Sedicente legionario armato per le strade di Roma. Arrestato dalla Polizia

ROMA – S.A., queste le iniziali dell’uomo arrestato la scorsa notte da una pattuglia della Polizia di Stato, girava, armato, a bordo di una Smart per le strade della periferia est della Capitale.

Gli agenti del commissariato S. Ippolito, diretto dalla dottoressa Isea Ambroselli, che stavano procedendo nei confronti dell’uomo perché l’auto era senza assicurazione, si sono insospettiti quando questo, pur millantando di aver fatto parte della Legione Straniera, era letteralmente impallidito per una semplice, seppur salata, multa per la violazione del codice della strada. Inoltre, mentre gli agenti redigevano i verbali, in commissariato, S.A. , con la fronte imperlata di sudore, chattava nervosamente con il suo smartphone.

Le due circostanze hanno convinto gli agenti ad approfondire il controllo. Nella chat di whatsApp del telefonino che l’uomo, dopo qualche resistenza, ha consentito di visionare, è stata trovata una delirante conversazione -farcita di bestemmie- tra “il Legionario” ed un suo amico.

S.A. chiedeva disperatamente all’interlocutore di andare a togliere un qualcosa dalla Smart parcheggiata fuori dal commissariato: “se vanno in macchina me se bevono!”. Convinto dai toni disperati, l’amico si è “scapicollato” da Pomezia ma, con sua sorpresa, ha trovato la Smart chiusa e due poliziotti ad attenderlo.  Quello che S.A. voleva far sparire era una pistola calibro 9mm con il colpo in canna ed il cane armato. L’arma è risultata  rubata nel 2007 sempre a Roma. Durante la perquisizione, eseguita subito dopo, nell’abitazione di S.A., sono stati rinvenuti alcuni proiettili destinati alla stessa pistola, un bastone animato ed un machete. Nell’abitazione è stata rinvenuta anche della cocaina ed il materiale per il confezionamento delle singole dosi.

Al termine degli accertamenti S.A., al quale 3 anni fa era stato notificato un divieto di detenzione di armi e munizioni – provvedimento scaturito in seguito di una denuncia di una sua ex-, è stato arrestato sia per il porto dell’arma rubata che per la detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente. 

È tutt’ora al vaglio degli investigatori la posizione “dell’amico”, mentre procedono gli accertamenti per stabilire il motivo per cui “il Legionario” girava con un’arma pronta al fuoco. 

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