Mondiali verso i quarti. Ecco le promosse, con sofferenza

Ricompare il “Superman” italiano

Gli accoppiamenti

Il mini torneo degli ottavi si è chiuso con il passaggio ai quarti  delle seguenti squadre, così accoppiate:   Brasile-Colombia e  Francia-Germania, Olanda-Costa Rica,  e  Argentina-Belgio.                 

Ma, in sintesi, diamo un’occhiata agli incontri di qualificazione che, quasi  tutti,  hanno avuto un denominatore comune nella sofferenza espressa dalle cosiddette grandi contro le piccole che, pur essendo state eliminate, hanno rimediato un figurone, cancellando l’idea delle squadre materasso che, da quanto visto, non esistono più.    

 

Brasile 

Brasile-Cile è stato un incontro spettacolare e senza un attimo di respiro, concluso 1-1 sia dopo i tempi regolamentari che quelli supplementari e solo l’ultimo rigore ha deciso la vittoria  con passaggio del turno della squadra di casa. Un bel Cile ha tenuto testa ai padroni di casa i quali allo scadere hanno colpito la traversa con il cagliaritano Pinilla, al termine di una spettacolare azione, Brasile fortunato perché, anche nei rigori, una seconda traversa ha negato il gol ai cileni  confermando il vantaggio risicato ma indispensabile per  la vittoria.

Tifosi brasiliani sofferenti ma, alla fine,  felici,, quelli  cileni illusi e sfortunati.   

Anche quest’incontro ha evidenziato che il Brasile non è quello squadrone di cui si favoleggiava, avendo fatto una fatica enorme per avere ragione di un avversario che, per quanto prodotto,  non  avrebbe meritato l’eliminazione. Al Brasile non era bastato il gol di David Luiz e deve ringraziare Julio Cesar il quale, parando due rigori, ha rimediato ad un gioco di squadra certamente non all’altezza delle ambizioni mondiali, nonostante  abbia trovato nel portiere avversario un costante baluardo. Peccato,  perché l’estremo difensore cileno non è riuscito a ripetersi nella gara ai rigori, dei quali ne ha parato uno soltanto, facendo, purtroppo,  la decisiva differenza in negativo. 

Colombia

Prosegue splendidamente l’avventura della Colombia, la quale, in un incontro che potremmo definire derby fra molteplici italiani o ex, ha letteralmente demolito, grazie ad un ritmo forsennato, quell’odioso Uruguay che aveva eliminato la nostra nazionale negli ottavi.                                        Troppo superiore l’undici colombiano in tutto e per tutto:  predominio in ogni reparto, con un attaccante, James Rodriguez, autore di una fantastica doppietta, grazie alla quale diventa il nuovo capocannoniere del torneo.  Zuniga, Zapata, Yepes,  Armero, Guarin, Ibarbo e soprattutto Cuadrado, le nostre più note conoscenze colombiane, hanno prevalso nettamente  su altri infiltrati del nostro campionato quali  Muslera, Caceres, Gimenez, Pereira, Ramirez, Hernandez, Rios, Stuani, Forlan, e, soprattutto Cavani, oltre allo stesso allenatore Tabarez.  L’Uruguay, per giunta vedovo del supers qualificato   Suarez, ha fatto quello che ha potuto, rientrando a casa e lasciando via libera ad una Colombia che sicuramente darà molto fastidio al Brasile giovedì nello scontro diretto ai quarti. 

 

Francia  

Solo ad una decina di minuti dalla fine la Francia è riuscita a sbloccare uno scialbo 0-0, evitando i supplementari, contro una pimpante Nigeria che, pur senza strafare, era riuscita a tenere testa al più quotato avversario.  I francesi si sono svegliati dal torpore solo nell’ultima mezz’ora e un provvidenziale colpo di testa di Pogba costituiva da chiave per scardinare la fortezza africana con un arrotondamento di punteggio nel recupero grazie ad una sfortunata autorete.

Nigeria, comunque, sugli scudi, mentre la Francia dovrà darsi un’indispensabile regolata se vuole continuare a coltivare il sogno mondiale perché da, quanto fatto vedere in questa partita, è apparsa stanca e solo a sprazzi reattiva e vincente. 

 

Germania 

Germania-Algeria è stata sicuramente una delle più belle partite degli ottavi perché la Germania, una delle candidate finali al titolo, è stata adeguatamente fronteggiata dall’Algeria, ritenuta una delle cenerentole fra le partecipanti e rivelatasi, invece, un fior di squadra e  superata dai tedeschi solo ai supplementari. E’ finita con ben cinque minuti di applausi alla compagine africana e con l’allenatore in lacrime e questo spiega chiaramente la delusione dei giocatori algerini, fra i quali, si sono messi in luce diversi elementi e solo i loro avversari tedeschi potrebbero dire quanto hanno sofferto per arrivare alla vittoria e, quindi al passaggio del turno.     

