Nba 2010-2011. La preview del basket americano

ROMA – Poche ore ci separano da una nuova avvincente stagione Nba, che aprirà con 3 partite ad altissimo tasso d’interesse; e Miami Heat @ Boston Celtics quale apripista sontuoso su cui cominciare a fantasticare riguardo a future rivalità e tematiche scomode

. Il lock-out dopotutto è dietro l’angolo, e certe cose vanno affrontate a viso aperto. I temi non mancano: Bryant ad un passo da Jordan, Il trio degli Heat con Lebron, odiato da mezza Lega, bramoso di gloria. I Celtics ed il loro orgoglio ferito in cerca di rivincita. Per non parlare dei Magic e Howard, i Suns senza Stat, e NY combattuta tra ‘Melo’ ed un roster potenzialmente da PO! Qui a seguire una preview sulla stagione in arrivo. Franchigia per Franchigia.

Eastern Conference:

Miami Heat: Beh i favoriti d’obbligo sono loro. Wade, Lebron, Bosh. Ma anche il roster nel suo complesso non è male. Mancano chili e talento sotto i tabelloni (Chris Bosh non può bastare), però sugli esterni House e Stackouse, aspettando Miller, dovrebbero ricoprire un ruolo decisivo per le sorti di Miami. Si attendono miglioramenti da parte di Chalmers & Anthony, che dovrebbero partire nel quintetto titolare. Occhi puntati anche su Arroyo e Z, per la prima volta fuori dal contesto Cavs. Obiettivo: Finals.

Boston Celtics: Vendetta, vendetta, tremenda vendetta. Lakers, Heat, Magic, poco importa, viste le precedenti stagioni i Celtics hanno un credito con la buona sorte, quindi, risaldato il nucleo degli ultimi 3 anni, spazio ai rinforzi… che vanno da Shaq a Jermaine O’Neil, passando per Delonte West, fino ad arrivare alle conferme di Robinson e Davis. Il Big Three agli sgoccioli potrebbe avere un peso, ma anche la rivalsa e l’esperienza sono fattori da non sottovalutare. Obiettivo: Finals.

Orlando Magic: Mercato sterile, escludendo qualche innesto tipo Chris Duhon o Quentin Richardson. Ennesimo tentativo di puntare sul gruppo, e sul sistema Van Gundy. Miami nella division sarà cliente ostico, ma questi Magic hanno talento da vendere, e non è escluso possano essere la vera mina vagante ad Est. Certo va anche detto che un altro fallimento sarebbe visto male nella terra di Disneyland, e Otis potrebbe non avere più quella carta bianca da parte degli owner di maggioranza. Obiettivo: Finals.

Chicago Bulls: Difesa ad oltranza, e Thibo su questo garantisce. La leadership, in campo e fuori, tecnicamente e non, di Noah. I numeri che non mentono di una crescita costante da parte di Rose. Aggiungiamoci Deng, Boozer (una doppia doppia che cammina), Brewer e Korver, e ci troviamo a fantasticare dinanzi a quella che si candida ad essere la sorpresa n.1 di questa RS. I playoffs a seguire saranno un’altra questione; ma cosa dice il detto al riguardo? Ah, si, l’appetito vien mangiando. Attenzione a sottovalutarli. Obiettivo: Semifinali di Conference.

Atlanta Hawks: Solito mistero buffo senza fine. Ora che JJ ha firmato un contratto da 120 milioni di dollari le cose di certo non miglioreranno di punto in bianco. 50 W sicure in Regular Season. Il buio a seguire! Bibby in vistoso calo, Smith in silenzio stampa. Jamal Crawford più concentrato a farsi allungare il contratto. Opera di teatro in 4 atti. Basterà il cambio del coach? Ne dubito. Obiettivo: Semifinale di Conference.

Milwaukee Bucks: Bel mercato con i colpi di Maggette, e la conferma di Salmons. Bogut a breve riprenderà la sua forma, e se pensiamo che Jennings avrà un anno in più sulle spalle, c’è da immaginarsi che questi Bucks giocheranno per un buon piazzamento in vista dei playoffs. Forse troppe bocche da fuoco da sfamare per il giovane playmaker, però il gruppo potrebbe fare miracoli, quegli stessi miracoli che non sono preclusi sul parquet. Obiettivo: playoffs.

