Test d’ingresso Medicina. UdS, Link e Rete della Conoscenza: l’università deve essere senza barriere!

ROMA – Martedì 8 si svolgeranno i test d’ingresso per il Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia.

Oltre 60.000 studenti proveranno anche quest’anno si contenderanno i 9500 posti disponibili, 500 in meno rispetto all’anno scorso. Link – Coordinamento Universitario, L’Unione degli Studenti e la Rete della Conoscenza organizzeranno iniziative di protesta in tutti i principali poli universitari del paese: Roma, Napoli, Milano, Torino, Bologna, Bari, Salerno, L’Aquila, Campobasso, Pisa, Siena, Ferrara, Padova, Udine e Trieste. Dalle 8 del mattino saremo davanti alla sede di Medicina a Roma.

“Dopo  due anni di promesse e proclami da parte del Ministro Giannini, siamo tornati al punto di partenza” denuncia Alberto Campailla, portavoce di Link – Coordinamento Universitario “non c’è l’intenzione di riaprire la discussione sulle modalità di accesso a Medicina e ai tantissimi corsi a numero programmato. Le aspirazioni e il futuro di decine di migliaia di studenti non sono tra le priorità del Governo”

“E’ assurdo che gli studenti e le studentesse siano costretti a competere tra loro per accedere ad un corso di laurea. L’istruzione è un diritto e l’Università deve essere aperta a tutti e senza barriere.” dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti “Invece oggi l’assenza di un sistema di diritto allo studio efficace, i costi dell’istruzione e questi assurdi test d’ingresso negano a tantissimi studenti la possibilità di proseguire gli studi.”

“Non c’è alcun criterio per selezionare un numero così basso di aspiranti medici, tutte le proiezioni e gli studi ci dicono che nei prossimi anni si acuirà la carenza di personale medico a causa dell’alto numero dei pensionamenti” dichiara Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza “Il numero di posti a Medicina, così come il numero delle borse di specializzazione non sono calcolati sul fabbisogno futuro, ma solo sulle previsioni di spesa. E invece di preoccuparsi di questo problema Renzi annuncia altri tagli alla Sanità.”

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