Antonello Vargiu, runner-scrittore: Ho scoperto un mondo nuovo

L’uomo dei podi Riflessioni psicologiche su un atleta vincente, Co-autori Matteo Simone, Antonello Vargiu, Aracne editrice, Roma, 2016.

Fotografie di Antonio Cuccu, Bianca Figus, Roberto Micheletti, Antonio Pilia, Katy Rossino

Il volume porta la firma di uno psicologo e di un atleta, Simone e Vargiu. Lo psicologo commenta quanto l’atleta elabora o ricorda, la sua è una presenza discreta, mai invadente, che lascia fluire il racconto e l’esperienza dell’altro. Quasi una guida o un accompagnatore, che insieme all’atleta, è partecipe dei misteri della corsa, mostrando la stessa curiosità, stupore e appagamento, quasi che avesse gareggiato al suo fianco. La corsa, per quanto scaturisca dalle contrazioni muscolari, dalle scariche neuronali, dagli appoggi dei piedi e si leghi indissolubilmente con sudore, dolore e affanno, non trascura i pensieri, le emozioni e i ricordi del nostro spettatore interiore: sia esso psicologo o meno. Questa è la magia della corsa, un’esperienza estetica e motoria, un modo di esserci col corpo e con la mente, in un perfetto equilibrio

Antonello Vargiu ha un’esperienza pluridecennale nel campo dell’atletica con ottimi risultati e gli aspetti che hanno influito e che ancora incidono sul suo benessere e le sue prestazioni sportive sono diversi, tra i quali vi è il metodo da seguire, l’affidarsi ad un bravo allenatore, il seguire degli atleti più forti ed allenarsi con generosità. Inoltre trova fondamentale lo spirito di gruppo che si crea.

Ho raccolto le risposte di un atleta, allenatore ed ho trovato interessanti alcuni aspetti inerenti la sua visione dello sport. 

Di seguito Antonello racconta la sua esperienza di atleta autore.

Che effetto ti fa ricevere un libro scritto da te che parla di te? “E’ una sensazione spettacolare, mai vissuta prima d’oggi. Mi dà tanta gioia e avverto tanto interesse anche da parte delle persone che mi stanno vicino e che mi conoscono da tempo.”

Com’è nata l’idea? “Veramente l’idea è partita da te Matteo, sei stato tu a spronarmi e chiedermi alcuni dei miei resoconti sulla quale tu poi ci hai degnamente ‘ricamato’. Io mi sono semplicemente lasciato guidare da te.”

Era quello che ti aspettavi o avevi altre aspettative? “Sinceramente non credevo si riuscisse a trarne fuori un lavoro così interessante. Sicuramente ben oltre le mie aspettative.”

C’è stato un momento di crisi o difficoltà durante la stesura del libro? “No direi che veri e propri momenti di crisi no. Semmai nella parte finale non vedevo l’ora di avere in mano il libro per cui ho atteso con molta trepidazione quest’ultima fase.”

Cosa cambia ora per te? “Ho scoperto un mondo nuovo. La comunicazione, attraverso lo scrivere o in tutti gli altri modi in cui si può manifestare, mi affascina tantissimo. Mi interessa approfondirlo.”

Ti senti una persona più completa, un atleta capace di trasmettere le sue esperienze attraverso un proprio libro? “Sicuramente per la mia esperienza di persona e di atleta è stato un traguardo molto importante. Mi ha aperto nuovi orizzonti, da coltivare, sulla quale certamente potrò arricchire ancora di più la mia persona.”

Cosa dicono i tuoi famigliari e amici atleti e non? “I miei familiari hanno condiviso con me l’entusiasmo di questi giorni e persino mia suocera ha preteso di acquistare una copia del libro nonostante io gliela avessi regalata. Ha detto che lei voleva essere la prima ad acquistarne una copia in segno di buon augurio. Tra i tantissimi amici, atleti e non, c’è un continuo manifestarsi di apprezzamenti che a me fanno tanto piacere.”

Tra di noi è nata una sorta di collaborazione ed è venuto fuori un libro dal titolo L’uomo dei podi

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