Calciomercato, fra pochi soldi e tanta ipocrisia. Cavani al Psg, grande colpo in arrivo

 MILANO – A pallone fermo, finora,  a muoversi sono state  soprattutto,  le chiacchiere giornalistiche  e televisive su affari (quasi)  conclusi (ma che, poi, difficilmente si concluderanno), su nomi eclatanti coltivati per settimane e, poi, d’improvviso, scomparsi.

  Senza campionati nazionali ed esteri, anche gli stessi mass media  hanno avuto ed hanno tutto l’interesse a “gonfiare”, soprattutto nei titoli, le tante trattative magari abbozzate oppure, peggio, messe in giro ad arte per circolare, per ringalluzzire gli interessati, per convincere gli appassionati tifosi a sottoscrivere gli abbonamenti, non solo quelli al botteghino delle società ma anche quelli alle televisioni a pagamento.

A parte le comproprietà, definite al 20 giugno (ma quelle, in genere non riguardano mai i grandi nomi) il calciomercato ha ufficialmente aperto i battenti il 1° luglio per chiuderli lunedì 2 settembre, ma  già da settimane  se ne parlava. 

Juventus, la prima a muoversi., a gennaio….                                                                                                                   

La società bianconera è stata la prima in assoluto a muoversi sul mercato estivo acquistando, a parametro zero, nel mercato invernale,  l’attaccante Llorente dall’Athletic Bilbao: non male come operazione se si considera che è una punta, seppure di 28 anni,  mediamente sui 20 gol a stagione, campione mondiale del 2010  con la Spagna, arrivato a Torino sprizzando un notevole entusiasmo.

Ma la Juve voleva un autentico  top player  e, per alcuni mesi,  si era parlato costantemente di Higuain, l’asso che poteva essere tirato fuori dalla manica solo sborsando non meno di 30 milioni: questo si era sempre saputo, eppure Marotta ha mantenuto viva l’impossibile  fiammella, fra un ammiccamento e l’altro, illudendo i tifosi sull’arrivo dell’ex  Real.  Poi, d’incanto, ecco comparire nientemeno che Tevez, eterno promesso sposo di Galliani, il quale, smentendo qualsiasi certezza di marca berlusconiana, in quattro e quattr’otto,  preferiva la riva del Po alla darsena del naviglio.    Dai potenziali 30 milioni per Higuain, si è  speso meno di un terzo (9 milioni), consentendo ai tifosi di accendere un duplice entusiasmo: per l’estroso attaccante argentino ed anche perché le altre squadre concorrenti ancora non avevano neppure dato segni di vita nel calciomercato.   Ma,  da  quel che si vocifera, per l’attacco bianconero,  non sarebbe finita qui perché  è sempre viva la speranza di arrivare a Jovetic, non essendosi mai sopita  la simpatia per l’attaccante viola che, a Torino, molti vedrebbero come il più indicato, per i suoi tocchi magici,  a scardinare le difese avversarie, aprendo varchi ai colleghi appena citati.  Ma Jovetic costa parecchio e la Fiorentina non accetta merce di scambio tipo Quagliarella o Matri.   

La Juve, oltre all’attacco, si sta preoccupando anche della difesa, trattando da tempo Ogbonna con i cugini del Torino; la conclusione, però, non si concretizza mai, essendo compresa nell’affare la cessione di  Immobile, in comproprietà col Genoa, a quanto pare di difficile valutazione.

Napoli: Cavani dipendente ma, forse ci siamo.                                                                                                                            

A Napoli ha tenuto banco solo per  poco la dipartita di Mazzarri, allenatore tanto amato quanto, di colpo, dimenticato grazie all’arrivo di Rafa Benitez  (già ribattezzato alla confidenziale  maniera napoletana “don Rafaè”)  il quale ha detto, chiaro e tondo, che lui è venuto a rischiare l’esplosione  azzurra del Vesuvio solo per vincere, proprio quello che il pavido Mazzarri non si era  sentito di promettere.  D’altronde a cosa potrebbe puntare il Napoli se non allo scudetto e magari anche a qualche buon piazzamento in Europa ?  L’entusiasmo, della tifoseria e della società, non manca,  le possibilità per rinforzare la squadra, pure.  

