La Capitale sceglie il bio. Verso la riconversione ecologica della città

Il vicesindaco  Nieri incontra Aiab,Col diretti,Legambiente

 

ROMA – E’ una vera e propria ‘bio-capitale’ quella che viene lanciata dalla Biodomenica che si tiene oggi ai Fori Imperiali. Cibo, stili di vita, energia, disegno della città, gestione dei rifiuti: attorno allo sviluppo dell’agricoltura biologica si può ridisegnare il futuro di Roma. E’ quanto emerge dagli incontri che si svolgono sul palco dell’evento dedicato al biologico: un appuntamento nazionale che nella capitale si declina non solo con banchetti, degustazioni, laboratori ma anche in un incontro tra le associazioni organizzatrici (AIAB, Coldiretti, Legambiente) e la nuova amministrazione capitolina.

Cinque punti nel progetto  per  Roma agricola

Cibo di qualità per tutti: fresco, ogm free, libero dai pesticidi, a prezzi giusti, e con un vero ‘Piano del cibo’ per Roma. Un aiuto nella gestione dei rifiuti: il compost che proviene da una vera raccolta differenziata è oro per l’agricoltura biologica. Un contributo all’autosufficienza energetica della citta: biogas e biomasse da filiera corta, solare ed eolico sostenibili sono uno dei perni delle aziende biologiche. Salvaguardia del territorio non costruito: cultura del cibo e della terra, agriturismo, ristorazione di qualità, escursionismo contro capannoni vuoti e centri commerciali ridondanti. Nuovo lavoro: aumentano le imprese del biologico, aumentano i giovani che si dedicano all’agricoltura di qualità. Sono questi i cinque punti del Progetto di “Roma agricola, capitale del biologico” di cui discutono il vicesindaco Luigi Nieri, gli assessori all’Ambiente Estella Marino, alle Periferie Paolo Masini e alla Scuola Alessandra Cattoi assieme alle associazioni della Biodomenica. Si tratta di un vero e proprio patto per un nuovo ‘bio-deal’, che si basa anche sui dati del consenso crescente verso l’agricoltura pulita e di qualità: secondo le rilevazioni Eurisko, l’acquisto di biologico nella grande distribuzione cresce di quasi il 9% in un momento in cui i consumi – anche quelli alimentari – si stanno contraendo.

Un bando del Comune per affittare le terre pubbliche ai giovani

“Non c’è occasione migliore di questa per affermare che l’amministrazione capitolina ha un obiettivo molto ambizioso per Roma, vogliamo fare della Capitale la città europea al primo posto per produzione agricola”, spiega il vicesindaco Luigi Nieri, che ha anche accolto sul palco la delegazione dell’associazione internazionale Via Campesina. “Le potenzialità ci sono tutte, dobbiamo sfruttarle e lavorare alla riconversione ecologica della città e della sua economia, basando la nostra azione su tre assi: partecipazione, innovazione e sostenibilità. La prima mossa la metteremo in campo, letteralmente, già entro ottobre: presto porteremo in Giunta il primo bando per affidare le terre pubbliche ai giovani agricoltori, per valorizzare il nostro patrimonio e creare importanti occasioni di lavoro. L’amministrazione possiede diverse aree agricole di dimensioni tali da permettere la nascita di nuove aziende agricole, aree che sono rimaste inutilizzate, aride. Le renderemo nuovamente produttive, tutelando ed esaltando il nostro preziosissimo Agro-Romano”.

L’Agro romano, 51 mila ettari di terre agricole

“Roma Capitale vuole puntare fortemente sulle attività legate al biologico e alla filiera dei prodotti ‘KM0’ valorizzando le moltissime esperienze dell’Agro Romano”, dice l’Assessore all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti di Roma Capitale, Estella Marino. “La nostra città, con i suoi 51.000 ettari agricoli, è la più vasta capitale agricola d’Europa: vogliamo mettere a sistema questo enorme patrimonio, anche con la diffusione dell’esperienza dell’agricoltura diffusa, costruendo una rete di orti urbani, aree verdi e appezzamenti interni alle città”

“Siamo molto attenti al biologico ed è nostro dovere come amministratori diffondere sin dai primi anni di vita scolastica il concetto di una corretta alimentazione, con prodotti sani e stagionali, provenienti da coltivazioni certificate. Nelle mense romane abbiamo adottato questo principio nei menu quotidiani, fornendo alimenti bio affiancati a cibi a km zero. Inoltre, abbiamo istituito anche una giornata a settimana 100% bio. A gennaio partirà un nuovo servizio di refezione scolastica: i fornitori si dovranno impegnare a garantire maggiormente la tracciabilità degli alimenti rispettando il criterio del km zero e l’utilizzo massiccio di produttori locali determinerà anche effetti positivi sul piano economico”, assicura l’Assessore alla Scuola Alessandra Cattoi.

Nelle periferie ilcontatto fra  la dimensione cittadina e quella agricola

“Nelle nostre periferie si realizza quel contatto urbano, economico e sociale tra la dimensione cittadina e quella agricola, che rende possibile lo sviluppo delle tantissime biodiversità e produzioni d’eccellenza”, afferma l’assessore alle Periferie Paolo Masini. “Al centro della difesa, valorizzazione e promozione di queste importantissime realtà c’è la Città dell’Altra Economia di Testaccio: punto di riferimento di un percorso che mira a realizzare l’osmosi tra la città e la campagna attraverso un nuovo approccio orientato alla qualità, alla sostenibilità e all’innovazione. Roma riparte dal biologico”.

Ma oltre che un’occasione di confronto sul futuro della città, la Biodomenica è un’occasione di festa, a cominciare dal brindisi per il venticinquesimo compleanno di AIAB, l’associazione che dal 1988 raccoglie gli agricoltori del biologico, per proseguire con Lezioni di Bio (in cui si impara a leggere un’etichetta o a conoscere la certificazione), con gli AgriQuiz, i Laboratori dell’orto e quelli circensi e della giocoleria per piccoli e grandi.

 

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