Ciclismo: dramma al Giro D’Italia. Weylandt è morto!

ROMA – Giro d’Italia listato a lutto. Il ciclista belga Wouter Weylandt è morto senza aver mai più ripreso conoscenza. Weylandt, 26 anni, è deceduto in seguito ad una spaventosa caduta lungo la discesa del Passo del Bocco, a 25 chilometri dal traguardo, nel corso della terza tappa del 94esimo Giro d’Italia di ciclismo da Reggio Emilia a Rapallo.

Al corridore del team Leopard-Trek è stato subito prestato soccorso. Sul posto sono accorsi i medici che gli hanno praticato un massaggio cardiaco nel tentativo di rianimarlo. Al momento è sconosciuta la dinamica dell’incidente. Weylandt  potrebbe aver sbattuto violentemente il volto contro l’asfalto o contro un muro che costeggia la strada. Le condizioni del giovane atleta sono apparse immediatamente gravissime. “Dopo 40 minuti di tentativi di rianimarlo, abbiamo dovuto sospendere il tutto. Immediatamente dopo la caduta siamo arrivati, eravamo, dietro al gruppo. Il corridore era già in stato di incoscienza con una frattura cranica estesa, abbiamo tentato una rianimazione facendo tutto quello che si doveva fare. Anche il 118 ci ha detto che era inutile insistere”, ha spiegato il prof. Giovanni Tredici, direttore del Servizio Sanitario al seguito del Giro d’Italia. Alla notizia della sua morte il cerimoniale della premiazione del vincitore della terza tappa è stato annullato. Per la cronaca ha vinto lo spagnolo Angel Arcos Vicioso. Weylandt è il quarto corridore a perdere la vita nella storia della Giro. Nel 1952, nel corso della Siena-Roma, quarta tappa, fu la volta del veneto Orfeo Ponsin che perse il controllo della bicicletta nella discesa della Merluzza e si schiantò contro un albero. L’edizione del 1976 fu invece, funestata dalla morte dello spagnolo Juan Manuel Santisteban, vittima di una caduta nella prima frazione a Catania. Nel 1986 nella volata sul traguardo di Palermo Emilio Ravasio finì in coma irreversibile dopo una drammatica caduta.

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