Battuta l’Argentina ai supplementari
E’ stata la migliore
Ha vinto la Germania, ovvero la squadra migliore non solo in questa partita ma nell’intero torneo, conquistando il quarto titolo mondiale, affiancando, così, l’Italia, e il record di prima nazionale europea a vincerlo in Sudamerica.
Recrimina l’Argentina o, meglio, recita il mea culpa per aver sciupato almeno tre clamorose occasioni da gol nelle quali era riuscita a portare un proprio uomo davanti al portiere mancando, però, altrettanto clamorosamente la realizzazione.
Per la Germania non era cominciata bene
Nella fase di riscaldamento si infortunava Khedira e Loew lo sostituiva col ventitreenne Kramer, in precedenza impiegato per soli 18′, il quale, però, a sua volta, dopo poco più di un quarto d’ora, s’infortunava pure lui e, al suo posto, il tecnico tedesco buttava nella mischia Schurrle, un attaccante, rivoluzionando, senza alcun timore, il modulo iniziale.
Quanto a gioco….
La supremazia della Germania, da subito, è stata pressoché costante ma i tedeschi, dovevano attendere quasi la fine del primo tempo per andare vicinissimi al gol con un palo colpito di testa da Howedes. Mentre gli argentini avevano già sciupato la loro prima occasione con Higuain il quale, in una fase di rientro, si era ritrovato imbeccato da un errore di Klose, letteralmente davanti a Romero ma, per eccessiva precipitazione, calciava fuori, fra la disperazione mondiale.
Il primo tempo
Si chiudevano i primi 45′ con un ‘Argentina che aveva saputo ben difendersi, grazie alla posizione di Mascherano, ottimo guardiano ai limiti della propria area, e aveva tentato alcune ripartenze soprattutto sulla fascia destra dove Lavezzi scappava spesso alla sua maniera per rimettere qualche buon pallone al centro senza però che Messi e Higuain ne sapessero approfittare e, nell’unica volta che il Pipita c’era riuscito, la rete veniva annullata per un giusto fuorigioco.
Nella ripresa
Al rientro in campo, ecco la sorpresa di Sabella: al posto di Lavezzi, forse stanco ma di certo dinamico e intraprendente, si presentava Aguero, il quale, in fase d’attacco, si faceva notare solo per un ammonizione rimediata ma nulla di più pericoloso.
E Messi ?
Leo Messi, da parte sua, tardava a fare la differenza che tutti si aspettavano facesse, da un momento all’altro, e addirittura sprecava malamente anche un paio di possibilità davanti a Neuer. La negativa prestazione di Messi non poteva non pesare su di una squadra impostata in funzione sua e tradita proprio dal suo uomo migliore il quale è apparso stanco, avulso dal gioco e persino incapace di inventare qualche colpo di genio dei suoi. Nonostante queste negatività, che indubbiamente hanno pesato sulla squadra e sull’esito finale, Messi, al termine, veniva premiato, forse esageratamente, quale miglior giocatore del torneo, esclusa questa partita ovviamente, senza che abbozzasse neppure un mezzo sorriso e con una rimarcata, accigliata, insoddisfazione a testimoniare la sua prova e il risultato finale della sua nazionale, con la quale, ancora una volta, ha confermato una evidente incompatibilità.
Prima del novantesimo e nei supplementari
Nonostante un faticoso ma sterile predominio tedesco, la partita proseguiva tacitamente verso i supplementari e, nel frattempo, si verificavano alcune sostituzioni da ambo le parti. Gago e Palacio rilevavano Perez e Higuain per l’Argentina mentre fra i tedeschi, mossa rivelatasi, poi, vincente, Gotze sostituiva un Klose, esausto.
Nel primo dei tempi supplementari, Palacio sbaglia un controllo palla davanti a Neuer facendo mordere le dita per la terza volta agli sconsolati tifosi albicelesti.
Nei secondo, all’8′ minuto, il gol che regala il trofeo più ambito per merito del giovanissimo (22 anni) Mario Gotze il quale, su preciso crosso di Schurrle, al millesimo, stoppa di petto e fulmina Romero con una rasoiata di sinistro, entrando così nella storia dei mondiali.
La partita e il Brazil 2014 finiva qui, con gli argentini tramortiti e con i tedeschi in trionfo, osannati personalmente anche da Angela Merkel, venuta in Brasile a testimoniare la vicinanza delle istituzioni e, per certi versi, a mettere il sigillo di supremazia tedesca anche nel calcio…..
Perché la Germania ?
Ma questa, della Germania è una vittoria che viene da lontano ed è il frutto della programmazione, della perfetta organizzazione (alla tedesca…) che ha visto ben cinque componenti della rosa (età media dei componenti al di sotto dei 26 anni) provenire direttamente dalla under 21 che, nel 2009 aveva vinto il titolo europeo della categoria.
Un mixer di fuoriclasse e di giovani promesse, imperniato sul blocco del Bayern, e molto ben dosato dal C.T. Joachim Loew, anonimo come allenatore di club ma sicuramente uno dei principali artefici di questo mondiale.
Quindi, nessuna meraviglia se, alla fine a far vincere il titolo di campione del mondo alla Germania sia stato proprio un imberbe giovanotto, fatto entrare al momento giusto: una mossa tattica che, però, rientra in un contesto più generale, frutto di un paziente lavoro tecnico e organizzativo nell’arco di alcuni anni. Proprio quello che in Italia non si riesce a fare…..
I premiati
Oltre a Messi, il premio di miglior portiere è andato a Neuer e quello di miglior giovane allo juventino Pogba, mentre il premio al fair play è stato assegnato alla Colombia e questo, forse, è il premio che ha fatto maggiormente piacere perché assegnato alla nazionale di uno stato accreditato fra i più violenti al mondo. Questa notizia, di grande significato umano e sociale, probabilmente, avrà attenuato la delusione di papa Francesco per la mancata vittoria della sua Argentina…..