Calcio. Juve. la fine del Mondo siamo noi

La zio seconda, Roma alla grande, Milan ridimensionato

 
ROMA – Tutti sotto il segno della Juve.
L’ultima giornata del 2012, se non ha emesso  delle sentenze,  ha sicuramente offerto   spunti i molto indicativi e concreti  sui  quali ripartire a nuovo.  La Juve, nell’anticipo di venerdì sera, dopo le tante polemiche suscitate dal neutro di Parma,  ha subito messo tutti a tacere battendo il Cagliari,  nonostante un primo tempo alquanto opaco e un rigore fallito  ma,  alla fine,   sbloccandosi dopo l’espulsione di Astori;  l’entrata di Matri è stata provvidenziale (doppietta) per capovolgere il risultato poi arrotondato da Vucinic. Una Juve opportunista e utilitaria ha chiuso   l’annata ancora trionfando da autentica, grande , capolista.
La Lazio sostituisce l’Inter.
Cambio della guardia al secondo posto, dove l’Inter, bloccata in casa dal Genoa, s’è fatta superare da una Lazio sempre più sorprendente che è andata a vincere in casa della Sampdoria affidata in settimana all’ex biancazzurro Delio Rossi.   L’undici di Petkovic, senza strafare, senza apparire più di tanto, un passo alla volta,  è arrivato  ora alle spalle della Juventus, e ha tutta l’aria di non mollare: “possiamo sognare” dice Hernanes,  il suo profeta,  e non è che esageri perché la squadra manifesta molta sicurezza e convinzione nei propri mezzi.                                                                                           
Fiorentina tre volte  sì !  Il Napoli  respira.
Segue a ruota la Fiorentina,  passata alla grande a Palermo: fra i viola,  l’aria sbarazzina del suo giovane allenatore Montella si riverbera anche sui giocatori che, nonostante il totale rivoluzionamento, sono stati bene assemblati ed ora con il rientro del bomber Jovetic,  (ieri doppietta) hanno mille motivi per puntare a salire ulteriormente.  Il Napoli, pur senza brillare,  ha preso una boccata d’ossigeno a Siena dopo una settimana avvelenata prima dal Bologna e poi dalla squalifica di Cannavaro e Grava, rimanendo, così, nella zona elitaria dell’alta classifica.  
Attenzione, è tornata Zemanlandia !
Ma l’incontro che ha dato maggiormente adito a considerazioni di vario genere è stato Roma-Milan:  si trattava di uno spareggio fra chi doveva agganciarsi o rimanere agganciato ai primi posti ma, in questo contesto,  s’è vista una sola squadra con il piglio e col cipiglio di chi voleva vincere, la Roma,  e, di conseguenza, dopo il primo gol, non c’è stata più storia.  La compagine giallorossa ha letteralmente annichilito i rossoneri, concedendo loro solo qualche decina di minuti finali quando sono entrati due attaccanti veri.  Qualcuno ha detto che la Roma di Zeman vista ieri sera sembrava…il Pescara dell’anno scorso che in serie B, col boemo in panchina,  stravinceva e ridicolizzava gli avversari in casa e fuori.  Questo paragone non abbassa la Roma ma evidenzia che Zemanlandia è tornata a primeggiare anche in serie A e, quel che più conta, nelle prime posizioni.  Classe e tecnica,  gioventù e saggezza fanno un mix che potrebbe riportare la Roma e Roma a qualche decennio indietro quando era l’unica a contrastare lo strapotere del nord.
Milan, davanti si vuole lo spettacolo e dietro si soffre.
Da un estremo all’altro  il Milan,  e qui siamo agli antipodi. La disfatta con la Roma non è solo un fatto puramente tecnico conseguente alle ennesime scelte sbagliate del suo allenatore: Boateng centravanti, con tre punte in panchina, è una testarda stortura, che piace solo a Berlusconi,   e Allegri lo accontenta penalizzando la squadra; reparti slegati, con i giocatori a passeggio, a fare quattro passi serali, svogliati, demotivati e negligenti, e Totti che spopolava…  Certo, fa effetto leggere che Allegri abbia commentato che “grandi errori nella fase difensiva non ce ne sono stati” con ben tre reti fotocopia  e che, nonostante questa debacle, più di gioco che di risultato, l’allenatore livornese punti  sempre al 2° posto, anche se, ammette,  bontà sua,  che davanti ci sono “signore squadre” (ben sei…).
Ma le colpe di questa sonora scoppola non sono solo di Allegri, ce ne sono altre a monte, anzi al vertice e rispondono a Silvio Berlusconi  che  prosegue  la sua opera distruttrice della squadra dopo aver smantellato l’organico per motivi economici (e qui ha fatto anche bene,   perché solo una società sana può generare e mantenere in essere una squadra vincente).  Purtroppo, l’errore imperdonabile è quello di  continuare ad alimentare, anche grazie al suo fido Galliani, tristi illusioni nei tifosi attraverso voci e sottintesi, affermazioni e smentite, assicurazioni e marce indietro, millanterie  (sue) e incomprensioni (dei soliti giornalisti).  Qualche esempio dei più recenti ?  Di Balotelli al Milan si parla da…sempre, e mai che sia arrivata almeno una mezza dichiarazione ufficiale della società, con Galliani che ci gironzola intorno col suo sorriso sornione;   e ben venga che, per qualche settimana, si parli pure di Drogba:  lasciateli parlare,  per poi smentirne, finalmente, ogni possibilità, perché “costa troppo”. Perché non smentire subito, come fanno le società serie, senza illudere i poveri tifosi, già  avviliti per la precaria  classifica ?  Perché continuare a parlare di attaccanti quando la difesa fa sbellicare di risate gli avversari (26 gol incassati, quanto il Siena, ultimo in classifica) ?   E’ come se in una famiglia si parlasse di acquistare una fuoriserie mentre la vecchia, utile,  utilitaria cigola da tutte le parti. Questo è il Milan di Berlusconi:  pare che sia importante creare ed alimentare sensazionalismo in televisione e sulla carta stampata, meglio  sotto elezioni….                                                                                                                                     

“Silvio,  compraci Ronaldinho” gridavano i tifosi  ai comizi politici del 2008 e il buon Silvio li accontentò,  ricambiato, poi,  con una maggioranza assoluta che, però, di lì a poco, si sfaldò.  Come si sta sfaldando il Milan di oggi, se Silvio, anziché ricostruire almeno mezza  squadra a gennaio, continuerà  il suo loquace  spettacolo da autentico showman del gruppo Mediaset.                                                                                        
Berlusconi da primo, grande, tifoso rossonero non deve più consentire questo stillicidio di sofferenze per i suoi fans, milanisti e/o pidiellini che siano, provvedendo di conseguenza ( e lui sa bene come….).   
Nei bassifondi, invece…
Passando alla bassa classifica, oltre al Torino che è uscito dalla zona calda, solo il Pescara ha vinto, recuperando punti a ben sei concorrenti e questa  sembra è una favola di Natale perché la squadra abruzzese,  definita da tutti  e da sempre la cenerentola della classifica, se il campionato fosse finito oggi,  sarebbe salva.
Si riprende sabato 5 gennaio, tutti in vacanza, televisioni a pagamento comprese.
Buone festività.

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