Ama.Tre azioni per ripristinare legalità e segnare la discontinuità

ROMA – Lo ripetiamo da mesi: senza una profonda discontinuità nessuna operazione di risanamento di Ama potrà avere successo.Confidiamo che il mandato del nuovo Presidente, a cui vanno i nostri migliori auguri per la difficilissima sfida che ha deciso di accettare, sia caratterizzato sin dalla primissime battute da atti concreti che rompano con le logiche che hanno messo in ginocchio l’azienda.

La trasparenza, la legalità e il rispetto delle regole devono rientrare in Ama Spa dalla porta principale.

Revocare stipendi segreti e superminimi illegittimi

Chiediamo infatti che in tempi molto celeri vengano messe in atto tre azioni per voltare definitivamente pagina: vanno revocati gli stipendi segreti e i super minimi illegittimi che pesano per un milione di euro ogni anno sulle casse disastrate dell’azienda e su cui in questi anni c’è stato un complice silenzio, se si esclude la nostra battaglia condotta praticamente in solitudine, non da ultimo con la richiesta di un intervento della Corte dei Conti; vanno immediatamente rimossi da incarichi di grande responsabilità tutti i rinviati a giudizio per le parentopoli; vanno bloccati tutti gli atti che  non rispettino procedure e regole certe, quindi si parta dalla pubblicazione dei curricula e degli stipendi di tutti i dirigenti e dalla definizione di piani anticorruzione che, alla luce degli ultimi  avvenimenti, sono una priorità. 

Rispetto delle regole e trasparenza 

Reclamiamo il rispetto delle regole. Abbiamo dovuto dare mandato ai nostri legali ancora una volta per avere la documentazione e verificare se le ultime assunzioni di capodanno siano legittime. I lavoratori raccontano di un grande movimento in questi giorni in direzione per piazzare fedelissimi e sistemare le ultime vicende.C’è bisogno di trasparenza. Ricordiamo per dovere che una mozione  del  Consiglio comunale definiva i tetti agli stipendi dei manager in Ama,  tetti non rispettati.La nuova gestione cominci dunque da tre semplici azioni per dimostrare  ai cittadini e ai lavoratori che cambiare si può. Speriamo infine di  incontrare presto i nuovi vertici e poter consegnare nelle mani del presidente il dossier della storiaccia degli ultimi 5 anni di Ama e scrivere insieme il progetto per salvare questa importante azienda.

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