Concluso il XXVI Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi

La Società scientifica celebra i 50 anni di vita  

Si è concluso  il XXVI Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (SISET), presieduto dal Prof. Armando Tripodidell’Università degli Studi di Milano, che celebra il cinquantesimo dalla fondazione della Società. 

L’ evento, che si è tenuto in modalità remota attraverso 5 sale virtuali, ha visto la partecipazione di oltre 700 soci, cultori della materia e discenti. Articolato in 56 sessioni, molte delle quali in contemporanea, suddiviso in 27 sessioni educazionali è stato caratterizzato da oltre 250 contributi scientifici originali presentati dai principali esperti italiani, esperti internazionali del settore, e da 95 tra letture plenarie, relazioni e comunicazioni orali.

L’incontro è stato un’importante occasione per fare il punto sui considerevoli progressi recenti nel campo della diagnosi delle malattie emorragiche e trombotiche, dei trattamenti antitrombotici, dei trattamenti per il paziente emofilico e con malattie emorragiche congenite e molti altri aspetti della clinica e della ricerca in quanto importante settore della medicina.

Il nuovo Presidente della Società, il Prof. Paolo Gresele, internista dell’Università degli Studi di Perugia,  entrato in carica  proprio in questa circostanza, ha dichiarato: “Il Congresso ha celebrato 50 anni di vita della nostra Società scientifica, anni che hanno visto una continua e formidabile crescita della società in termini di numero di associati, di influenza scientifica, di attività formativa e generazione di linee guida, e ha dato vita ad un programma particolarmente ricco che ha coperto tutti i temi di interesse clinico nell’emostasi e trombosi, temi di largo impatto in campo biomedico. Particolare attenzione è stata rivolta alle alterazioni della coagulazione, alle complicazioni trombotiche e alla gestione della terapia anticoagulante del paziente con infezione Covid-19. È infatti ormai chiaro come alterazioni coagulative siano predittive di evoluzione grave nei pazienti Covid-19 e come la trombosi venosa e polmonare sia una complicazione frequente, spesso causa di morte. La Società ha avuto, e si propone di averlo ancora di più, un ruolo centrale nella formazione dell’esperto in emostasi e trombosi, figura professionale che ha assunto un ruolo essenziale nell’attuale organizzazione ospedaliera. Miei obiettivi per il prossimo periodo saranno quelli di favorire la collaborazione e il sinergismo con le altre associazioni scientifiche e dei pazienti che si occupano di emostasi e trombosi in Italia, di promuovere un ruolo crescente della nostra Società scientifica nelle decisioni in Sanità relative alle tematiche di nostra competenza, di aumentare il sostegno ai giovani impegnati nella ricerca, e di potenziare le attività formative e comunicative della Società”.

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