Roma nella storia, decima vittoria. Ma le altre non mollano

ROMA – E’ stata più difficile del previsto ma alla fine la Roma ce l’ha fatta a vincere e a conquistare il record di 10 vittorie consecutive. Il Chievo, ultimo in classifica, ha impegnato non poco la capolista e c’è  voluto un gol di Borriello a 22′ dal termine per sbloccare una situazione che faceva presagire al primo  punto lasciato all’avversario.

Certo, la squadra di Garcia non è che abbia corso troppi rischi, però, chiudere il primo tempo a reti inviolate aveva creato un certo disorientamento che, con l’entrata provvidenziale di Florenzi è, come d’incanto, scomparso. Ormai non ci sono più parole per definire il campionato della Lupa, la classifica parla da sé, anche se le dirette inseguitrici non mollano.     

 

Napoli, colpaccio fra le polemiche.                                                                                                          

Delle grandi il Napoli era la squadra più a rischio perché andava  in riva all’Arno per affrontare la Fiorentina ritornata in auge soprattutto dopo aver disfatto la Juve. Ma la squadra di Benitez ne è uscita brillantemente come risultato, anche se in mezzo ad uno stuolo di polemiche per il mastodontico rigore non concesso alla Fiorentina che il direttore di gara, l’arbitro di linea e  l’assistente, tutti ottimamente posizionati per giudicare, non solo non hanno visto ma sono stati costretti a capovolgere l’azione trasformandola in una simulazione di Cuadrado che, essendo stato già ammonito, veniva pure espulso.  La beffa nella beffa.  Probabilmente, del trio, tutti avevano  visto qualcosa e, forse, ognuno aspettava il conforto dall’altro ma nessuno se l’è sentita di essere il primo nell’assumere una decisione sacrosanta che, ovviamente,  ha pesato sul risultato. Questo, senza nulla togliere ai meriti del Napoli che andato in vantaggio, raggiunto (su rigore) ha riacciuffato la partita e l’ha portata a termine vittoriosamente, ma la Fiorentina non meritava di perdere. A caval donato non si guarda in bocca…..

 

Arbitri (e Aia) che delusione !

Ormai gli errori arbitrali  sono costanti e confermano il vecchio detto  che “un errore per uno non fa male a nessuno”. Intanto gli organi dell’Aia, come al solito tacciono e continuano a premiare i loro uomini. Volete un esempio ? Non più tardi di qualche giorno fa Valeri e Bergonzi  sono incappati in macroscopici errori  e,  forse qualche giornata di riposo per loro  sarebbe servita  a schiarirsi le idee.  Invece rieccoli, il primo a Livorno col fischietto in mano,  e il secondo  sulla linea di porta a S. Siro, come se nulla fosse successo. Queste sono situazioni che non solo non rispettano i meriti e ignorano i demeriti ma, soprattutto,  indispettiscono i tifosi. Se per i calciatori esistono le squalifiche perché non dev’essere la stessa cosa anche per gli arbitri ?  L’Aia, in questi casi, risponde, che tutto avviene al loro interno e il prestigio di un arbitro non deve essere messo in discussione pubblicamente;  per poterlo ripresentare, magari la domenica dopo, nitido e candido….     

 

Juve a valanga.    

 La Juve è ritornata quella di una volta: a parte qualche decina di minuti, ha messo sotto il povero Catania, surclassandolo nel gioco e nei gol,  uno dei quali, su calcio piazzato dei suoi,  di Pirlo, fresco di unica candidatura italiana al “Pallone d’oro”.  Conte ha dichiarato che la Juve, anche quest’anno, per punti acquisiti, è in linea con le previsioni, mentre  l’anomalia è data dalla Roma  che vola più di tutti.    

 

L’Inter rallenta.                                                                                                                                                   

Nell’anticipo di martedì, l’Inter a Bergamo va in vantaggio ma si fa raggiungere dal solito Denis e non riesce più a conseguire quella vittoria che avrebbe aperto nuovi scenari non solo in classifica ma anche a livello d’immagine nei riguardi delle altre concorrenti.  Certo, i nerazzurri avevano anche colpito un palo con Icardi ma c’era stato pure un salvataggio di Guarin sulla linea: troppo poco per meritare i tre punti.  Questa Inter, per ora, riesce ad esprimere  solo qualche piacevole individualità (Alvarez su tutti) ma,  come gioco di squadra, non appare ancora all’altezza delle tre che la precedono in graduatoria. Bene, invece, l’Atalanta alla quale, priva di alcuni titolari,  il punto stava più che  bene, e lo amministrava con merito fino al termine dei  90′. 

