Tar, via libera all’inceneritore di Albano. Ricomincia un incubo per i cittadini

ROMA – Il Tar del Lazio ha dato ieri parere favorevole alla costruzione dell’Inceneritore di Albano. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha infatti accolto il ricorso del consorzio imprenditoriale Co.E.Ma. (Gruppo Cerroni, dall’Acea e dall’Ama) che chiedeva l’annullamento del provvedimento di marzo 2014 del Ministero dello Sviluppo Economico, col quale era stata annullata la Convenzione Preliminare tra il GSE (Il gestore dei Servizi Energetici) ed il Co.E.Ma. di giugno 2009.

La Convenzione economica si fonda in realtà su un presunto avvio del cantiere per la costruzione dell’Inceneritore che sarebbe iniziata, secondo il Co.E.Ma, il 29 dicembre 2008, appena dentro i termini UE, ma che nella realtà dei fatti non è ancora mai avvenuta, come dimostrano le foto aeree che il comitato No Inc di Albano ha messo a disposizione dei magistrati. A questo punto la palla passa alla Regione,  saranno infatti fondamentali le decisioni della Giunta Regionale che dovrà riprendere in mano il Piano Rifiuti (presentato nel dicembre 2013, dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti) e che dovrebbe prevedere soluzioni adeguate legate alla sostenibilità per la gestione e il trattamento dei rifiuti. Al momento senza il consenso della Regione, il Ministero dello Sviluppo Economico non potrà dare l’ok alla costruzione dell’inceneritore, ma è chiaro che per i cittadini dei Castelli Romani ricomincia un incubo, già per i primi di agosto sono in programma manifestazioni.

 

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