Juve e Roma, poker, allungano. Il Napoli rallenta. Crisi Lazio e Milan

Fuga in due ma una dietro l’altra…

Le forze del campionato si stanno, ormai delineando, sempre più nitidamente e la classifica le rispecchia in pieno o quasi. La Juve stravince a Bergamo e la Roma fa altrettanto in casa contro il Catania, il Napoli viene bloccato a Cagliari e perde terreno, si conferma la Fiorentina, respira e sorride l’Inter, Verona non più una sorpresa, crisi Milan e Lazio.

 

Juve (come al solito) alla grande

L’Atalanta ha resistito solo un tempo, addirittura pareggiando  e, al rientro negli spogliatoi, sembrava potesse uscire indenne. Pia illusione.  Nella ripresa, come al solito, veniva fuori la forza e la tempra bianconera che, con una progressione mostruosa, infilava altre tre reti abbattendo l’avversario e uscendo trionfalmente anche dal campo di Bergamo con la nona vittoria consecutiva in tasca.  Da questa trasferta, in casa juventina,  un solo rammarico: il record di imbattibilità di Buffon si  è fermato a 744 minuti;  una distrazione, un errore hanno, così,  bloccato il portiere nazionale all’ottavo posto della graduatoria di sempre. Ma questo è un neo che non offusca l’ottimo momento degli uomini di Conte i quali, dopo la sosta natalizia, avranno lo scontro diretto in casa propria  con l’unica avversaria rimasta, la Roma, e solo allora si valuterà il rapporto di forza delle due regine del campionato.

 

Roma, spettacolare conferma

Tutto regolare, le previsioni rispettate ampiamente, gioco e gol (anche del ritrovato Destro), tifosi soddisfatti e buone feste a tutti.: questa è la Roma vista all’Olimpico contro il Catania. Quattro gol, di cui due di Benatia, forse l’acquisto estivo più azzeccato in termini di rendimento,  con un Totti rientrato in campo e in gioco  da par suo. L’unica nota stonata di questa domenica giallorossa è venuta da…Bergamo, dopo l’illusione, alla fine del primo tempo,  di potersi  presentare allo scontro diretto a tre punti. Ma tant’è,  la forza della Juve è nota a tutti e l’entità della stessa potrà essere misurata la notte della Befana…

Può essere, comunque, più che soddisfatta la brigata romanista, sia la squadra che la società, perché  il 2013 si chiude bene; purtroppo, come ha detto ironicamente Garcia, “è arrivato a Roma nell’anno sbagliato”  per colpa della super Juve. Anche se i numeri sono impietosi, il campionato è lungo,  e tutto può succedere. Intanto vediamo cosa accadrà la sera del cinque gennaio allo Juventus stadium…

 

Napoli, più di tanto non si può ?                                                                                                                        

Il Napoli,  contrariamente alle previsioni e agli incitamenti di Benitez non è riuscito a vincere a Cagliari;  dopo essere andato in vantaggio con un rigore di Higuain,  non solo non è stato capace di chiudere la partita ma si è visto raggiungere,  finendo per recriminare per un gol annullato.  Al di là di qualche più o meno giusta polemica, c’è da dire che  i partenopei, ancora una volta, quando devono tirar fuori la zampata vincente, quando devono fare il salto di qualità, quando devono dimostrare di possedere il quid della grande squadra, per poter almeno sperare di competere con Juve e Roma, allora s’inceppano, rimanendo dietro le quinte del sipario scudetto.  Bisognerà attendere il mercato di gennaio per verificare se  ci saranno quegli assestamenti in difesa e a centrocampo, indispensabili per potersi affermare almeno in zona Champions.  Sul Napoli attuale , comunque, una valutazione è chiara: dal gioco espresso, appare piuttosto  lontano dalle due avversarie che lo precedono.

 

Fiorentina, continua l’ascesa                                                                                                                                  

Senza tanti clamori, l’undici di Montella  prosegue, imperterrita, la sua scalata, vincendo sul campo del Sassuolo, grazie ad un super Pepito Rossi, autore  non solo del gol che ha confezionato i preziosi tre punti ma di un’altra  ottima prestazione, oltre alla conferma al vertice della classifica cannonieri con 14 reti.  La Fiorentina, senza proclami di grandezza, con molta umiltà e consapevolezza, continua a salire e, utilitaristicamente, pur non bissando la bella prova col Bologna, tornacomunque a casa vittoriosa. I giovani viola, ora,  hanno imparato ad essere anche cinici  puntando al sodo anche quando non è possibile esprimere spettacolo. 

