La Juve vince il derby fra le polemiche. La Roma fa altrettanto, con merito

E’ bastato Tevez

La Juve vince il derby con uno striminzito 1-0, al termine di una partita molto sentita da ambo le parti, con tanti strascichi di polemiche per alcuni errori della terna arbitrale che sicuramente hanno pesato sul risultato finale.

Il Torino, per quanto possa recriminare, deve, però, recitare anche un bel mea culpa perché, da parte sua, ha osato poco, optando, forse troppo,  per una tattica di attesa che, alla lunga, ha finito per favorire i bianconeri  che,  grazie ad una stoccata di Tevez, acquisivano il vantaggio e lo conservavano fino al termine. Complice, purtroppo,  il mondiale Rizzoli, al quale vengono imputati un rigore non concesso per un atterramento (in tv) visto da tutti ma sul campo non dallo stesso  Rizzoli né dai suoi assistenti più prossimi, nonché una mancata espulsione di Vidal per somma di ammonizioni. Quanto al rigore,  Antonio Conte, al termine, dichiarava che, secondo lui, “ci poteva anche stare”, per Vidal, invece, al terzo fallaccio,  Conte, si affrettava a sostituirlo.        

Chi vuole intendere intenda…… 

Conclusioni sulla capolista: tre punti preziosissimi, dopo aver superato un ostacolo difficile; ancora una volta si dirà che la Juve stenta e, a differenza dell’anno scorso, non esprime più la sua forza superiore, che gli arbitri, in questo contesto di difficoltà,  accorrono ad aiutarla, che la sudditanza  è tornata di moda ecc. ecc. Ma, la Juve, smentendo tutti, continua ad essere in testa,  solitaria con 9 punti di vantaggio, non perde mai, colleziona record (tredicesima vittoria in casa consecutiva) e queste sono le cose che maggiormente contano, le chiacchiere, le recriminazioni, e gli errori arbitrali,  poi, se le porta via il vento….          

 

Roma, missione compiuta

Nell’anticipo di sabato sera, la Roma ha fatto il suo dovere,  rispettando le previsioni, vincendo una partita che non si presentava facile, coinvolgendo un’avversaria impegnata nella lotta per la salvezza;  ma, per i giallorossi, comunque, dalla stessa,  sarebbe dovuto scaturire un solo risultato per approfittare di un eventuale passo falso juventino nel delicato derby torinese .Gli uomini di Garcia sono riusciti nell’intento,  apparentemente con il minimo risultato, ma lo stesso sarebbe potuto essere più rotondo se non fossero state sprecate alcune occasioni favorevoli, oltre al palo colpito da Destro; con l’aggiunta, anche, di qualche rischio di pareggio corso per il risveglio dell’avversario contro la difesa giallorossa  decimata dagli infortuni. Non si sarà vista una Roma spettacolare come in altre occasioni ma utilitaristica al massimo: interessavano i tre punti per lanciare un messaggio ben preciso alla Juve, anche se, poi, alla luce dell’esito del derby torinese, nulla è cambiato. 

Da Bologna, per la Roma una conferma sul suo stato di salute in campo che, rispetto alla Juve, la vede favorita senza impegni infrasettimanali europei che, alla distanza, potrebbero logorare.       

 

Napoli, pari in casa col Genoa                                                                                                                                                                

Nel posticipo serale di lunedì, il Napoli perde terreno dalla Roma facendosi bloccare  da un Genoa che, in un paio d’occasioni, era andato vicinissimo alla vittoria. Una prestazione, quella degli uomini di Benitez,  sorprendentemente incolore e la rete del solito Higuain non è stata sufficiente per cogliere i tre punti perché il Genoa è stato sempre vivo e vivace e, a sei minuti dal termine, su punizione dell’ex Calaiò subentrato poco prima,  acciuffava un pari, tutto sommato più che meritato.  

Ora il vantaggio della Roma (con una partita in meno) sale a sei punti e le possibilità di raggiungerla fanno sempre più remote.   

 

Parma-Fiorentina 2-2 fra tante polemiche                                                                                                 

Vita difficile per la Fiorentina in quel di Parma dove  non è riuscita ad andare oltre il pari, dopo essere stata due volte in svantaggio. in una partita molto combattuta  e riequilibrata solo a 5′ dal termine, dopo che i viola erano rimasti in 10 per quasi l’intero secondo tempo per l’espulsione di Diakitè.  Il finale è stato incandescente con ulteriori due espulsioni e con Montella, inviperito, che chiedeva spiegazioni all’arbitro.  Al di là di questi nervosismi si sono, comunque, viste due belle squadre che hanno confermato di meritare le posizioni che attualmente occupano. 

