Juventus lanciatissima verso lo scudetto. Roma e Lazio che delusioni

Giornata del last minute. Ben tre partite sono state decise nei minuti di recupero, dando una scossa alla classifica, sia nella parte alta che nella bassa. Un turno da autentico thriller per i capovolgimenti di fronte che ci sono stati, lasciando segni che potrebbero influire sullo sprint finale a 5 giornate dal termine.

Juventus, ormai è fatta,
Juventus -Milan non era un normale incontro casalingo come tanti ma si presentava alquanto delicato:   per i bianconeri per i  tanti motivi legati ad una storica “classica”  e ugualmente importante per i rossoneri in vista di una classifica sempre più preoccupante.
La Juventus è stata capace di portare a termine vittoriosamente una partita nella quale non ha fatto vedere il meglio di sé ma  ha sfruttato a dovere una delle due occasioni favorevoli grazie al rigore trasformato da Vidal (l’altra, era stata stoppata da una paratona di Abbiati).
Forse le sarebbe bastato pure un pari ma sono arrivati tre preziosi punti e non è il caso di sottilizzare  
sul come:  la grande squadra è quella che riesce a vincere anche quando non brilla, ma controlla senza affanni l’avversario e porta a termine l’impresa. La Juve di ieri, appunto.    
Per gli uomini di Conte, già domenica prossima, vincendo nel derby con un eventuale sconfitta o anche pareggio del Napoli, potrebbe essere la giornata trionfale dello scudetto matematico.

Milan, sarà dura
Al Milan non è bastato  aver saputo tenere testa  alla capolista   perché è mancato in fase conclusiva dove il solo El-Shaarawy, seppure in ripresa, non poteva essere decisivo vista l’assoluta nullità dei suoi partner Robinho e Pazzini.  Si è sentita eccome la mancanza di Balotelli ma il Milan, ormai da almeno tre partite,  non appare più quella squadra brillante che era stata capace, grazie ad una strepitosa rimonta, di raggiungere  un terzo posto con sei punti di vantaggio sulla quarta.  Ora, dopo le mancate vittorie con le tre grandi,   alla squadra di Allegri  rimane un solo, misero, punticino per difendere la zona Champions, visto che la Fiorentina incalza più che mai. Troppo poco per condurre in porto un’impresa che, ora, è favorita dal calendario (solo avversarie medio-piccole, le uniche con le quali il Milan ha vinto quasi sempre, perché con le grandi……) ma bisogna fare punti senza alcuna battuta d’arresto.  Chissà se Galliani, in settimana, avrà ancora l’ardire di citare cifre e statistiche sul girone di ritorno del Milan o degli ultimi anni rossoneri: le teorie matematiche non sempre corrispondono ai trofei vinti e ricordare il passato non sempre è consolante per ovviare alle magagne del presente…..

Napoli, decide un piccolo “grande”
Il Napoli, contro un brillantissimo Cagliari che forse non meritava di perdere, ha sudato ben oltre le proverbiali sette camice, e solo al 94′ uno spettacolare guizzo di Lorenzo Insigne, uno dei più genuini prodotti del calcio italiano, ha liberato i napoletani da un incubo incredibile. Napoli come la Juve: ha sbrogliato una situazione che si stava rivelando difficile, manifestando la sua forza e confermando a pieno titolo, la seconda posizione, ora consolidata a sette punti dal Milan.   
Peccato che una splendida partita sia stata inficiata da un pessimo arbitraggio (un rigore non dato e un gol irregolare) e da incomprensibili dichiarazioni di De Laurentiis nei confronti di alcuni cagliaritani.  Urge un chiarimento in settimana per calmare gli animi.

Inter, toh chi si rivede !
L’Inter, dopo due sconfitte è tornata alla vittoria battendo il Parma, ma la consolazione finale riguarda solo i tre indispensabili punti per staccarsi dalle romane perché, quanto a gioco, non si è visto granché, al punto tale che la tifoseria nerazzurra ha vivacemente contestato la società.
L’ammalato è riuscito a prendere un salutare brodino, ma la convalescenza non è finita.

Fiorentina, vittoria col batticuore.
Che partita Fiorentina-Torino !  I gigliati, dopo aver dominato,  sul finire del primo tempo  conducevano con un inappuntabile 3-0 e, da quel momento, il Torino risorgeva, riuscendo ad arrivare al 3-3 grazie tre splendide reti, delle quali, la terza,  ad opera di quel Cerci, l’ex in comproprietà, che, ancora una volta, ha dato prova delle sue grandi qualità.  Ormai, era il 42′, la partita sembrava concludersi con un corposo pari e patta, invece, la Fiorentina acciuffava il 4-3, rimediando proprio in extremis.  La squadra di Montella, dopo il pareggio conseguito con il Milan,  sembra aver ingranato la quarta e, al momento, seppure fra batticuore ed entusiasmi, appare l’undici più in forma del campionato. Questo è  un avviso per i naviganti milanisti.    

