Tour 2014. Nibali vince l’edizione 101, un campione tricolore

PARIGI – Vincenzo Nibali, il messinese della Astana, vince l’edizione 101 del Tour de France condotto quasi tutto in maglia gialla. La tappa conclusiva di Parigi, in volata, va al tedesco Marcel Kittel. 

Nato a Messina il 14 novembre 1984, Vincenzo Nibali corre per l’Astana e dopo aver vinto Vuelta e Giro d’Italia adesso si è aggiudicato anche il Tour de France. Grazie a questa vittoria, entra nel ristrettissimo numero di corridori che hanno vinto i tre grandi Giri: prima di lui sono Merckx, Gimondi, Hinault, Anquetil e Contador ci sono riusciti. Soprannominato lo «Squalo dello Stretto» per il suo modo di correre sempre all’attacco, approda al professionismo nel 2005 con la Fassa Bortolo. Nel 2006 entra a far parte della Liquigas ed ottiene il prestigioso Grand Prix de Ouest-France e la convocazione al Mondiale nella prova a cronometro.

 «Grazie Vincenzo! Hai colpito dritto al cuore, risvegliando passioni ed entusiasmi di milioni di sportivi verso il ciclismo che ha saputo rigenerarsi». Lo ha dichiarato con una nota il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco commentando la vittoria di Nibali al Tour. «Con te l’Italia torna a trionfare sul podio della Grande Boucle nel centenario della nascita di Gino Bartali. Hai riportato al centro del sistema ciclistico l’uomo, il primato della volontà, del coraggio e della tenacia rispetto alla scienza e all’ipertecnicismo».

«Resteranno impresse per sempre negli annali le tue vittorie sui Vosgi, sulle Alpi e sui Pirenei, la tua fantastica cavalcata sul pavè di Arenberg, che ha posto le basi del tuo trionfo e l’ultima fatica a cronometro, che ha suggellato definitivamente il tuo successo al Tour de France» ha dichiarato Di Rocco. «Grazie e complimenti anche agli altri italiani che si sono distinti, dai compagni di squadra di Vincenzo Nibali, ad Alessandro De Marchi, vincitore del Premio Combattività, a Matteo Trentin, vincitore della tappa a Nancy, a Giovanni Visconti e tutti gli altri. Dimostrano la vitalità del nostro movimento, evidenziata anche dal podio del giovane Aru al Giro d’Italia, dalle medaglie conquistate dai giovani agli Europei su strada di Nyon e agli Europei su pista ancora in corso ad Anadia».

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