 

Inter fermata dal Cagliari                                                                                                                                     

Dopo due vittorie consecutive, che tante speranze avevano riaperto nella tifoseria, torna ad incepparsi l’Inter, bloccata da un Cagliari, sceso a s. Siro con un allenatore quasi licenziato e tornato in Sardegna con i complimenti di tutti.  I nerazzurri, privi di Hernanes, hanno avuto diverse occasioni per vincere ma,  o per eccessiva imprecisione, o  per un rigore non concesso, o  per la prestazione super dell’estremo difensore isolano Avramov,   sono a mala pena riusciti a pareggiare la rete di Pinilla. All’Inter è mancato il gioco di qualità a centrocampo e il decisivo risolutore in attacco, dove Palacio non è una prima punta e Milito, ormai, è sul viale dl tramonto; qualcosa di meglio si è visto nella ripresa con l’inserimento di Icardi ma, anche lui, il migliore dei nerazzurri, non è riuscito a raddrizzare la partita.

L’Inter, ora, deve guardarsi alle spalle perché tutte le inseguitrici, tranne il Toro, hanno recuperato terreno, e il Verona, ormai, è ad un  solo punto. 

 

Colpaccio del Verona a Livorno                                                                                                                   

Grande prestazione quella del Verona a Livorno, dove, in vantaggio di tre reti a zero, si faceva quasi raggiungere da un resuscitato Livorno chiudendo, a fatica sul 2-3 e, riscattando, così, la sconfitta casalinga col Torino. Per gli uomini di Mandorlini, tre punti preziosi per riprendere la scalata e continuare a sognare. 

 

Il Milan vince e convince                                                                                                                        

Finalmente una prestazione convincente  da parte del Milan che passa a Genova, superando la Sampdoria con due reti, di marca marocchina,  degli ultimi acquisti Taarabt e Rami. La squadra rossonera è scesa in campo, rispetto alla partita di Champions, rinnovata per 9/11 per motivazioni varie e priva di Balotelli, del quale, a detta dei più, l’assenza non si sarebbe avvertita, sostituita da un Pazzini che, essendo una prima punta, costituisce da riferimento in piena area, a differenza di Balo che preferisce partire da lontano. Comunque, grazie agli ultimi arrivati e alla mano di Seedorf qualcosa di nuovo e di buono comincia a vedersi.  

 

Lazio: contestatissimo Lotito                                                                                                                         

Non fa tanta notizia la vittoria della Lazio sul derelitto  Sassuolo quanto la contestazione generale dei suoi tifosi che, con cortei, urla e striscioni pesanti, hanno trasmesso un perentorio invito al presidente Lotito (“Libera la Lazio”) ad andarsene. Una protesta così massiccia in uno stadio non s’era mai vista e,  ora, Lotito non può più minimizzare continuando a prendersela con uno sparuto gruppo, come aveva fatto finora. La contrarietà a lui manifestata  è apparsa globale e questo deve far meditare. Per fortuna che, alla fine la Lazio ha vinto, altrimenti la situazione sarebbe stata ancora di più peggiorata.  E’ legittimo chiedersi cosa succederà alle prossima partite casalinghe.    

 

Zona retrocessione                                                                                                                                       

Vince solo il Chievo, battendo, in uno scontro diretto il Catania e agganciando, così, il Bologna.  Molto grave la sconfitta casalinga del Livorno. Sono rimaste cinque squadre nello spazio di quattro punti: le posizioni cominciano a delinearsi.  

 

Giovedì le partite di ritorno dell’Europa League

Juventus.  Con in tasca il 2-0 dell’andata la Juve va in Turchia con un buon margine di sicurezza, e, oltre all’avversario, deve solo temere un ritorno degli incubi della precedente, rocambolesca,  eliminazione dalla Champions da parte del Galatasaray in terra ottomana.  Se i bianconeri giocheranno come sanno e con la  solita “fame di vittorie” che li caratterizza, il risultato potrà essere gestito con tranquillità. Ma, fino a che punto influirà la tensione post derby ? 

 

Napoli.  Solo vincendo, con qualsiasi risultato, il Napoli passa il turno; particolare attenzione alla difesa che non dovrà subire reti, specie nella fase iniziale, perché questo complicherebbe la situazione.  Lo Swansea, sulla carta, è decisamente inferiore all’undici di Benitez ed è impensabile ipotizzare un mancato successo. Il pari col Genoa ha un pò tarpato gli entusiasmi. 

 

Fiorentina. Non dovrebbero esistere dubbi sulla qualificazione della Fiorentina, forte del 3-1 dell’andata che la mette quasi al sicuro, tenendo conto che il “quasi” è legato alla remota possibilità che i danesi dell’Esbjerg possano prevalere con tre gol di differenza.

 

Lazio.  Dopo l’inatteso tonfo dell’andata non sarà facile per la Lazio vincere con due gol di scarto

Delle quattro è quella che minori probabilità di accesso ai quarti ma, considerata l’effettiva forza delle due compagini, il risultato potrebbe essere anche ribaltato se si dovesse vedere la squadra che ha avuto ragione del Sassuolo, nonostante il clima infernale dell’Olimpico. 

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