Piede mozzato Roma: forse si tratta di un 40enne ultrà e pregiudicato

ROMA – Manca ancora la certezza matematica, ma sta per essere identificato l’uomo al quale apparteneva il piede sinistro trovato tre giorni fa a Roma vicino all’argine del fiume Aniene. Sarebbe un 40/enne ultrà della Lazio e pregiudicato per droga, secondo le indiscrezioni, e potrebbe essere stato ucciso e fatto a pezzi con una sega.

Magari per un contrasto legato allo spaccio. Al mondo della tifoseria biancoceleste estrema rimanda uno dei due tatuaggi sul piede, ‘Ss Lazio Irriducibili’, mentre l’altro recita ‘Oggi é un bel giorno per morire’. Gli investigatori della squadra mobile ancora non confermano l’identità dell’uomo. Aspettano l’esito del confronto tra il Dna estratto dall’arto all’Istituto di Medicina legale del Policlinico Gemelli e alcuni profili genetici di personaggi già noti alle forze dell’ordine. A quel punto il giallo dell’estate romana potrebbe essere più vicino alla soluzione. Alcune persone vengono sentite in queste ore. Gli esperti del Gemelli, coordinati dalla dottoressa Fidelia Cascini, hanno consegnato alla polizia i risultati degli esami genetici svolti sui tessuti del piede, mozzato alla caviglia. Si sa per certo che appartiene a un maschio caucasico – cioè bianco occidentale – e che potrebbe essere stato amputato con un seghetto elettrico. Il che fa pensare a un omicidio seguito da sezionamento del corpo della vittima. Altri resti finora non sono stati ritrovati nell’Aniene. Il piede non sarebbe rimasto in acqua per più di due giorni, secondo gli esperti del Gemelli, visto il suo buono stato di conservazione. Secondo quanto trapelato dalle indagini potrebbe trattarsi di un ultrà pregiudicato la cui scomparsa non sarebbe stata denunciata. Dietro la sparizione il mondo dell’ala più estrema del tifo, che con lo spaccio di droga sconfina nel crimine puro.

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