63 milioni è  il limite minimo fissato dalla clausola rescissoria per la cessione di Edinson Cavani: . De Laurentiis lo va strombazzando da mesi, senza nessuna possibilità di sconto, casomai, bontà sua, è disponibile ad accettare qualche conguaglio…. umano veramente corposo  (Torres o Dzeko, ad esempio…) ma il grosso deve essere costituito solo ed esclusivamente da moneta sonante.

Cavani,  reduce dalla doppietta rifilata ai suoi colleghi di campionato italiano,nella recente  Confederations Cup, aspettava di incontrarsi col Presidente, ma, proprio ieri sera ecco il colpo di scena: l’incontro a Roma fra Leonardo e De Laurentiis con la proposta parigina che, a quanto pare, dovrebbe soddisfare pienamente l ‘astronomica richiesta partenopea  per portare l’uruguagio sotto la torre Eiffel.  Questa è la prima vera proposta per sbloccare la situazione   visto che   Cavani, ormai, a Napoli ha fatto il suo (favoloso) tempo e, a dispetto di tante (doverose) dichiarazioni d’amore societarie e tecniche, è giusto, ovvio e  umano che emigri altrove. A quanto pare, sarà  lo sceicco francese   a consentire  a De Laurentiis di fare una irripetibile plusvalenza di bilancio, migliorando i conti, e permettendo anche  quel rafforzamento tecnico  che, rimanendo Cavani a Napoli, sarebbe alquanto ridimensionato.  L’interesse è, quindi, reciproco e, alla fine, sarà questa ragione a prevalere, nell’interesse di tutti. Però un dubbio sorge: Cavani che sicuramente aveva altre e più alte aspirazioni (si era parlato di  Real Madrid  in primis,  Chelsea,  persino i due Manchester) riuscirà a convivere con un caratterino come Ibrahimovic che, con l’arrivo di un altro superbomber, dovrà, inevitabilmente,  perdere l’esclusiva del gol e il ruolo di colonna portante ? Inoltre, l’aria calcistica parigina e francese non è che susciti particolari entusiasmi  nei grossi nomi e i benefici economici non potranno mai  sostituire il tifo e la competenza che sprizza in Premier o nella Liga…… Comunque ben vengano (in Italia)  i milioni  del Psg, perché costituiranno una salutare iniezione che, si spera, possa contribuire a  muovere i rivoli di un mercato stagnante.

Milan, prima si vende e poi si compra

Da quando Berlusconi, o meglio la Fininvest,  ha chiuso il portafoglio, per i poveri tifosi rossoneri

sono iniziate le sofferenze estive, quelle che l’anno scorso portarono alla cessione di pezzi pregiati e quest’anno  hanno fatto ventilare (artatamente ?) addirittura la cessione   di El Shaarawy, ritenuto una genuina, autentica,  stella del calcio giovanile, seppure offuscata da quella,  meno genuina caratterialmente,  ma straordinaria tecnicamente di Balotelli.  Galliani ha saputo ben gestire (alla sua maniera…)  la notizia mediatica sulla possibile, potenziale, eventuale vendita milionaria del piccolo grande  Faraone, centellinando il tutto al suo rientro dal Brasile per un altro storico  incontro (il primo, era stato quello con Allegri). Tutto chiarito, è stato detto, la punta dorata e crestata rimane al Milan.  Visto il valore delle promesse in via Turati, per esserne certi, conviene attendere martedì 3 settembre a mercato chiuso.  In un’ affermazione Galliani è stato sincero: se il Milan non vende non può acquistare. Si attendono diverse partenze (fra cui Robinho e  Boateng) per creare mezzi freschi da reinvestire  (il sampdoriano Poli, quasi preso,  il giapponese Honda i più chiacchierati) ma, in casa rossonera è inutile attendersi nomi eclatanti (sono già arrivati Saponara, fra i migliori  giovani della B e il colombiano Vergara, nazionale under 20 ) perché l’organico è  già ritenuto fortissimo e il responsabile, nel bene o nel male,  è già stato individuato in Massimiliano Allegri.   Auguri al tecnico  livornese ! Ne ha proprio bisogno.

Fiorentina,  Mario Gomez per dimenticare Jovetic 

Jovetic  a Firenze, come Cavani a Napoli, stessa identica situazione, in tutto e per tutto, con 33 milioni in meno di clausola di svincolo.  Lui vuole andar via, i tifosi lo hanno mollato per aver pubblicamente espresso questo desiderio, per ora nessuna offerta estera e questo rende ancora più forte  richiamo della Juve…..  

