del rischio di inquinamento delle falde acquifere, se già non lo sono, che portano acque attraverso i pozzi a molte case di campagna e alle coltivazioni agricole.
E poi ci sono i dubbi, i tanti dubbi che assillano gli abitanti, quelli per intenderci,  di cui spesso ci si accorge quando ormai è troppo tardi. Prima fra tutti l’impossibilità burocratica di creare una discarica su quella già esistente della Ecofer che non solo è privata, ma ha il permesso di smaltire i rifiuti speciali fino al 2016.
E poi la discarica per legge deve essere fatta su un terreno pubblico deve essere istituito un bando. Particolari ancora oscuri ai più. Ma c’è dell’altro. La buca nel sito individuato è troppo piccolo. Alcuni affermano che tempo due anni e la discarica sarebbe già satura.
Ieri una signora sulla settantina ha atteso 5 ore il pullman alla fermata perchè la manifestazione aveva bloccato la strada. Fate con calma ha gridato timidamente l’anziano donna. E’ meglio morire di vecchiaia che di cancro.

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