Rifiuti. Legambiente: “puntare a serio piano differenziata porta a porta

 

ROMA – “Non ci sono dubbi che Malagrotta andasse chiusa, ora a Roma serve una nuova gestione dei rifiuti tutta basata su differenziata porta a porta, riduzione e riuso – afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -.

Gli impatti nella Valle Galeria sono sotto gli occhi tutti, serve un serio piano rifiuti che faccia a meno delle discariche, adesso che il ‘bucò è stato chiuso, un solo piccolo errore può davvero portare all’emergenza. Mandare i rifiuti fuori dalla Capitale e dalla Regione può essere una soluzione per qualche settimana, ma se si protraesse sarebbe sintomo di incapacità nella gestione, una cosa folle”. Così in una nota Legambiente Lazio che questa sera parteciperà all’incontro a Malagrotta con il Sindaco Marino e i cittadini per chiedere una nuova gestione dei rifiuti nella Capitale, ora che la mega discarica è chiusa”. 

“Per questo, Legambiente continua a chiedere un tavolo di incontro tra tutti i soggetti e le parti sociali che si occupano di differenziata e rifiuti – silegge nel comunicato – Comune di Roma, Ama, Municipi ma anche cittadini e associazioni che da anni trattano questi temi, l’unica strada per riuscire in una gestione partecipata e funzionale. Al contrario di quanto sarebbe necessario, infatti, in queste settimane AMA sta estendendo ad altri 5municipi lo stesso tipo di raccolta differenziata risultata inefficace nel terzo municipio dove ormai è già attiva da quasi un anno”. 

“A Roma serve un sistema efficiente di differenziata porta a porta, omogeneo in tutto il territorio e comunicato in maniera chiara ai cittadini per coinvolgerli in prima persona – dichiara Maddalena Gesualdi, responsabile rifiuti di Legambiente Lazio – Il modello AMA con la raccolta dell’organico su strada senza alcun controllo porta a una scarsa qualità dei materiali raccolti, è un sistema che va fermato subito, altro che esteso. Per questo Legambiente ha iniziato e presenterà nei prossimi giorni un monitoraggio,municipio per municipio, per denunciare la farsa e chiedere al Comune di intervenire per bloccarla”.

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