Roma, Muraro era indagata dal 21 aprile

ROMA – Paola Muraro risulta indagata dal 21 aprile 2016 e lei ne era a conoscenza dal 18 luglio. E’ quanto è emerso in Commissione Ecomafie, dove si sono presentate la sindaca di Roma Virginia Raggi e la sua assessora all’ambiente.

La crisi dei rifiuti della Capitale, tra ecodistretti da ricostruire e ciclo zero da avviare, ha lasciato spazio a ben altre discussioni. Nel corso dell’audizione, Raggi ha detto di avere saputo dell’apertura di un fascicolo a nome di Muraro tra il 19 luglio e la fine del mese: “Per quanto riguarda le indagini posso dire come ho già risposto che l’assessore mi ha, ci ha informato prontamente e abbiamo immediatamente convocato nei giorni seguenti anche una riunione con l’ex capo di gabinetto”. Paola Muraro si difende così: Ritornando sul discorso se ero indagata o meno: la domanda che fanno i giornalisti è ‘hai avuto un avviso di garanzia?’ e io un avviso di garanzia non l’ho avuto, per cui, se poi il giornalista scrive, ma la domanda è questa, l’avviso di garanzia non c’è”.  

Davanti alla commissione ecomafie, la sindaca di Roma ha difeso Paola Muraro: l’assessora ai rifiuti della Capitale è “indagata” e non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. “Per quanto riguarda le richieste che l’avvocato dell’assessore Muraro ha fatto al pm, io posso dirle che finchè non c’è la conclusione delle indagini gli atti li tiene il pubblico ministero. Le richieste sono state fatte, ma ci è stato risposto a norma di procedura, aspettate o comunque aspetteremo di vedere le carte. Nessuno ha mentito, nel momento in cui siamo stati informati di queste indagini, nello stesso periodo di fatto queste informazioni sono apparse sulla stampa. Noi abbiamo semplicemente detto: siamo a conoscenza dell’esistenza di un fascicolo a carico dell’assessore Muraro, io non credo che nessuno mi abbia mai fatta la domanda sull’avviso di garanzia, ma risponderei come sto rispondendo adesso a voi, cioè a mia conoscenza non c’è alcun avviso di garanzia, per quanto riguarda le indagini, avrei risposto: siamo a conoscenza dell’esistenza delle indagini”.  

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