Inter e Roma salutano la stagione e se ne vanno in vacanza

MILANO – Un’Inter oramai al lumicino si è fatta battere in casa del Parma con un sonoro 2-0. In quattro partite (Milan, due con lo Schalke 04, Parma) ha incassato 12 gol e ne ha fatti 3. La crisi dei nerazzurri è una crisi “ leonardesca”, nel senso che è del tutto uguale a quella che attraversò il Milan con l’allenatore brasiliano prima che fosse costretto dalla dirigenza a dimettersi. Non soltanto una crisi di risultati ma fisica, psicologica, strutturale.

L’Inter oramai è una squadra logora. Non ha più un gioco collettivo ed anche i suoi pezzi più pregiati (Eto’o, Milito, Snejider) non riescono più a reggerne le sorti. I giocatori sono “ spremuti”, come aveva ben capito Rafa Benitez, distratti psicologicamente, incapaci di organizzare reazioni d’animo. Ieri sera un modestissimo Parma è riuscito in un’impresa più facile del previsto: quella di “bucare” la difesa nerazzurra con azioni semplici, quasi primitive nella loro essenzialità. Nel naufragio generale anche un portiere di primo livello, come Julio Cesar, annaspa su palloni che una volta avrebbe domato.

Più o meno nelle stesse condizioni si trova la Roma, appena acquistata dall’imprenditore americano Thomas Di Benedetto, che ieri ha lasciato sul campo casalingo tre punti ad un Palermo poco meno che disastrato. Roma e Inter sono la stessa faccia della stessa medaglia, con squadre che oramai mostrano gli anni e giocatori forse arrivati alla fine di un ciclo. Certo, la squadra della Capitale non può vantare il “corsus honorum” dell’Inter della scorsa stagione. In fondo, i giallorossi quest’anno finiranno per non vincere nulla (a parte la Coppa Italia dove sono ancora in corsa proprio con l’Inter, che affronteranno martedì sera), esattamente come l’anno trascorso.

Forse Leonardo farebbe bene ad abbandonare Appiano Gentile e a non ripetere in futuro esperienze da coach. Quelle fino ad ora tentate si sono concluse con dei disastri. Perché proprio questa sembra la caratteristica del’ex fuoriclasse brasiliano: creare l’illusione di squadre arrembanti e vincenti quando invece sono strutturalmente debolissime e mal organizzate ma soprattutto fisicamente asfittiche. L’Inter attuale mostra incredibili geometrie di gioco e un’apatia tattica preoccupante, che peraltro hanno finito per compromettere anche campioni come Samuel Eto’o (che non sembra più in grado di segnare anche le reti più facili).

Anche Moratti si è oramai convinto di dover rifondare interamente la squadra. Molto probabilmente partiranno Milito, Snejider, Pandev, Mariga (mai utilizzato da Leonardo), Maicon, l’incomprensibile Coutinho (paragonato senza ragioni a Pato), forse anche Julio Cesar e Thiago Motta. E naturalmente Leonardo.

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