Roma. I sindacati a Marino, non è illegale il salario accessorio. Assemblea dei capitolini

ROMA – Continua la mobilitazione dei dipendenti capitolini, a partire dall’assemblea di domani, martedì 6 maggio ore 8,00 sotto il Campidoglio. Assemblea nella quale FP CGIL, CISL FP e UIL FP- annuncia un comunicato congiunto – decideranno, assieme ai lavoratori, come proseguire l’agitazione, fino alla proclamazione della data di uno sciopero in tutti i servizi di Roma Capitale.

Si rivolgono al sindaco  i segretari generali delle tre organizzazioni,  Di Cola, Chierchia, Bernardini per dirgli che “ le illegalità non sono nell’erogazione del salario accessorio dei dipendenti comunali. Forse- scrivono- Marino non lo sa visto che nelle interviste degli ultimi giorni parla di ” illegalità” nel salario dei dipendenti ma sicurezza, servizi all’infanzia, attività e siti culturali, viabilità, lavori pubblici, certificazioni, commercio, elettorale, tecnici, assistenza sociale, verde pubblico, sono alcune delle attività per le quali sono state previste risorse di salario accessorio necessarie a garantire il funzionamento dei servizi .Risorse spese nel puntuale rispetto di accordi sottoscritti da Amministrazione e Sindacati dal 2005 in poi. Accordi già passati al vaglio delle strutture di controllo contabile e legittimamente recepite in atti amministrativi. Non risiede certo qui l’illegalità in Roma Capitale. La stessa amministrazione conferma che non è in discussione la quantità di risorse utilizzate.” 

“In altri meandri si deve  andare a cercare un uso illegale, improprio e spropositato di risorse pubbliche-prosegue la nota – come ad esempio i superminimi non previsti da accordi sindacali di migliaia di euro già denunciati dai sindacati in aziende di Roma Capitale. Come non pensare allo sproposito delle consulenze o di tutti gli staff che la politica ha arruolato con stipendi non da 1300 euro ma molto più alti di quello del Sindaco.”

“Non è ammissibile-concludono i segretari generali delle tre organizzazioni sindacali- lasciare 24.000 famiglie senza salario accessorio, senza la certezza di avere le risorse necessarie per pagare il mutuo piuttosto che l’affitto a fine mese. Tagliare 200euro o oltre dagli stipendi già falcidiati dal blocco dei contratti nazionali, di lavoratrici e lavoratori sempre più sovraccaricati di lavoro, a causa del mancato turn over, per garantire i servizi ai romani e  alle milioni di persone che frequentano quotidianamente la nostra città. Invitiamo l’amministrazione a concentrarsi sui veri sprechi di denaro pubblico, anche dando seguito alle denunce che il sindacato stesso ha prodotto negli ultimi anni e a rassicurare i dipendenti capitolini sulla garanzia di erogazione delle quote di salario accessorio in busta paga, fino a quando non verrà concordato un utilizzo diverso delle stesse risorse.  Nel tavolo convocato per il 7.5 p.v.  ci aspettiamo che finalmente l’amministrazione chiuda definitivamente questa brutta pagina sul salario accessorio confermando il pagamento dei salari e si presenti con le idee chiare sul progetto di rilancio della macchina capitolina.

 

Di Cola                         Chierchia                       Bernardini

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