Incidente Gra, folla a Tor Vergata per i funerali dei 5 ragazzi

Le cinque salme di Matteo, Mattia, Mario, Arianna e Emilia sono giunte sul piazzale Beato Giovanni Paolo II, dove sono appena iniziati i funerali, accolti da un lungo applauso. Prima di arrivare a Tor Vergata, i feretri hanno sfilato davanti al Mc Donalds dove lavoravano quattro dei cinque giovani.

Sul grande prato, sotto la Croce simbolo del Giubileo della Gioventù 2000, anche un gruppo di motociclisti appartenenti al motoclub di Roma di cui faceva parte Matteo Giovannetti. Folta anche la presenza degli scout. Ad accogliere le bare, oltre 2000 persone. Presenti, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ed il presidente dell’Ama, Piergiorgio Benvenuti. Il padre di uno dei ragazzi, morti la notte del 18 travolti da un camion sul Gra, mentre la loro auto era in panne sulla corsia di emergenza, è un dipendente dell’azienda municipalizzata. Oggi, nella Capitale, è lutto cittadino. Autobus listati a lutto e bandiere a mezz’asta.
“Anche per un vescovo è difficile celebrare il funerale di cinque ragazzi. Il silenzio in questi casi è la parola più forte perché abbiamo bisogno di tempo per capire il senso di una morte così giovane. Le strade stanno diventando dei cimiteri. C’è una guerra quotidiana sulle nostre strade, con troppe vittime”. Lo ha detto il vescovo, monsignor Giuseppe Marciante, ausiliario Roma Est, nel corso dell’omelia dei funerali. “Si ripropone – ha proseguito Marciante – il problema della sicurezza sul Gra, reso grave dalla presenza di grossi tir spesso protagonisti di gravi incidenti. Il trasporto su gomma in Italia non aiuta. Il libro bianco europeo, sulla razionalizzazione dei trasporti, doveva portare ad un cambiamento radicale che non è avvenuto. Il traffico ogni giorno ci affligge, e spesso ne paghiamo lo scotto”. “La Chiesa ora raccoglie il grido dolore delle famiglie e delle vittime e lo presenta a Dio Padre”, ha infine concluso Marciante. Al termine dell’omelia, cinque gruppi di palloncini colorati con scritti i nomi delle vittime: Mario, Matteo, Mattia, Arianna e Emilia, sono stati lasciati volare in cielo.

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