Rifiuti. Ancora ombre sul sito di Falcognana, ma si parla già di esproprio

ROMA – Tante ombre ancora sul sito della Falcognana, che dovrebbe sostituire temporaneamente Malagrotta, per scelta del commissario Goffredo Sottile, su avallo sia del Comune che della Regione Lazio.

Le notizie si rincorrono di giorno in giorno, ma di fatto ancora non si riesce ad avere un quadro chiaro e soprattutto rassicurante della situazione.  A partire dalle indagini che stanno svolgendo la Guardia di Finanza e la DDA (Dipartimento distrettuale antimafia) sulla società Ecofer e sulle fiduciarie che celano i reali proprietari,  fino alle parole di Nicola Zingaretti che, tra l’altro, dopo un lungo silenzio, si è espresso ribadendo la piena fiducia nelle scelte e decisioni del commissario: “per fortuna c’è un commissario di governo il quale ha un mandato formale a trattare con i proprietari della discarica”.  

Oggi è uscita la notizia riportata da Il Messaggero di un possibile sequestro dell’area nel caso emergessero fenomeni di illegalità. Ma ciò che si paventa come più traumatico, ma anche  più probabile invece, sarebbe addirittura l’esproprio coatto del sito, che a quel punto verrebbe gestito direttamente dall’Ama.  Dalla Regione si continua a ribadire che portare i rifiuti urbani nella discarica già esistente “non rappresenterebbe un aggravamento dell’impatto ambientale”. Purtroppo però la relazione Goffredo Sottile,  mai resa pubblica, sembra, almeno per chi ha avuto la possibilità di visionarla,  non tenere conto del fatto che l’area interessata si trova nel bel mezzo di una zona con pericolosità sismica media, dove potrebbero verificarsi terremoti anche di notevole intensità. Senza contare che l’area è a rischio idrogeologico (continuo abbassamento della falda freatica e permeabilità dei terreni, fratture e faglie con emanazioni gassose). Inutile ribadire poi che la zona è sottoposta a vincoli anche archeologici.

Intanto proprio ieri è tornato alla carica l’avvocato Manlio Cerroni, il quale in un comunicato, ha rilanciato l’ipotesi di utilizzare la discarica di Pian dell’Olmo già pronta per accogliere i rifiuti della capitale, sottolineando come in passato, l’ipotesi di una discarica in zona Falcognana fosse stata bocciata a causa proprio di vincoli paesaggistici, archeologici ed ambientali.

Tutte queste notizie  non  hanno fatto  altro che destare ulteriori preoccupazioni tra i cittadini e residenti della zona che, infatti, hanno proseguito  con le loro azioni di protesta. Nella mattinata di ieri è stato effettuato un blocco della via Ardeatina, durato circa 3 ore, giustificato dal Presidio No Discarica Divino Amore dal continuo e inusuale passaggio di camion diretti in discarica negli ultimi due giorni. Il Presidio, inoltre, nei comunicati recentemente diramati, lamenta la totale esclusione dai tavoli tecnici decisionali e stigmatizza il mancato ascolto dei cittadini  da parte delle istituzioni direttamente interessate alla vicenda. “Ci chiediamo perché il Presidio non venga ancora riconosciuto come interlocutore. E perché i rappresentanti istituzionali coinvolti continuino ad ignorare volutamente la voce del cittadini e dei comitati. Insomma, – prosegue il Presidio – Zingaretti ora chiarisca una volta per tutte il perché del suo interesse a fare questo sito a Falcognana, che non prende in considerazione altre alternative seppur temporanee. Siamo contro ogni discarica, precisa il Presidio,  e non vogliamo certo trasferire il problema ad un’altra comunità, ma non è più accettabile che le scellerate decisioni prese dall’alto ricadano sempre sulla vita dei cittadini. Martedì 3 settembre il Presidio sarà al Ministero dell’Ambiente dove è stato convocato il tavolo tecnico. Il Presidio auspica che si metta fine a questo regime di segregazioni documentali, che riguardano gli incontri avvenuti ai tavoli tecnici”. 

Questa mattina anche  il Presidente del IX Municipio Andrea Santoro si è recato al Presidio, dopo aver fatto i dovuti sopralluoghi prima del blocco al passaggio dei mezzi pesanti, come lui stesso  ha scritto su Facebook: “Mattina di sopralluoghi sull’Ardeatina per il divieto di transito per i Tir. Mancano alcune verifiche ed iniziamo. E poi al Presidio no discarica per parlare con il comitato delle prossime iniziative….con un buon caffè che mi hanno offerto”. 

Le alternative del WWF

“Onorevole Assessore, Illustrissimo Prefetto, le notizie apparse sui quotidiani di questi ultimi giorni, nonché quanto riportato dalle agenzie di stampa nelle ultime ore ci inducono ad intervenire ancora una volta sull’annoso argomento della gestione del ciclo dei rifiuti a Roma. Sono ormai anni che il WWF Lazio è impegnato su questo tema e chiedecon forza una svolta sulla gestione che finora ha premiato solo ed esclusivamente gestori di discariche e proprietari di inceneritori». Così il WWF Lazio in una Lettera Aperta inviata al Commissario Goffredo Sottile e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma Capitale Estella Marino.

«Le nostre future generazioni hanno tutto il diritto di scollarsi da logiche legate a vecchie mentalità imprenditoriali che anche oggi fanno fatica ad accettare la propria inadeguatezza, non rendendosi conto che la società è cambiata, i cittadini sono cambiati e perfino le regole di mercato e normative – si legge nella missiva – Insomma siamo in un’altra epoca. Anche oggi assistiamo ad inaccettabili proposte relative a siti dove eventualmente poter localizzare le discariche, sempre più improbabili, con il presunto fine di creare presumibilmente agitazione ed incertezza tra le varie popolazioni di volta in volta coinvolte. Apprendiamo per converso con molto interesse l’idea, finalmente, di spostare il ragionamento sulla realizzazione dei siti di compostaggio. Sia AMA che il COLARI potrebbero realizzare due linee in appena due mesi trasformando le linee di TMB (trattamento meccanico biologico) che attualmente ricevono lo scandaloso rifiuto raccolto da cassonetto stradale, in linee dedicate al compostaggio, facendo decollare miracolosamente la raccolta differenziata come avvenuto nel quartiere di Colli Aniene a Roma, dove in appena due mesi si è arrivati ad oltre il 70%. Un duro colpo certamente per chi guadagna in funzione della quantità di rifiuto ammesso in discarica, ma un certo e rapido guadagno perla collettività in termini ambientali ed economici. Sarebbe quindi opportuno non pensare tanto al raddoppio di un sito di compostaggio già esistente che necessiterebbe di lunghi e approfonditi studi, quanto a riutilizzare ed efficientare l’esistente così da poter estendere in tutta la città la raccolta differenziata secondo il modello di Colli Aniene, abbandonando le idee di apertura di nuove discariche”.

Condividi sui social

Articoli correlati