Calcio. De Boer: la panchina trema

MILANO – Che succede all’Inter “cinese”? Quella che doveva rilanciarsi immediatamente con la nuova e ricca dirigenza nel calcio delle “grandi”?

Le aspettative, i sogni di rilancio, il coraggio di un tecnico giovane ma caprbio, avevano dato l’immagine di un’Inter pronta per ripartire e competere con le squadre più attrezzate. Invece, dopo nove partite e solo 11 punti raccolti, si parla già di un nuovo possibile cambio sulla panchina nerazzurra. 

L’Inter sta giocando un campionato a parte. Capace di battere la Juventus giocando anche un bel calcio ma, allo stesso tempo, capace di perdere il 50% delle partite fin qui disputate tra coppa e campionato. I nerazzurri di De Boer sono stati sconfitti con il Chievo, con la Roma, con il Cagliari e con l’Atalanta, mentre hanno pareggiato con Palermo e Bologna. A parte i giallorossi, per una squadra che punta ai vertici alti della classifica, con le cosiddette piccole avrebbe dovuto ottenere sicuramente più punti.

E ora, per il mister olandese, i tempi si fanno sempre più cupi. Oggi è in corso un vertice con la società per capire se Frank De Boer possa rimanere, almeno fino alla sfida di mercoledì con il Torino, o finire qui immediatamente la sua avventura targata Inter.

È sicuramente da condividere la sua filosofia di gioco, votata all’attacco e al possesso palla, con trame interessanti che però fino ad ora non sono riuscite a trovare terreno fertile nel tessuto tecnico nerazzurro. Un po’ per incapacità dei calciatori di recepire determinati movimenti, un po’ per una mancanza di sicurezza in sé stessi e un po’, probabilmente, per la poca qualità tecnica di alcuni suoi interpreti, soprattutto quelli del reparto difensivo. Inoltre, manca l’uomo delle idee in mezzo al campo, che al momento è stato incarnato da Banega. E qui ci mette lo zampino il tecnico olandese, che lo ha lasciato fuori sia in coppa giovedì, sia ieri in campionato, nel nome di uno sconsiderato e fuori luogo turnover.

Ora è arrivato il tempo della svolta: o la squadra cambia atteggiamento, cercando di trovare più compattezza e più sicurezza, o si cambia allenatore. In questa seconda ipotesi ci sarebbe tutto lo psico-dramma nerazzurro, quello già assaporato, purtroppo per i tifosi, più volte nel post triplete.

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