Discarica Falcognana, audizione in Regione Lazio. La discussione è ancora tutta aperta

ROMA – Alla commissione ambiente della Regione Lazio si è svolta oggi l’audizione richiesta dal consigliere regionale di Forza Italia Adriano Palozzi per fare il punto sulla discarica Ecofer di Via Ardeatina.

Alla Commissione oltre all’assessore dell’Ambiente Mauro Buschini, sono intervenuti il presidente della Commissione Ambiente del IX MUnicipio Alessandro Lepidini, i legali della Ecofer, le associazioni e i comitati cittadini, quest’ultimi preoccupati soprattutto per il recente l’ampliamento di oltre 100 codici CER nell’attuale discarica, tra i quali una cinquantina ritenuti altamente pericolosi.

“Oggi – dichiara subito Palozzi -si è svolta l’audizione, da me fortemente voluta,  per fare chiarezza sul destino della discarica Ecofer in località Falcognana, che già nel 2013 era salita alla ribalta delle cronache come possibile discarica di Roma e che oggi, con una determina del 9 dicembre 2015, la Regione avrebbe aperto a nuove 109 tipologie di rifiuti. Apprezziamo la disponibilità e le parole dell’assessore regionale, Mauro Buschini, che ha prima escluso la possibilità di ingresso alla Falcognana di qualsiasi tipologia di rifiuti solidi urbani e, poi, ha assicurato di vigilare sulla compatibilità e sull’iter autorizzativo degli altri codici Cer. Da parte mia, – precisa Palozzi – vigilerò concretamente affinché la Regione mantenga quanto promesso a comunità e politica locale”. 

Infatti la vicenda della Facognana è particolarmente delicata, tant’è che spesso i cittadini hanno lamentato l’assenza totale delle istituzioni. E anche oggi le risposte non sono state completamente esaustive anche se come dichiarano  il consigliere regionale Riccardo Agostini e il presidente della commissione ambiente del IX Municipio Alessandro Lepidini, qualche passo è stato fatto: “Con l’audizione di oggi in Commissione Ambiente sulla discarica di Falcognana, si è fatta chiarezza sulle procedure di Autorizzazione di Integrazione Ambientale (AIA) ed è stato mosso il primo passo affinché ogni controllo venga effettuato. Positiva innanzitutto la conclusione dei lavori della Commissione, che in maniera chiara ha subordinato l’avvio della Conferenza dei servizi alla verifica dei valori di fondo delle zone di falda da parte del CNR.

Alcune delle istanze rappresentate dai comitati e dalle associazioni, – continuano i due consiglieri dem – come la richiesta di più assidui e regolari controlli da parte dell’Arpa e l’installazione di una centralina di monitoraggio per la rilevazione della qualità dell’aria, sono assolutamente condivisibili e dovranno essere le priorità.E’ opportuno infine che la bonifica del territorio, di competenza della Provincia di Roma, e oggi della Città Metropolitana di Roma Capitale, venga avviata al più presto, visto il già notevole ritardo e rimpallo di competenze”.

La società Ecofer, dal canto suo,  ha ribadito con froza di aver sempre operato nel rispetto la legge. Ma le comunità locali chiedono maggiori certezze che attestino la salvaguardia della salute pubblica, escludendo ogni forma di contaminazione. Lo stesso Lepidini, che segue da anni l’intricata vicenda, ha ribadito le molte e ripetute criticità tutte documentate in atti di Arpa Lazio, come i superamenti dei CSC 2009, 2010 e 2014 e le violazioni accertate rispetto all’AIA 2010, come l’ andamento di falda e le controversie sui piezometri di controllo.

Fatti che la Regione non potrà più ignorare e che dovrà verificare attraverso indagini di campo del CNR sui valori di fondo delle acque di falda prima dell’avvio della conferenza di servizi. Ma non solo. La Regione dovrà anche chiarire circa l’abrogazione della norma che consentiva lo smaltimento di alcuni rifiuti (fluff compreso) in discarica e soprattutto della proroga decennale degli impianti già autorizzati dalla società Ecofer. 

Fatti che, come promette lo stesso Lepidini, saranno oggetto di verifica già nella prossima commissione ambiente di giovedì 24 febbraio, dove oltre alla Falcognana sarà trattato anche l’argomento della discarica di V. Canestrini. “Su questo punto andremo fino in fondo,- sottolinea Leppidini – e se necessario andremo anche davanti alle istituzione dell’Unione Europea”.

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