 

Il derby milanese 

Derby solo di nome, di fatto è stata una partita, a voler essere benevoli, non bella,  assai lontana dalle stracittadine di una volta; i due allenatori hanno tanto disquisito sul gioco espresso dalle proprie squadre ma, alla fine solo un colpo vincente di un campione poteva trasformare in una preziosa vittoria uno 0-0 che aveva espresso a livello di spettacolo, da ambo le parti,  molto poco. Quantitativamente un tempo per uno, qualitativamente si ricordano i dieci minuti finali dell’Inter che riusciva a prevalere con un o spettacolare tacco di Palacio dopo che Abbiati aveva effettuato due notevoli interventi.  L’Inter, con questa importante vittoria, si rinfranca ma, come gioco e come squadra è ancora lontana dal modello che Mazzarri si sta sforzando di farle raggiungere. Del Milan, a parte il sorprendente e tutto sommato positivo esordio di Saponara, mai visto prima, c’é da riconfermare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che è una squadra Balotelli-dipendente, nel bene e nel male. Allegri, a differenza di Mazzarri che ha azzeccato le sostituzioni giuste, non ha saputo gestire gli uomini in panchina e, a pochi muniti dalla fine, è ricorso al solito scialbo e inconcludente Matri, facendo, poi, fare da inutile e beffarda comparsa il buon Pazzini, dopo mesi di inattività.

A parte la crisi societaria, netta ed evidente, occultata dietro ai cambiamenti di facciata e alle risibili giustificazioni berlusconiane alle quali, ormai,  non crede più nessuno, nel Milan esiste un problema tecnico, con Allegri che ha perso la bussola della squadra. Per fortuna del Diavolo che, delle  squadre che gli stanno dietro in classifica,  solo il Bologna abbia vinto altrimenti la situazione sarebbe allarmante….. Per il Milan, è piena crisi, sotto ogni aspetto e la sosta è quanto mai provvidenziale per rigenerarsi, in attesa del mercato di gennaio, e  per riacquistare la perduta credibilità nei confronti di tutti. 

 

La Lazio sprofonda, Petkovic al capolinea                                                                                                                               

In buona compagnia dei rossoneri (un misero punto in più) c’é la Lazio che a Verona ha segnato il culmine della sua crisi e quella personale di Petkovic, in attesa di esonero da un momento all’altro (in poule, Reja).  L’allenatore biancazzurro, nonostante la scoppola  del 4-1, ha sorprendentemente dichiarato che la propria squadra ha dominato…..Sarà pure vero che i laziali hanno avuto la supremazia territoriale ma questo non basta a giustificare le ripartenze dei veronesi che,  con un Toni in gran spolvero, o con il sinistro di Iturbe,  hanno fatto secco lo stravolto Marchetti ben quattro volte.  D’accordo  pure che con  l’attuale Verona è dura per tutti, però, subire un’umiliazione del genere, dopo aver gestito la partita quanto a gioco, conferma il  malessere latente  da tempo.  

Lotito,  in queste ore, sta cercando di  fronteggiare la contingenza con l’addio a Petkovic,   (si parla di Reja, quale sostituto), ponendo, così,  fine ad un balletto di incomprensioni che poteva essere risolto solo in questa maniera con buona pace di tutti.   Si attende solo la conferma ufficiale.

 

Centroclassifica, cinque squadre a 20 punti.                                                                                                        

Il Torino, con la terza vittoria consecutiva (4-1 al Chievo, in rimonta) vola verso l’alto assestandosi a cinque punti dal  Verona distaccando il Parma nella stessa misura; nel gruppo centrale, con Lazio, Genoa, Cagliari e Parma,  rientra l’Udinese, vittoriosa a Livorno. Il Milan è mestamente, al di sotto a 19 punti, appena a cinque dalla zona retrocessione.     

 

In coda cambia ben poco   

Delle squadre di coda,  solo il Bologna vince mentre e la Samp pareggia,  mentre le altre escono  sconfitte, lasciando, in pratica, tutto invariato. Si registra solo un cambio in terra emiliana: dal trittico della zona calda esce, almeno per ora, il Bologna, sostituito dal Sassuolo, in compagnia del Catania e del Livorno, a sua volta, sorpassato dagli uomini di Pioli, il quale,  grazie allo stringato ma vitale  1-0 sul Genoa, è riuscito a salvare la panchina. 

 

Chiusura scoppiettante  

Dell’ultima giornata calcistica dell’anno  va messo nel dovuto rilievo il numero di gol segnati: sono stati ben 29, di cui 19 in soli quattro incontri, e  senza alcun pareggio a reti bianche. Giuseppe Rossi ha preso il volo nella classifica dei cannonieri con 14 reti seguito a 11 da Tevez. Il Sassuolo è la squadra maggiormente perforata (36 reti) e la Roma quella che ne ha incassate meno (7);  la Juve primeggia anche per i gol fatti (39) e segue i giallorossi in quelli subiti (11). L’attacco peggiore è quello del Catania con sole 10 reti,  in 17 partite, veramente poche per poter sperare in una posizione di classifica che vede la squadra etnea all’ultimo posto. 

Due attuali record: la Juve vince continuativamente da nove partite, la Roma non ha mai perso; dopo il prossimo scontro diretto, uno dei due verrà forzatamente a cadere. 

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