Cgil, Cisl e Uil. Il ritiro del “Salva Roma”, un attacco alle condizioni di vita dei cittadini

I segretari generali dei tre sindacati: subito l’intervento di governo e Parlamento 

“La decisione del Governo di ritirare il decreto Salva Roma dall’iter parlamentare non è un successo contro i privilegi della casta o i soprusi di Roma “ladrona”, ma un attacco concreto alle condizioni di vita dei cittadini della Capitale, sicuramente incolpevoli dei comportamenti e delle scelte politiche che l’hanno trascinata in un collasso economico senza precedenti”. Così, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri. “Se non si metterà riparo immediatamente con provvedimenti trasparenti nei contenuti, ma rapidi nell’esito – continuano – saranno a rischio i settori più importanti e delicati del funzionamento della macchina capitolina, inclusi i servizi per le fasce più deboli e le stesse retribuzioni dei dipendenti. Il Governo e il Parlamento hanno l’obbligo di far presto per evitare che le ricadute di errori strategici, ingorghi istituzionali mascherati da democrazia parlamentare e caricaturali odii contro Roma si trasformino in una mannaia per giovani, lavoratori e pensionati”. “Proprio ieri – aggiungono – ci siamo confrontati con il sindaco Marino sulla necessità d’un cambio di passo da parte dell’amministrazione comunale per operare scelte condivise su lavoro, trasporti, ambiente e anche per proiettare Roma nello scenario delle riforme istituzionali e della creazione della città metropolitana: giudichiamo pertanto pericoloso qualsiasi ritardo nella risoluzione di questa impasse istituzionale. Tutte le forze politiche e il Governo si devono assumere la responsabilità di evitare ulteriori blocchi a un possibile rilancio dell’economia e del lavoro nella Capitale”. 

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