Rifiuti. Orlando, ok per Falcognana, ma le relazioni non sono ancora pubbliche

ROMA – “Il sito della Falcognana Divino Amore è stato ritenuto idoneo a raccogliere i rifiuti trattati”. Così il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che oggi ha risposto ad un’interrogazione presentata alla Camera, il cui primo firmatario è Renato Brunetta.

Secondo il ministro la nuova discarica in questione rappresenta una soluzione immediata e non temporanea. Parliamo di 2 anni, in cui il ministro assicura “ci sarà addirittura una diminuzione dell’impatto ambientale”.
“La discarica di Falcognana è  già attiva per i rifiuti pericolosi e ha una “capacità volumetrica di abbancamento già autorizzata ed ancora disponibile, pari  a circa 1.500.000 di metri cubi, mentre  la capacità complessiva autorizzata della discarica è di 2.200.000 metri cubi”, sottolinea orlando.
“Dunque –  conclude il ministro – sarà  una discarica nella quale potrà andare soltanto il trattato e non una nuova Malagrotta”.
“Nel confronto tra la proprietà e il commissario Goffredo Sottile è emerso che la possibile movimentazione giornaliera di camion in quella zona è assai più modesta di quanto è stato detto inizialmente , – continua Orlando – poichè la discarica non dovrebbe accogliere una grande quantità di rifiuti e quindi nemmeno  «un numero significativo di camion”. Camion che poi  non passeranno davanti al santuario del Divino Amore , ha tenuto a precisare Orlando, perchè seguiranno una nuova viabilità che coinvolgerà solo parte dell’Ardeatina e soprattutto via di Porta Medaglia.

Nonostante le risposte chiarificatrici di Orlando, Brunetta ha continuato il suo attacco: “Denuncio l’imbroglio che si sta attuando, spacciando una discarica industriale come potenzialmente capiente per ricevere i rifiuti urbani trattati.” E poi: “La decisione presa lo scorso 8 agosto, in totale opacità e senza il coinvolgimento dei residenti, è un imbroglio. A Roma – aggiunge Brunetta –  continua ad esistere il rifiuto ‘tal quale’ in quanto gli impianti di tmb non sono sufficienti a raccoglierli tutti. Quindi quando verrà chiusa Malagrotta ne deriverà che a Falcognana verrà collocato il ‘tal quale’ residuo. Dire che non sarà così è una falsità”.

Insomma il sito della Falcognana è diventato un vero e proprio terreno di scontro politico. L’unica certezza è che, dichiarazioni a parte, non è ancora stata ufficializzato nessun documento di quelli finora prodotti. Come le relazioni del commissario Goffredo Sottile, oppure le inchieste della Guardia di Finanza e quella del Dipartimento distrettuale antimafia, dalle quali non emerge nessuna anomalia, ma continuano ad essere oscure ai più.
Insomma, sarebbe il caso, ora che i giochi sono stati fatti, di rendere pubbliche quella serie di carte prodotte di cui finora si conosce l’esito, ma non il contenuto. Per i comitati anti discarica questo è diventato un atto dovuto.
Ma non è tutto, perché a pochi giorni dalla tanto decantata chiusura della più grande discarica d’Europa, Malagrotta, rimangono dubbi su quanto potrà accadere il 30 settembre. Almeno questo si chiedono Massimiliano Iervolino, membro del comitato nazionale di Radicali italiani, e Riccardo Magi, consigliere radicale di Roma Capitale eletto nella Lista civica per Marino.
“Ogni giorno si leggono le dichiarazioni più controverse e proprio per questo sembra quasi che l’unica certezza sia l’incertezza. Siamo passati dall’individuazione della Falcognana come la soluzione di tutti i problemi di Roma, alla probabile ricerca di altri siti che dovrebbero aggiungersi a quello di via Ardeatina. A questo caos a cui oramai siamo avezzi, bisogna aggiungere quello relativo al cosiddetto scenario transitorio che, secondo gli illustri attori istituzionali, dovrebbe prevedere il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti della Capitale fuori Regione. Ed anche in questo caso, come se non bastasse, l’incertezza regna sovrana”.
Secondo i due esponenti “un’amministrazione seria avrebbe già elaborato e resi noti, numeri, scadenze temporali e costi. Ad oggi invece, ed al netto di un più che auspicabile aumento della raccolta differenziata, i rifiuti di Roma da smaltire in un anno in discarica, sono molti di più delle 230.000 tonnellate/anno presentate dalla stampa”.

Di sicuro il terzo invaso nel sito della Ecofer  ora somiglia alla bocca di un cratere. E questo significa che è quasi pronto per accogliere i rifiuti della capitale, nonostante le continue proteste del presidio del Divino Amore, dei comitati e dei cittadini residenti, che denunciano a gran voce la loro totale contrarietà.
Il prossimo 17 settembre i comitati anti discarica torneranno in piazza con un corteo che partirà dal chilometro 15 dell’Ardeatina fino al Santuario del Divino Amore. Mentre il prossimo 21 settembre è previsto una manifestazione a Roma organizzata da varie realtà che dicono no a tutte le devastazioni ambientali.

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