La Capitale spera nel salvataggio da 400 milioni di euro del Governo

ROMA – Dovrebbe essere di almeno 400 milioni di euro la ciambella di salvataggio che il Governo lancerà alla Capitale. E’ necessario arginare 860 milioni di ero di sbilancio e proprio le risorse del ‘Salva Roma’ consentiranno, se non ci saranno sorprese, di passare all’approvazione del Bilancio consuntivo entro l’ormai prossimo 30 novembre, data ultima per evitare un clamoroso commissariamento.

Va detto, però, che in Campidoglio un commissario già c’è, ed è quello che sta gestendo quei nove miliardi di buco accumulati in anni ed anni di amministrazione e che l’ex Sindaco, Gianni Alemanno, e successivamente, ob torto collo, lo stesso Marino, sono stati costretti a contenere, con una serie di misure atte alla loro progressiva cancellazione. E se il Governo farà la sua parte, risorse arriveranno nell’Aula Giulio Cesare, anche dalla Regione Lazio che dovrebbe intervenire,  sul mancato equilibrio contabile, con uno stanziamento pari, o di poco superiore ai 150 milioni di euro, gran parte dei quali destinati al Trasporto Pubblico Locale ed alle necessità inderogabili dei Municipi romani. Sul punto interviene il Presidente dell’Assemblea Capitolina, Mirko Coratti, che proprio in queste settimane si è visto costretto a ‘congelare’ l’attività del Consiglio per assoluta assenza di Delibere da prendere in considerazione: “Oggi il Governo darà il via libera al trasferimento del deficit 2013 sulla gestione commissariale. Un sostegno fondamentale per la Capitale e per i cittadini romani che potranno continuare così a fare affidamento sulle attività e le prestazioni dell’amministrazione comunale. Si tratta – ci dice ancora Coratti – di una decisione che permetterà di riprogrammare servizi e investimenti che riguardano oltre la gestione corrente anche la possibilità di riprogettare concretamente il futuro della città. 

 

L’Assemblea capitolina chiamata a scrivere la parola fine sull’emergenza

Dopo il via libera del governo dovrà essere l’Assemblea capitolina a scrivere la parola fine sulla fase dell’emergenza contabile del 2013. L’aula è pronta e decisa a fare la sua parte. La manovra finanziaria e quella urbanistica dovranno trovare la necessaria sintesi nell’aula Giulio Cesare. Sapremo farci carico dell’onere che ci compete procedendo nei tempi prefissati all’approvazione del bilancio di previsione che purtroppo arriva quasi alla fine dell’anno contabile ovvero quando tutti i soldi sono già stati spesi. Per questo motivo – aggiunge ancora Coratti – faccio appello al senso di responsabilità di tutti i gruppi consiliari e di ogni singolo consigliere comunale. Sul futuro della città nessuno potrà permettersi di tergiversare né dai banchi dell’opposizione né tanto meno da quelli della maggioranza. Sono convinto che ciascuno per la propria parte saprà mostrare ai nostri concittadini di avere a cuore il futuro della capitale e dei romani. Lo sfascio non è utile a nessuno e sullo sfascio non si costruiscono le fortune politiche ne dei partiti ne dei singoli esponenti”. E se il Presidente Coratti fa appello alla responsabilità, ancora una volta l’opposizione di destra sceglie la linea dura. 

 

La destra presenta mozioni” per rilanciare l’edilizia .Non poteva farlo Alemanno?

 

Con in testa Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia), Sveva Belviso (PdL), Gianni Alemanno (Rete Attiva X Roma) e Alberto Cantiani (Gruppo Misto) questa mattina, in una affollata conferenza stampa sono state infatti presentate le 17 delibere urbanistiche, eredità della precedente Giunta, oltre che tre mozioni “per rimettere in moto” la macchina degli investimenti in opere pubbliche e “rilanciare” il settore edilizio della Capitale. Le delibere riguardano: Variante extrastandard dei piani di zona; Gli interventi per Tor Bella Monaca; Controdeduzioni alle osservazioni presentate attraverso l‘Approvazione del “Piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili militari della Città di Roma”; Variante agli artt. 13, 52, 53 delle Nta del Prg vigente; Variante relativa all’ambito 2 – risistemazione della vecchia Fiera di Roma; Valorizzazione Atac Rimessa Vittoria Bainsizza- Atac Patrimonio; Adozione del Piano Esecutivo per il Recupero Urbanistico del Nucleo di Edilizia ex abusiva n.11.03 “Cava Pace”; Indirizzi al Sindaco per approvazione valorizzazione Museo di Roma. Secondo i gruppi che fino a pochi mesi fa hanno governato con pessimi risultati la Capitale, si attiverebbero investimenti complessivi per 1,8 miliardi, con un ritorno occupazionale di circa 35.000 addetti e circa 5000 alloggi di housing sociale. Se tutto questo fosse vero, sicuramente Alemanno, anche tra gli elettori di centrosinistra avrebbe mietuto consensi, e, con ogni probabilità, sarebbe ancora al timone della macchina politico-amministrativa capitolina. Va detto poi che sono state inoltre illustrate altre Delibere, tra queste quella per la costruzione di un edificio da destinarsi a Comunità Alloggio Disabili in Via Terranuova Bracciolini n. 22, Municipio IV – Località Settebagni di proprietà della “Fondazione Roma Solidale”; il Piano di Assetto Generale (P.A.G.) per lo sviluppo territoriale ed edilizio dell’Università degli Studi “La Sapienza”; Variazioni e integrazioni del Regolamento Edilizio Comunale-Controdeduzioni Risparmio Energetico; Variazione ed integrazione del Regolamento Edilizio Comunale: Piano del Colore di Roma Capitale; Adeguamento del PRG vigente (Del. C.C. n. 18/2008) alla normativa sul rischio incidente rilevante, di cui al D.M. n. 151/2001; Disciplina per la determinazione del Contributo Straordinario di urbanizzazione di cui all’art. 20 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG vigente.

 

Delibere “ strategiche” con investimenti che non ci sono

Si tratta di delibere definite “strategiche” che consentono, ad esempio, la valorizzazione delle caserme militari, la programmazione di nuovi insediamenti universitari, la tutela storica e la qualità estetica degli edifici storici non vincolati. Le tre mozioni, invece, riguardano il completamento della manovra sul recupero delle aree ex abusive, i cosiddetti “Toponimi”; il completamento dell’acquisizione dei Piani di Zona “167” e la loro assegnazione agli operatori aventi titolo; il proseguimento delle attività di partecipazione con le associazioni di cittadini del territorio di Ostia per consentire l’adozione del programma urbanistico denominato Waterfront. Con l’accoglimento delle mozioni, secondo gli esponenti dell’opposizione, sarà possibile programmare investimenti in opere pubbliche, quindi servizi per i cittadini, sulle seguenti manovre: “Toponimi” per 460 milioni sui Piani di Zona “167” per 60 milioni “Waterfront” di Ostia per 150 milioni. Gli investimenti privati, invece, sarebbero pari a 2,15 miliardi, con un ritorno occupazionale di circa 50.000 addetti. In attesa delle scelte che matureranno questa sera a Palazzo Chigi è proprio il caso di dire che in molti, in Campidoglio, e primo fra tutti lo stesso Sindaco Marino, aspettano il necessario ossigeno per far tornare al lavoro l’Aula Giulio Cesare, che potrà determinare e approvare provvedimenti amministrativi, solo con la necessaria copertura economica. 

 

 

 

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