Charlotte Bobcats: Charlotte, ovvero, la squadra di MJ, che ultimamente non ha risparmiato frecciatine al duo Kobe-Lebron. Per i blu-arancioni, lo scorso anno per la prima volta approdati in post-season, via Felton, e dentro DJ Augustin come titolare. Bandiere inamovibili Gerald Wallace e Step Jackson. Via anche Chandler. Si aspettano notizie da Diop. Diaw sembra essere sul mercato. Obiettivo: riconfermare la stagione passata, e con coach Larry Brown nulla è impossibile.

New York Knicks: Lebron non è arrivato, Wade non è arrivato, Bosh non è arrivato. E’ arrivato però Amar’è, e al suo fianco Felton+Randolph. Il roster è, vista la lotta tra il 6° e l’8° spot ad Est, da post-season (per il rotto della cuffia). In centro Mozgov ha destato interesse, e Turiaf dovrebbe fare da spalla nel ruolo. Gallinari pare più protagonista ogni ora che passa, oltre che, per la cronaca, ad essere al centro di voci che vorrebbero ‘Melo’ in arrivo nella grande Mela, a partire da Febbraio. Stiamo parlando di un luogo dove non si dorme mai. Caciara. Tifosi imbufaliti. Mercato aperto 24 ore su 24. Obiettivo: playoffs.

Cleveland Cavaliers: James ha fatto “ciao ciao” con la manina, questo ha comportato la furia del presidente; e al tempo stesso la voglia di combattere su tutti i fronti, contro le proprie debolezze e non solo. Il roster non è malaccio (MO, Jamison, Varejao, Hickson), il problema è che nessuno spicca come leader, e durante l’anno il mercato potrebbe rivoluzionare e non poco i programmi di coach Scott. Si naviga a vista, però con la giusta rabbia questi Cavs non hanno limiti. Obiettivo: playoffs.

Philadelphia 76ers: Roster giovane, futuribile. Evan Turner dovrà dimostrare di essere meglio di Wall (difficile). Iguodala e Lou Williams restano i leader dentro lo spogliatoio, mentre Brand è chiamato alla stagione dei risultati, dopo un paio di annate buttate decisamente al vento. La crescita della franchigia resta l’obiettivo primario, ma se dovesse arrivare dell’altro la cosa non sarebbe rifiutata a priori. Nocioni e Hawes dalla panca saranno due spine nel fianco. Kapono rimane un pò un oggetto misterioso. Tracollo o sorpresa, non ci sono vie di mezzo.

New Jersey Nets: Stiamo parlando di un roster che può passare dall’ultima posizione, a giocarsi una chance per la post-season. Dovessi scommettere andrei con la prima ipotesi. Però Avery Johnson sa il fatto suo, e Harris e Lopez non possono sbagliare due stagioni di fila. Il mercato ha portato Outlaw+Murphy e altre pedine sufficienti a migliorare determinati aspetti di gioco, soprattutto nelle varie letture della partita. Obiettivo: vincere almeno 15 partite in più dello scorso anno, almeno.

Indiana Pacers: Granger, Collison, Posey, Hibbert, George, Ford. Il talento non manca. Forse manca qualcos’altro. Forse manca un pizzico di fortuna. I Pacers sono chiamati ad una stagione di redenzione. O quanto meno ad una stagione di lotta su ogni pallone. La patria del basket lo merita. Gli appassionati lo meritano. Obiettivo: migliorarsi.

Washington Wizards: L’Agente 0 si è trasformato in Agente 9, solo le problematiche che si trascina dietro paiono non modificarsi mai. John Wall è pronto a stupire, e la prestagione a tal proposito ci ha donato qualche scampolo di quello che il ragazzo sa fare. E non è poco. Il resto è nebuloso, partendo da Blatche, fino ad arrivare all’infortunato cronico Josh Howard. Obiettivo: resta ancora un mistero.

Detroit Pistons: E’ tempo di ricostruire. E’ tempo di lasciare andar via mostri sacri come Prince ed Hamilton. E’ tempo di lasciare spazio ai giovani e alla ricostruzione. Dumars non si vuole arrendere all’evidenza, e per il secondo anno consecutivo costruisce una squadra a metà strada tra la rifondazione ed il tentativo di approdare ai playoffs. Più facile affondare che risalire, visto che molto passerà dalle mani di Stuckey e Ben Gordon. Villanueva resta un giocatore misterioso. Peccato per l’infortunio a Jerebko, o al poco spazio dato da Daye. Obiettivo: playoffs? miraggi?

