Campidoglio muro di gomma. Lepidini risponde con lo sciopero della fame ad oltranza

ROMA  – Alessandro Lepidini ha trascorso la notte al Campidoglio in attesa che il commissario Tronca firmi le delibere, come un atto dovuto nel rispetto del decreto del Presidente della Repububblica a lui conferito. 

“I media lo avevano presentato come il Commissario del Dream team, ma per la periferia del XI Municipio è stata una palude con tutti i problemi che ne conseguono: mancanza di acqua potabile, di strade, d’illuminazione pubblica, di scuole e di servizi, a partire dalla mancata raccolta dei rifiuti e delle aree verdi in abbandono”. E’ quanto afferma Alessandro Lepidini consigliere dem del IX Muncipio. 

“Da oltre ventiquattro ore sono qui, – continua Lepidini – affinchè Tronca firmi le delibere su Santa Fumia e Paglian Casale, ma il Campidoglio è un muro di gomma. Le domande restano ancora senza risposta. Questi gli interrogativi: perchè ieri e solo ieri apprendiamo che questi atti non possono essere adottati? Perchè il municipio che ha più volte indicato questi atti come priorita politica non ha avuto nessuno riscontro dal Campidoglio? Perchè non tirano fuori la norma che impedsce l’adozione degli atti?”

“Questa mancanza di risposta – conclude Lepidini –  mi costringe ad iniziare uno sciopero della fame per denunciare politicamente l’inadempienze dell’amministrazione commissariale che per troppo tempo ha ignorato le molteplici istanze promosse dagli stessi cittadini. E’ questa l’amministazione che risponde al buon andamento previsto dall’articolo 97 della Costituzione?” 

Il consigliere dem non esclude altre azioni dal fortissimo impatto simbolico. 

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