Ama, scoppia la rabbia contro Marino. Ieri protesta in Campidoglio

ROMA – La decisione di Ignazio Marino di privatizzare il servizio di pulizia delle strade in due Municipi non è stata ben accolta dai dipendenti dell’Ama che infatti ieri pomeriggio hanno manifestato il loro dissenso proprio sotto Palazzo Senatorio in Campidoglio.

Una manifestazione molto partecipata, erano infatti circa 1500 i dipendenti della municipalizzata presenti. Protesta che è poi sfociata in attimi di violenza, tra l’esplosione di una bomba carta e la comparsa di qualche saluto romano. Tra insulti e cori  comunque il messaggio a Marino è risuonato chiaro e forte: “te ne devi annà”, “vergogna, vergogna”. In piazza hanno sventolato le bandiere di Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Usb oltre alle pettorine arancioni degli operatori dell’Ama.

Il segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, ha sottolineato che “nonostante la lettera inviata ai capigruppo e’ imbarazzante il silenzio della politica” sull’ipotesi di privatizzare lo spazzamento in due Municipi.

“Se hanno scelto di fare privatizzare il servizio lo dicano pubblicamente e se ne assumano la responsabilità – ha detto Di Cola – sapendo che le conseguenze ricadrebbero sulla gente“. “Se non ci saranno cambiamenti entro la fine del mese,  partirà una mobilitazione che non potrà che peggiorare la già difficile situazione del decoro in città e la colpa sarà solo del sindaco Marino”, hanno concluso i rappresentanti sindacali.

La protesta ha visto anche il supporto di Sel. Gianluca Peciola, capogruppo in Campidoglio, ha dichiarato: «Siamo disponibili ad aprire un confronto costruttivo per migliorare il contratto di servizio e l’efficienza dei servizi sul territorio. Non condividiamo però la decisione di privatizzare il servizio di igiene urbana in due Municipi. Per uscire dall’emergenza e migliorare il decoro in città bisogna potenziare la raccolta differenziata porta a porta e dare maggiore sicurezza al personale interno all’azienda».

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