Euro 2012. Prandelli, pronto a suonare la ritirata

ROMA — A poche ore dal match di questa sera contro la Russia, ultimo test prima dell’inizio degli Europei 2012, è proprio il ct dell’Italia a farsi portavoce ufficiale di una eventuale clamorosa ritirata degli azzurri dalla scena europea.  

Qualcuno aveva paventato questa ipotesi, qualcuno sotto forma di provocazione, qualche altro per ripulire l’immagine della Nazionale.

“Se ci dicessero che per il bene del calcio la Nazionale non deve andare all’Europeo non sarebbe un problema. Per quanto mi riguarda non sarebbe un problema. Ci sono cose che reputo più importanti. Non mi piacciono le crociate, mi piacciono i confronti e non le prese di posizione senza pensare alle conseguenze”. Con queste parole Cesare Prandelli, ai microfoni di RaiSport, suo malgrado, ritorna a parlare delle vicende extra-calcistiche.

“Vorrei parlare solo di calcio ma quello che sta succedendo ci impone qualcosa di diverso. Per quanto riguarda i giocatori, continuiamo a dire che quelli che sono coinvolti non partiranno per l’Europeo. Se poi vogliamo creare delle crociate creiamole. Aggiunge il ct azzurro.


CASO BUFFON  Il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, avrebbe prodotto, tra il gennaio 2010 e il settembre 2010, 14 assegni bancari di importi compresi tra i 50.000 e i 200.000 euro per un totale di 1.585.000 euro, tutti indirizzati verso un solo destinatario, Massimo Alfieri (titolare di una tabaccheria di Parma abilitata anche alle scommesse calcistiche di Lottomatica). Tutto ciò, emerge da un’informativa della procura di Torino a quella di Cremona che aprirebbe un nuovo filone nell’inchiesta sul calcio scommesse.

A proposito di questo e sull’umore del portierone azzurro, Prandelli dice: ”L’umore di Buffon? Dovreste chiedere a lui. E’ molto forte, ha grande personalità, riesce a nascondere momenti di disagio, ma nonostante questo anche a una persona come lui può pesare un momento difficile come questo. Anche i più forti possono essere tanto sensibili”.

 

BONUCCI — E ancora, sul caso del difensore della Juventus e sul perché lui è rimasto e Criscito invece è stato allontanato, Prandelli spiega che “I giocatori della Juventus, fino a prova contraria, non hanno avuto nessun avviso di garanzia. Il silenzio stampa? No, non l’ho mai ritenuto giusto e rispettoso nei confronti della gente che lavora onestamente. Ripeto: se si decidesse di non partire, non ci sarebbe nessun problema. Per un’ora o due, ogni giorno, possiamo andare in campo e stemperare la tensione. Poi, saremo giudicati per quello che daremo in campo”.

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