L’acqua iperozonizzata: un toccasana per la vita

Lo spiega il dott. Fortunato Lo Prete, docente al Master di Ozonoterapia di Pavia

L’acqua è un elemento essenziale per il benessere umano, tanto più se ulteriormente arricchita di ossigeno, come nel caso dell’acqua iperozonizzata, addizionata con ozono gassoso, che altro non è che una super-molecola di ossigeno, dagli innumerevoli benefici per l’organismo. Chiediamo conferma dei suoi salubri effetti al dott. Fortunato Loprete, nutrizionista, specializzato in terapia del dolore, attivo nell’area di Padova e docente del Master di Ossigeno Ozono Terapia di Pavia. “Come ripeto sempre ai miei pazienti, fondamentale è bere acqua, ma che sia depurata da contaminazioni batteriche organiche e anche dai metalli pesanti: il piombo, cadmio e il mercurio. Per acqua depurata mi riferisco a un’acqua iperozonizzata, addizionata con ozono tramite un piccolo ozonizzatore, che produce il prezioso gas ad hoc”. 

Ribadisce il dott. Loprete: “Bisogna porre particolare attenzione all’acqua che utilizziamo nelle nostre case, per essere microbiologicamente pura deve avere  sia un buon sapore che essere libera dai contaminanti e ricca di ossigeno ed è appunto questo il vantaggio dell’acqua iperozonizzata. A differenza del cloro, l’ozono ha un potere disinfettante e antibatterico superiore e soprattutto non rilascia sostanze di scarto, metabolizzate dall’organismo umano, con rilascio di sostanze cancerogene”. 

Nella sua trentennale esperienza come ozonoterapeuta, il dott. Loprete ha potuto testare i benefici della terapia idropinica, con acqua iperozonizzata sia sui pazienti sani che in quelli con patologie a carico del sistema gastrointestinale. “L’acqua iperozonizzata è bene consumarla ogni giorno sia a scopo preventivo che nelle situazioni patologiche. Importanti studi scientifici dimostrano come quest’acqua abbia guarito persone affette da gastriti causate da helicobacter pylori con una terapia di soli 5 bicchieri di acqua O3 al giorno per un mese, al termine del quale il batterio risultava debellato. Un ulteriore utilizzo è costituito dalle irrigazioni nelle cavità corporee: per le cistiti e vaginiti, emorroidi ragadi anali;  e dagli sciacqui del cavo orale, invece, per afte, candidosi e piorrea, gengiviti e ascessi: una terapia davvero efficace contro qualsiasi batterio, virus e muffa”

L’unica precauzione è bere “l’acqua iperozonizzata subito dopo averla prodotta con il macchinario dedicato oppure conservarla in frigorifero in bottiglie di vetro opaco, per un massimo di 48 ore”. “Una persona sana dovrebbe berne circa 3 bicchieri al giorno, mentre una persona con disbiosi intestinali o gastrite da helicobacter pylori almeno cinque – spiega il dott. Loprete –  non esistono casi di sovradosaggio, essendo l’ozono un elemento presente in natura.”. Per “disbiosi” si intende appunto un’alterazione funzionale della mucosa del colon e una modificazione della flora batterica da parte di patogeni. 

“Questa flora cattiva, per lo più batteri anaerobi colonizza l’intestino e in assenza di ossigeno si moltiplica e attraverso i capillari della mucosa intestinale diffonde le sostanze tossiche a tutto l’organismo, avvelenandolo. In nostro aiuto interviene l’ossigeno ozono terapia coadiuvata dalla terapia idropinica con acqua iperozonizzata che bevuta ogni giorno in associazione a un regime dietetico controllato a base di cereali integrali, verdure e proteine vegetali ripristina uno stato di eubiosi, ossigenando nuovamente l’ambiente e reintegrando la flora batterica saprofitica, con una pronta risposta immunitaria e guarendo così l’organismo da molte patologie dall’eziologia ignota quali: le allergie alimentari e non, le intolleranze, l’asma e la rinite allergica, che sono determinate, in realtà, dai dismetabolismi intestinali e dallo stato di intossicazione corporea che ne consegue”.

E dunque, non resta che affidarsi a un professionista ozonoterapeuta della SIOOT (la Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia) che segua scrupolosamente i protocolli, per raggiungere i benefici salutari desiderati e associare alla terapia medica quella idropinica ottenuta grazie a OM3, l’ozonizzatore casalingo della Multiossigen, per scongiurare questi squilibri della flora intestinale, che secondo gli ultimi studi del Fatebenefratelli di Brescia, sarebbero una precondizione per lo sviluppo del morbo di Alzheimer. 

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