 

Il Verona riprende a sognare. 

Con un gol per tempo  (il secondo,  del vecchio sempre giovane Toni che ha contribuito anche al primo con un assist) il Verona ha regolato un’abulica  Sampdoria e, dopo la sconfitta di s. Siro, ha scavalcato la   Fiorentina e raggiunto l’Inter al terzo posto. Sulle rive dell’Adige si  continua a sognare ad occhi aperti e,  fino a quando dura, dura…    

 

Non basta un grande Kakà per un piccolo Milan.                                                                          

Milan-Lazio era la classica partita con due allenatori per nulla sereni  sul loro futuro e, alla fine,  a tranquillizzarsi è stato solo Petkovic che se n’è tornato  a Roma con un buon punto mentre Allegri continua a vivere, peggiorandola, una  situazione di grande precarietà. Presentatosi con l’ennesima formazione, cambiato il sistema in corso di partita, il Milan ha confermato ancora  una volta la sua piccolezza  e la sua pochezza come squadra. Una sola, finalmente piacevole nota positiva: il pieno recupero di Kakà il quale oltre a mettere a segno uno stupendo gol  da grande campione,  ha esternato la sua vecchia classe e questo lascerebbe ben sperare. Al contrario di Balotelli, negativo in tutti i sensi e, stavolta, senza essere neppure sostituito, come avrebbe meritato, alla stregua di domenica scorsa; probabilmente se, Allegri non l’ha fatto, ci sarà stato qualche suggerimento superiore….  

 

Livorno-Torino, che partita !                                                                                                                      

E’ finita 3-3 con la delusione di entrambe le squadre perché, stando all’andamento, prima una e poi l’altra, erano convinte di aver vinto;  in particolare il Torino, trovatosi in vantaggio di due gol dopo sette minuti, rimontato in otto minuti, e con il risultato capovolto nella ripresa, è riuscito a fare pari e patta solo grazie ad un rigore messo a segno a 3′  dal termine. Di questa vivace incontro si segnalano ben 11 ammonizioni a conferma dello spirito agonistico visto in campo.   

 

Centro sud della classifica.

Brutta sconfitta del Sassuolo, superato in casa dall’accoppiata udinese Di Natale- Muriel, quando si pensava si fosse incanalato in una potenziale risalita. Risalita che, invece, prosegue per il Genoa vittorioso di misura sul Parma, dopo aver sciupato un rigore con Gilardino che, però si rifaceva mettendo a segno il gol decisivo. Clamorosa e, per certi versi,  manna dal cielo, la tripletta del Bologna rifilata fuori casa  al Cagliari: i bolognesi fanno un notevole passo avanti, mentre per i cagliaritani è la  terza sconfitta nelle ultime cinque partite.

 

Sabato inizia l’undicesima giornata.  

 Appena il tempo di lavare le maglie e subito si riprende con tre partite  già sabato e,  d’ora in avanti, fino a metà dicembre, bisognerà portare a termine  anche i calendari delle coppe europee, quindi prepariamoci ad una solenne scorpacciata di calcio.     

 

Torino – Roma  

Dopo  la faticaccia col Chievo la Roma va ad affrontare un arrabbiato Torino che non vince più dalla metà di settembre e con una difesa che prende, in media, quasi due gol a partita, però, segna quasi sempre grazie al suo uomo migliore, quel Cerci, che, nato a cresciuto nel vivaio romanista  e forse ceduto troppo affrettatamente, vorrà prendersi qualche soddisfazione nei riguardi della sua società di origine.  Garcia dovrà fare a meno ancora di Totti e forse anche di Gervinho con una panchina da lui stesso definita corta. Partita non facile. 

 

Napoli-Catania , sabato sera ore 20,45. 