Olanda

Che faticaccia per l’ Olanda superare il Messico !  A due minuti dalla fine, il suo destino sembrava segnato con l’avversario che, una volta andato in vantaggio, si difendeva più che bene, dando anche  l’impressione di poter mettere a segno il colpaccio del giorno.

Con un gioco lento e macchinoso, i  tulipani si manifestavano in giornata no al punto tale che lo stesso Van Persie veniva sostituito;  era una di quelle partite nella quale , quando non gira la squadra, solo il colpo di genio di un campione può raddrizzare il risultato. E questo avveniva,  grazie ad una stupenda invenzione di Snejider che, da fuori area,  pennellava un tiro imprendibile per chiunque, rinviando il tutto ai supplementari dei quali, però, non ce n’era bisogno perché,  di lì a poco, e siamo al 94′,  lo scatenato Robben veniva atterrato in area e l’arbitro Proenca (uno dei candidati ad arbitrare la finale) concedeva il rigore che, per i precedenti negativi (3 rigori calciati in Bundesliga, 3 falliti…) non doveva essere assegnato ad  Huntelaar ma l’ex  milanista, con un’invidiabile, glaciale,   freddezza, lo  trasformava, ribaltando i precedenti, il risultato e la qualificazione.  Messico meritevole ma sfortunato, Olanda non all’altezza delle precedenti prestazioni quando aveva stradominato l’avversario, ma, comunque, vincente anche se in extremis. Una rimonta pazzesca, attuata nei sei minuti finali, rappresenta un segno tangibile che la compagine di Van Gaal ha il cipiglio della grande, riuscendo a prevalere anche con poco merito.

Costa Rica

La Costa Rica insiste e persiste anche se, stavolta, a differenza delle partite di qualificazione,  ha dovuto sospirare fino all’esecuzione dell’ultimo rigore per battere un’ostica Grecia che, dopo essere andata in svantaggio è riuscita a pareggiare al 91′ riaprendo le sorti della partita con i supplementari prima e i rigori poi.   Quest’incontro, che nessuno avrebbe potuto prevedere fra quelli che si sarebbero disputati negli ottavi,  si presentava come una sfida fra parenti poveri e, per l’intero primo tempo, così è stato; poi, con la Costa Rica in vantaggio, nella ripresa, la gara  si è alquanto rianimata per spianare, solo ben oltre la fine, la strada verso i quarti ad una sempre più sorprendente Costa Rica.       

 

Argentina

Anche per l’Argentina qualificazione sudatissima e conquistata solo  a due minuti dal termine del 2° tempo supplementare, grazie ad un gol di Di Maria ma, poco dopo,  la Svizzera si vedeva negare  il pareggio solo dal palo colpito da Dzemaili. Per Messi e c., dopo un primo tempo scialbo e incolore, nella ripresa, la partita si vivacizzava e finalmente si vedevano gli uomini di Sabella andare vicini al gol, ma il portiere elvetico compiva quattro miracoli fino alla capitolazione finale su assist di Messi. Anche la minuscola Svizzera al cospetto dell’Argentina piena di fuoriclasse, usciva fra gli applausi per aver messo a dura prova una delle squadre che tutti danno per sicura  finalista.

 

Belgio

Secondo le previsioni, il Belgio è stata l’ultima nazionale a passare il turno e ad accedere ai quarti, superando gli Stati Uniti, grazie alle reti segnate, secondo quella che è diventata una prassi, nei tempi supplementari e rischiando d’essere raggiunto proprio sul finale, dopo che gli Usa avevano accorciato le distanze. Ma  Belgio-Usa si è distinta dagli altri incontri perché, in essa, è tornato a colpire il Superman pescarese Mario Ferri a distanza di quattro anni dagli ultimi mondiali sudafricani.  Il Superman italiano ha invaso il campo con una maglietta recante la scritta in inglese “Salvate i bambini delle favelas” e “Ciro vive”.  Lodevole iniziativa il significato pubblicizzato, però….per Ferri, già condannato e diffidato a mettere piede in qualsiasi stadio fino al 2018, si tratta di  una pericolosa recidiva. E’ stato preso in consegna dalla polizia brasiliana ma ha avuto appena il tempo di dichiarare d’avere in tasca l’accredito per assistere a Olanda-Costa Rica: sarebbe il colmo se, fra qualche giorno, una volta liberato, ne ripetesse le gesta.               

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