La Fiorentina, si sa, con la Juve non ha mai intrattenuto buoni rapporti e l’ultima squadra alla quale cederebbe il suo gioiello sarebbe proprio la compagine di Agnelli,   ma se venisse soddisfatta la clausola rescissoria prevista di ben 30 milioni, allora non interesserebbe più la destinazione….

Ma anche il Napoli potrebbe essere interessato a  Jovetic quale sostituto di Cavani. Appena perfezionata questa cessione, i viola faranno di tutto per acquistare Mario Gomez anche se costa parecchio, e forse, potrebbe definirsi anche l’altra possibile cessione di Ljajic, che piace al Milan..

Lazio, gioventù sudamericana.

Dopo quanto visto alla Confederations Cup, Lotito si ritrova con un piacevole problema:  Candreva, giudicato fra i migliori giocatori della manifestazione,  ha fatto lievitare il suo riscatto dall’Udinese oltre all’ingaggio-blindatura, visto che alcune grosse squadre l’avrebbero adocchiato.  Ma, oltre al centrocampista, la Lazio ha anche altri potenziali uomini mercato: Hernanes, Marchetti, Floccari, Kozac, richiesti da più parti.. Di questi, qualcuno potrebbe partire,  in particolare il brasiliano, se ci sarà qualche offerta gigantesca.  Per ora sono arrivati tre promettenti  sudamericani (gli  argentini Biglia, centrocampista, e Novaretti, centrale, più Perea attaccante nazionale colombiano under  20),  tutti con ottime referenze giovanili e a questi, proprio ieri,  si è aggiunto il difensore brasiliano Vinicius a parametro zero..

Roma,  previsti  movimenti in entrata e in uscita

Sistemata la questione allenatore con Garcia, per  la Roma, in dirittura d’arrivo l’ottimo  difensore Benatia dall’Udinese,  ma la mossa più importante sarà la cessione al miglior offerente di Osvaldo che, a quanto pare,  fa mercato in Premier League, e sarebbe valutato intorno ai 20 milioni.  Poi ci sarebbe De Rossi ma qui il condizionale è d’obbligo per tanti motivi. Solo un’offerta indecente potrebbe portare alla cessione, accontentando tutti, tanto la bandiera della Roma, comunque rimane Totti… Dei nuovi possibili, arrivi si fanno i nomi di Nainggolan del Cagliari, molto desiderato e non solo dalla Roma,  Negredo del Siviglia  (70 gol in 139 partite ), addirittura  l’ex interista Maicon, il centrocampista olandese Strootman e, per il portiere,  Viviano della Fiorentina anche se si sarebbe offerto Amelia, desideroso di rientrare nella città natia, stanco di fare il panchinaro a Milano.

Inter, si pensa  più a vendere, anche la società.

La vera novità in terra nerazzurra non è tanto lo scontato arrivo di Mazzarri, quanto le trattative in corso con il magnate indonesiano Thohir per la cessione della società. Se ne parla ormai da qualche settimana, i dettagli non si conoscono e, da un giorno all’altro,  potrebbero esserci sviluppi ufficiali.

Moratti tentenna, sballottato fra ragioni storiche  affettive  e attuali interessi economici. È una insolita gara tutta da seguire per vedere che finale ci sarà. Intanto, è stata ufficializzata la cessione di Cassano al Parma (altro segnale della  parabola discendente del permaloso barese) per il quale arriva Belfodil,  sistemata la difesa con Campagnaro (gratis) e Andreolli (un ritorno) ma  sono stati venduti a due squadre tedesche  Caldirola e Donati, due colonne della nazionale under 21:  in tempi di ristrettezze, privarsi di due giovanissimi, apprezzati, elementi  equivale solo a privilegiare la cassa, e questo, forse, è il segnale che anche la passione ereditaria di  Moratti è ad una svolta.

Attenzione, non è tutto oro quel che riluccica.

Chiudiamo con una raccomandazione: il calciomercato è quanto di più insolito e imprevedibile possa esserci (solo i terremoti lo superano per imprevedibilità…) per cui le notizie, anche quelle più certe e sicure, possono essere smentite o ribaltate da un momento all’altro.  Quando ci sono di mezzo i soldi può succedere di tutto e il contrario di tutto.    

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