Calendario sfavorevole per il Catania che, con i lividi della quaterna juventina, scende al S. Paolo, quasi come vittima predestinata, con il piccolo vantaggio che i partenopei, al mercoledì seguente, avranno l’impegno casalingo di Champions con l’Olympic Marsiglia, e questo potrebbe influire sia nel probabile turnover che Benitez applicherà che a  livello di distrazione.    

 

Parma-Juventus, sabato ore 18. 

Con la sola differenza che la Juve gioca in trasferta, si potrebbe dire idem come sopra per il Napoli; c’è, però, da aggiungere che, a parte la pericolosità del Parma, i bianconeri saranno di sicuro col pensiero già rivolto a martedì, al delicato ritorno con il Real Madrid, del quale un risultato positivo potrebbe influire sulla qualificazione evitando di andarsi  a giocare tutte le possibilità a Istanbul  in quello che potrebbe essere un autentico spareggio col Galatasaray  per proseguire l’avventura.

 

Udinese-Inter.    

Seconda, delicata,  trasferta consecutiva per l’Inter che,  dopo il pari di Bergamo è subito chiamata  al Friuli di Udine, a chiarire se la sua condizione deve rimanere quella di comprimaria a ridosso delle prime o se esistono possibilità  di acciuffarle, nonostante i punti di distacco siano  ben sei.

 

Verona-Cagliari  

Questa partita sembra fatta apposta per proseguire la folle corsa del Verona, contro un Cagliari in discesa; l’occasione, per i gialloblù è troppo favorevole per non approfittarne; per i cagliaritani, invece una terza battuta d’arresto consecutiva aprirebbe scenari imprevedibili.  

Milan-Fiorentina, sabato ore 20,45 

Per Allegri, dopo il risicato pareggio con la Lazio, non poteva capitare un avversario peggiore  rispetto ad una Fiorentina col dente avvelenato e, soprattutto, con una gran voglia di rifarsi subito, dopo l’immeritata sconfitta casalinga col Napoli.  Inoltre, per il Milan, mercoledì c’è il Barcellona che lo aspetta e, in questi due delicatissimi incontri,  Allegri si gioca la panchina, con Inzaghi pronto a subentrargli, ma, soprattutto, con le ire furibonde di Berlusconi che neppure nel suo adorato Milan riesce a trovare un conforto compensativo dei suoi problemi personali e politici, attualmente all’apice negativo della sua esistenza….  

 

Lazio- Genoa    

Per la Lazio, ecco l’occasione per continuare la serie positiva davanti ai propri tifosi ma con un Genoa, seppure altalenante nei risultati, non sarà tanto semplice; anche per Petkovic potrebbe essere la partita giusta per dissolvere i dubbi sul suo conto che prima di Milano si erano intravisti in società e fuori.  Anche se c’è pur sempre da tener conto  dell’impegno casalingo  di giovedì di Europa League con i ciprioti dell’Apollon dal quale, dopo la grigia partita di andata, ci si aspetto un adeguato riscatto. Insomma, se la Lazio vince queste due partite, si resetta tutto ma se non ci riuscisse….

 

Livorno-Atalanta  

Molto importante per la squadra di casa che dovrà, però, rivedere e  correggere le numerose sviste casalinghe contro il Torino, tenendo conto che l’Atalanta è pur sempre un undici che pratica un buon calcio e con, davanti, un Denis invidiato anche dalle grandi.   

 

Sampdoria-Sassuolo   e   Bologna-Chievo 

Due partite da spareggio per  lasciare i bassifondi e tutti vorrebbero vincere trattandosi di tre punti che, nella fattispecie, valgono il doppio e anche di più, perché  chi perde rischia di rimanere impantanato nelle sabbie mobili maturandosi distacchi non facili da colmare.  Questo vale, soprattutto, per il Chievo, buon ultimo in classifica, seguito a ruota dal Sassuolo mentre Samp e Bologna, giocando in casa sono favorite, soprattutto gli emiliani di ritorno da una fruttuosissima trasferta che  ha consentito loro di  staccarsi dal Catania e Sassuolo,  e di acciuffare la stessa Sampdoria. E’ un continuo stravolgimento con le posizioni ancora non delineate ma, domenica sera, la situazione dovrebbe cominciare a chiarirsi meglio. 

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