Toronto Raptors: Semplicemente, con le partenze di Bosh e Turkoglu, la peggior squadra della Lega. Senza difesa, e affidata in attacco al duo Calderon-Bargnani. Brividi sulla schiena. Via anche Belinelli. Spazio a Jack, Barbosa e Evans. Persino Kleiza dal Olympiacos. Una squadra da Eurolega piombata all’interno del sistema NBA. Giostra tutta da gustare. Unica nota positiva, il nostro Andrea avrà finalmente modo di mettersi in mostra. Obiettivo: prima scelta al draft 2011.

Western Conference:

Los Angeles Lakers: Three-peat cercasi per Bryant e Compagni. Il numero 24 prova di eguagliare il numero degli anelli di Jordan. Per farlo gli ostacoli più duri sembrano essere: Durant & i Mavs (non contando l’Est). Interessante anche vedere l’apporto che darà Barnes alla causa, e se il duo Gasol/Artest sarà appagato o darà segni di cedimento, non seguendo l’esempio dello squalo Kobe. Fisher e Zen sono due certezze. Macchina da corsa perfetta? Obiettivo: Finals. Valore:

Oklahoma City Thunder: Tra il 2° e il 4° spot ad Ovest, se Durant è quello dei Mondiali, e se Westbrook farà un altro passo in avanti. Energia da vendere, e gioventù in primo piano. Manca ancora il centro cardine, ma Aldrich si candida per la parte. Ibaka & Green da collanti, Harden all’anno della svolta. Obiettivo: Stupire.

Dallas Mavericks: Essere o non essere, questo è il problema. I Mavs eterni incompiuti non possono più sbagliare. Dirk non è immortale, ed un supporting cast con Kidd, Terry, Butler, Marion, Chandler, Haywood è difficilmente replicabile. Carlise lo sa: Ora o mai più. Serve cattiveria, serve difesa, serve essere spietati. Le scuse sono bandite. La gente di Dallas è paziente, ma fino ad un certo punto, e la finale del 2006 brucia ancora. Obiettivo: Finals. Valore: ????

Portland Trail Blazers: Due strade da scindere. Portland senza infortuni, e Potrland con infortuni. Nel primo caso roster da seconda posizione in RS. Playoffs sicuri, e qualità indubbia con Roy, Aldridge, Miller, Oden ed una panca molto valida (vedi Matthews su tutti). Nel secondo caso, e speriamo di no per la competitività dell’Ovest, una squadra da 7°/8° posizione, in lotta a fatica per la post-season, e senza quel fattore campo che in più di una situazione, due anni fa, ha aiutato i ragazzi di McMillan. Obiettivo: Arrivare in salute ai playoffs.

San Antonio Spurs: Forse ultimo giro per il trio Duncan-Ginobili-Parker. I tempi d’oro sono andati. Non rimane che appellarsi all’orgoglio e alla verve giovanile di talenti puri come Hill & Blair. Dipenderà molto dalla condizione fisica intorno ad Aprile-Maggio. Il piazzamento nella stagione regolare conterà il dovuto, mentre Duncan proverà in diversi modi a far riposare, senza ledere i compagni, le stanche gambe, uscite vincitrici da molteplici “battaglie”. Il canto del cigno. Obiettivo: Finals.

Utah Jazz: Come cambiare radicalmente una franchigia, e puntare ancora in alto. Esempio perfetto quando hai dalla tua il miglior playmaker della Lega (un certo Deron Williams), ed un allenatore che ha fatto la storia della NBA. Le partenze di Boozer, Brewer, Korver, e Matthews non sono leggere. In casa dei mormoni però sperano che Al Jefferson dichiari al mondo cestistico il suo immenso talento, e che Kirilenko & Okur vengano per una volta lasciati in pace da acciacchi ripetuti. Obiettivo: playoffs.

Houston Rockets: Yao si, Yao no. Da un semplice si o no, ruota la stagione dei Rockets chiamati ad una stagione convincente e per certi versi gloriosa. Via Ariza, chiavi in mano al duo Brooks-Martin (sempre che questi non cada nuovamente vittima di infortuni). Scola proteggerà e farà da spalla alla muraglia cinese, che non potrà vedere il campo più di 24 minuti a partita. La rotazione è ampia, e Adelman è un coach navigato, con tanta esperienza sulle spalle. Obiettivo: playoffs.

