Sables d’Olonne. Partenza della Vendée Globe domenica 6 Novembre, alle 13 09 da Sables d’Olonne in Francia, l’ Everest dei mari una prova sportiva durissima, che si svolge ogni 4 anni, e la sceneggiatura negli Oceani, non è di certo scritta prima. E piu’ la navigazione è vicina all’Antartico, piu’ lo scenario puo’ essere infernale.
E’ un’ avventura solitaria, il giro del mondo senza scalo e assistenza di certo la regata piu’ dura, piu’ lunga del mondo e sempre piu’ tecnologica.
Cosi’ in questa ottava edizione della Vendée Globe sugli scafi hanno fatto la loro apparizione delle « ali » che aumentano la potenza delle vele. Questa rivoluzione tecnica ha fatto lievitare i budgets degli sponsors. Nel 2016 una barca al top costa almeno 3 milioni di euro. E solo 8 concorrenti di questa edizione, alla guida di questi “potentissimi bolidi” sono dotati di queste “ foil ” che potranno aiutare a battere il record di 78 giorni del vincitore dell’edizione 2012 il francese François Gabart. Ma la miglior vela non puo” brillare senza uno skipper adatto a gestirla. Cosi’ la barca di 60 piedi pensata per il navigatore italiano Andrea Mura, disegnata dall’architetto francese VPLP e costruita a Bergamo dal cantiere Persico, appartiene alla categoria dei superpotentissimi scafi concepiti per vincere la Vendée Globe.
Sappiamo che in conseguenza alla defezione del principale sponsor di Mura, l’Ex Vento di Sardegna, unico pezzo d’Italia presente in gara in questo prestigioso evento sportivo, sarà nelle mani di un uomo fortunato, ma senza esperienza in regate oceaniche e a maggior ragione della regata lunghissima, 25000 miglia e la piu’ difficile del mondo. Per questo il nuovo proprietario e skipper, l’Olandese Pieter Heerema, un potente uomo d’affari, che ha fatto la sua fortuna sul petrolio offshore e bravo sulle regate in baia , è una sfida personale arrivare al traguardo a Sables d’Olonne, piu’ che competere con skippers dal calibro di Vincent Riou ( vincitore nel 2005) Armel Le Cleach( due volte secondo nel 2008 e 2012), Yann Eliès e Sebastien Josse, favoriti alla vittoria. Tra le novità dell’edizione 2016 di Vendée Globe, notiamo anche nelle regole, la comparsa di un Muro di ghiacci, una linea virtuale delimitata dalla posizione GPS, che i corridori non potranno superare pena l’esclusione dalla gara. Questa zona proibita ha per obiettivo il miglioramento della sicurezza impedendo agli skippers di avvicinarsi ai ghiacci dell’Antartico e dei growlers, questi pezzi di icebergs che rappresentano un enorme pericolo in caso di collisione con altri scafi. Inoltre le nuove “ali” o foils,rendono le barche piu’ difficili da condurre con un rumore assordante di 120 decibels equivalenti a un jet in fase di decollo. Queste condizioni di difficile gestione, rappresentano i rischi d’incidenti mai conosciuti fino ad ora. Da una parte piu’ sicurezza dall’altra piu’ rischi, la Vendée Globe rimane una grande, folle avventura.
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