Roma, che occasione sprecata !
Quella che agli occhi di tutti appariva come una partita facile facile contro l’ultima in classifica che, negli ultimi dodici incontri,   aveva rimediato la miseria di un solo punto, si è rivelata una trappola quasi mortale per la Roma che, a stento,  è riuscita ad evitare la debacle, acciuffando quel punticino prezioso che le consente di scavalcare la Lazio (unica, bella,  consolazione…..) e a contenere i distacchi dall’Inter, in avanti,  e dall’incombente Udinese dietro, entrambe vittoriose.  
La squadra di Andreazzoli, (buon profeta circa le difficoltà che ci sarebbero state…) ha sofferto non poco contro un Pescara che, soprattutto nel primo tempo, oltre al gol di Caprari (un ex, in comproprietà) avrebbe potuto farne anche qualche altro, grazie ai capovolgimenti di fronte che hanno messo in difficoltà i giallorossi. Nella ripresa,  con l’entrata di Destro, autore del gol, la musica è cambiata ma non al punto tale da sovvertire le sorti,  e il risultato pieno mancato brucia nel morale e soprattutto nella classifica dei romanisti.
Onore al merito del Pescara che, dopo aver fatto soffrire la Juve (che, però, era riuscita a vincere…) qualche settimana fa all’Olimpico di  Torino, si è ripetuto  a quello di Roma, nonostante alla sua  retrocessione manchi solo il sigillo della matematica. Con l’aria che tira oggi a livello di correttezza nel nostro paese, va rilevata questa sportività che influisce solo positivamente sulla regolarità del campionato.  

Lazio, l’Europa si allontana
La sconfitta della Lazio ad Udine è stata di stretta misura solo nel punteggio perché per il gioco visto e per lo spettacolare gol di Di Natale, l’Udinese ha largamente meritato i tre punti che le consentono di raggiungere in classifica proprio i biancazzurri.
Nella corsa all’Europa, per la Lazio, ora,  c’è un concorrente in più ma, quel che è peggio, per gli uomini di Petkovic spira aria di crisi o quasi, visto che nelle ultime tredici partite si è vinto appena due misere volte; di questo passo sperare di conquistare un posto al sole europeo diventa un’utopia.
Va bene che Roma, grazie alla finale delle due concittadine di Coppa Italia, comunque avrà una squadra in Europa League, se, però,  la qualificazione venisse ancora prima attraverso il campionato sarebbe meglio e attenuerebbe un po’ la tensione di questa finalissima.

Genoa e Palermo punti di speranza
Il glorioso  grifone genoano  è proprio invecchiato di brutto se, ancora una volta,  non è riuscito a conquistare tre punti pieni, neppure nell’ennesima  prestazione casalinga contro un’Atalanta, che, sebbene priva del suo uomo migliore Denis (15 dei 35 gol segnati sono i suoi),  ha fatto la sua più che discreta figura  portando a casa un pareggio. Il risultato finale,  nella sostanza più che giusto, sabato, sembrava penalizzare il Genoa  per la mancata vittoria  ma, dopo le partite pomeridiane di domenica, con il pari, nel recupero  in un concitato  finale, del Palermo a Catania e, soprattutto, con l’inattesa sconfitta casalinga del Siena ad opera del Chievo, ecco che il punticino dei liguri  diventa oro.
Queste tre squadre, rassegnate ormai a giocarsi fra di loro gli altri due posti per scendere in B col Pescara, stanno facendo e disfacendo di tutto, da una domenica all’altra, per arrabattarsi alla meglio, senza, però, che almeno una tenda a  staccarsi dalle altre, sciupando malamente la domenica dopo quello che, magari, si era guadagnato quella prima.  Stavolta è toccato al  Siena, sorprendentemente superato in casa propria da un Chievo che, se sconfitto,  poteva essere risucchiato anche lui nella zona calda; doppia occasione persa, dunque,  per i toscani che avrebbero potuto, vincendo,  guadagnare ulteriori punti  sulle altre due concorrenti.  Andando avanti di questo passo,  per conoscere le squadre retrocesse bisognerà, forse,  attendere i minuti di recupero dell’ultima giornata. E, tutto sommato, meglio così.
 
 

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