Denver Nuggets: Se Melo lascia la nave, questa affonderà, e Billups, Martin, JR Smith non potranno fare molto per salvarla. Se Melo resta, i Nuggets sono in teoria una squadra da Semifinale di Conference! A Febbraio si saprà qualcosa di più in merito, per il momento meglio non sbilanciarsi troppo, si rischiano cadute fragorose, ed ipotesi campate in aria. Molti in scadenza, il mercato infatti ha un importanza troppo netta nel piano stagionale di Denver. Obiettivo: playoffs.

Sacramento Kings: Anno 2 per Evans, anno da rookie per Cousins. I Kings sono alquanto futuribili, e hanno nel loro arsenale armi tecnico-tattiche davvero interessanti. Casspi è in odore di premio MIP. E Dalambert dopo il vuoto Sixers punterà a rivalutare la propria figura di cestista. Le guardie ci sono, i chili in teoria pure. Come i Thunder… un gruppo in attesa di esplodere sotto molti punti di vista. Obiettivo: migliorarsi.

Phoenix Suns: Chiaro che per Nash l’assenza di Amar’è qualcosa significa. Chiaro che Gentry ha dimostrato l’anno passato di essere un coach davvero di qualità, e abile nel leggere molto bene le partite. Meno chiaro invece il ruolo di Turkoglu all’interno del roster. Domande e risposte che rendono enigmatici questi Suns 2010-2011. Se Frye, Hill & Richardson replicano le gesta del 2009 i Suns diranno ancora la loro in RS e ai playoffs, in caso contrario la stessa post-season diverebbe un miraggio, e con questo miraggio si arriverebbe alla tanto attesa fine di un’Era. L’Era Nash! Obiettivo: playoffs.

New Orleans Hornets: Chris Paul vuole andare via. Chris Paul viene convinto a rimanere. Ariza viene firmato. Anche il nostro Marco Belinelli viene firmato. David West ha qualcosa “da dire” ai suoi detrattori. Peja pensa al ritiro. La stagione degli Hornets si prospetta, salvo miracoli di Paul, lunga e travagliata. Con le voci di corridoio in primo piano e ben visibili sui giornali. La tensione è alta. New York bussa costantemente alla porta. Obiettivo: ritornare ai fasti di un tempo.

Memphis Grizzlis: Rudy Gay tenuto stretto a suon di dollari. Z-Bo che vuole di nuovo l’All Star Game, e per farlo ha bisogno di numeri e vittorie. OJ Mayo bramoso di testare la sua crescita nell’essere un clutch player. Infine Gasolino, Thabeet, Tony Allen ed il suo minutaggio. Di discorsi in quel di Memphis ce ne sono pure troppi. Playoffs difficili. Divertimento e pazzia in aumento. Obiettivo: playoffs.

LA Clippers: L’altra faccia stramba di LA. C’è da testare il rookie Griffin (molti tra i media parlano di mezzi impressionanti), e c’è da capire quanto Eric Gordon possa diventare l’erede di un Baron Davis mai sbocciato cestisticamente nel periodo di transizione losangelino. Pedina cardine sarà Kaman. E senza dubbio si proverà a migliorare un record stagionale che nell’ultimo decennio è stato oltremodo deficitario. Un cantiere aperto. Obiettivo: da capire.

Golden State Warriors: Stephen Curry, Monta Ellis, David Lee. Attacco spaventoso, difesa in vacanza. Non c’è più Don Nelson, e questo rischia di privare la squadra di una sua entità o personalità. Progetto non molto chiaro. Si rischia di naufragare, con qualche serata unica che finirà per elettrizzare gli indomiti abbonati della Baia. Poche speranze reali. Obiettivo: poco chiaro al momento.

Minnesota Timberwolves: Peggior GM della Lega, peggior centro nella West Conference, miglior assemblamento di menti senza controllo (Milicic, Pekovic, Beasley… serve altro nella lista?). L’ira di Kahn, e non stiamo citando Star Trek, rischia di fare non pochi danni. Qualcuno li fermi. Per favore. Obiettivo: Prima scelta al Draft 2011.

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