Calcio. Prima di ritorno (sembra) di routine ma le novità non mancano

Campionato al giro di boa

Parte il girone di ritorno in coincidenza con la campagna acquisti invernale con una classifica abbastanza chiara in testa e ancora  in possibile evoluzione  in coda. Avvio, in apparenza facile per le squadre di testa ma le sorprese possono essere sempre dietro l’angolo. 

 

Conte: “occhio alla Samp” 

Antonio Conte definisce “fesserie” le ipotesi che lo scudetto sia da considerare già assegnato e, di certo, non ha tutti i torti, anche se è perfettamente consapevole che, almeno per il momento, la sua Juve è la squadra più forte. Il prossimo avversario dei bianconeri sarà sabato sera la Sampdoria alla quale Mihajlovic sta dando un’identità ben differente  da quella che aveva trovato in zona calda, al suo arrivo.  Fa bene, dunque, Conte a mostrare non timore ma giusto rispetto per l’avversario di turno che costituirà un impegno in teoria abbordabile ma senza alcuna distrazione.  

 

Più facile per la Roma ?                                                                                                                                    

Per la Roma, in casa anche lei ma col Livorno, sembrerebbe tutto più facile, vista la posizione di fanalino di coda dei labronici affidati a Perotti, dopo l’esonero di Nicola; c’è, però,  un  precedente analogo col Sassuolo che, contro ogni previsione,  riuscì a portar via un pari dall’Olimpico.  L’undici di Garcia, dopo il felice inserimento di Nainggolan, è al completo e può permettersi perfino il lusso di far partire dalla  panchina un Florenzi. 

 

Napoli a Bologna, partita delicata                                                                                                                   

Sulla carta, Bologna-Napoli non dovrebbe suscitare timore più di tanto per i partenopei, però, va tenuto conto che i padroni di casa sono in piena zona retrocessione, terz’ultimi, e, con il recente avvento di Ballardini sulla panca, stanno affannosamente cercando di risalire la china. Il Napoli, fresco di qualificazione ai quarti in coppa Italia,  deve, quindi,  temere solo la forza di disperazione dell’avversaria e nient’altro.  

 

Catania in agitazione contro la Fiorentina

La Fiorentina, in solitaria quarta posizione, equidistante a cinque punti dal Napoli davanti e dall’Inter dietro,  scende in quel di Catania dove, dopo la sonora uscita dalla coppa Italia per mano del sorprendente Siena, le acque si sono agitate e il vulcanico presidente  Pulvirenti ha richiamato in panchina Maran al posto di De Canio che l’aveva sostituito a metà ottobre scorso. I significati di quest’incontro, per i viola, sono i medesimi dei napoletani a Bologna.  Intanto,  la Fiorentina ha provveduto immediatamente a sostituire l’infortunato Rossi acquisendo in prestito gratuito dal Milan Matri, desideroso di rifarsi la reputazione dopo la deludente permanenza in rossonero e, domenica, subito in campo. Inoltre, è arrivato a Firenze anche il centrocampista brasiliano Anderson, ventiseienne,  stella mancata acquistata per oltre 30 milioni di euro qualche anno fa dal  Manchester United, e, anche lui bisognoso  di riscatto.  

Inter a Genova per l’ennesima chance                                                                                                                      

Dopo l’inaspettato e deludente pareggio casalingo col Chievo, seguito all’eliminazione dalla coppa Italia, l’Inter è  chiamata all’ennesima prova per uscire dal grigiore nel quale continua a permanere.  Mazzarri  prosegue nel cambiare gli uomini in campo ma, alla fine il prodotto finale non muta; i tifosi sono delusi e la lontananza, non solo geografica, del neo proprietario indonesiano comincia a preoccupare, visto che   lo stesso ha chiarito che, se non si vende, non ci soldi per rinforzare la squadra e i programmi sono a lunga scadenza. In questo contesto, il povero Mazzarri deve arrangiarsi con quello che passa il convento…

 

Milan-Verona con l’esordio di Seedorf in panchina.                                                                                              

Due le novità più rilevanti in questa partita. La prima e  la più importante, l’esordio in assoluto di Seedorf come allenatore, precipitatosi dal Brasile  su richiesta di Berlusconi  a sostituire Allegri, dopo la debacle col Sassuolo.  Il vecchio campione rossonero, accolto trionfalmente dalla tifoseria, avrà un compito impellente ed oneroso, quello di imboccare immediatamente  il cambio di rotta per risalire il più possibile non solo in classifica ma anche a livello di immagine e prestigio, dopo la rovinosa caduta del girone di andata.  L’altra novità, positiva per il Milan, è l’assenza nel Verona di Jorginho, uno dei suoi uomini migliori,  ceduto giusto in tempo al Napoli… Gli uomini di Mandorlini hanno bisogno di riscattarsi dopo essere stati affondati dal Napoli una settimana fa al Bentegodi per riprendere  il positivo andamento fin qui evidenziato.  Per questi motivi, niente male come partita

Dal centro classifica in giù                                                                                                                           

La partita con il medesimo interesse per le due squadre, è l’anticipo del pranzo domenicale Udinese-Lazio, dal quale si aspetta di conoscere se, per la compagine di casa,  è l’inizio di una crisi oppure se il momento no, peraltro piuttosto prolungato,  è terminato,  mentre sul fronte laziale, con l’avvento di Reja, dopo il passaggio ai quarti di coppa Italia, si può parlare o meno  di ripresa post-Petkovic.  Atalanta-Cagliari,  a pari punti (21) unitamente alla Sampdoria,  è uno spareggio per puntare verso zone più tranquille.                                                                                                                                                

Il Parma,  a  Verona  ospite del Chievo, dopo due convincenti vittorie in campionato e l’esclusione in extremis dalla coppa Italia a Roma con la Lazio,  è chiamato a confermare di voler proseguire verso l’alto con il ritrovato Amauri al posto di Cassano ormai relegato in panchina e inviso alla tifoseria dopo aver professato le sue simpatie verso Genova, sponda Samp.   Ancora una partita in casa del Sassuolo, dopo il trionfo col Milan e relativa esplosione del giovanissimo bomber Berardi,  stavolta con il Torino, un punto nelle ultime due partite e ancora alla ricerca di una propria identità legata, ora, al mercato invernale, una volta perfezionata la cessione di D’Ambrosio, peraltro, messo  fuori rosa, per non aver voluto rinnovare il contratto in scadenza a giugno. 

 

Il mercato                                                                                                                                                         

Tante le voci e le chiacchiere,  e nonostante tutti dicano che la qualità e i soldi scarseggino, il mercato di gennaio è in pieno fermento e già alcuni nomi sono arrivati a destinazione a poco prezzo o a costo zero; trattasi, per lo più,  di personaggi che nella squadra di provenienza o non si erano inseriti oppure erano in rotta; sono pochi i  veri acquisti, prescelti e costati per il loro effettivo valore. In attesa di vedere come andrà la seconda parte del campionato, in genere a gennaio si perfezionano prestiti per i quali si deciderà tutto a giugno; ci si illude di tappare, così,  le falle con gli accantonamenti degli altri. Solo il campo, poi, emetterà il giudizio definitivo.     

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