Calcio. La 25^ di A tra vincitori e vinti

ROMA – La 25^ di serie A si chiude con certezze, smentite e frustrazioni.

Ma andiamo per ordine.

Le certezze – Vengono dal Napoli di Mazzarri, sempre più affamato di vittoria. Dopo la splendida vittoria in Champions ai danni del Chelsea, gli azzurri azzannano anche l’Inter, dando sempre più l’immagine della concretezza e della vitalità.

Dall’Atalanta che, senza i 6 punti di penalizzazione, ora sarebbe settima in classifica sopra l’Inter, a ridosso di Roma e Napoli.

Dall’Udinese che, anche senza Isla, Pinzi e Badu, dimostra di essere sempre competitiva. Ieri i friulani hanno superato il Bologna, fuori casa, per 3-1  e le ultime tre sconfitte subìte sono ormai un ricordo lontano. Tra l’altro, quella contro il Milan è stato un autentico Harakiri.

Le smentite – Arrivano da Roma e Inter. Dai giallorossi guidati da Luis Enrique ci si aspettava finalmente il salto di qualità e di rendimento che invece non c’è stato. Un crollo verticale, quello subìto ieri contro l’Atalanta, che pesa come un macigno e che fa cadere anche quelle poche certezze che, con fatica, fin qui l’allenatore catalano era riuscito a costruire. Mettiamo per un attimo da parte la vicenda dell’esclusione di De Rossi per motivi disciplinari, bisogna invece concentrarsi sulle immense praterie lasciate agli avversari e sulla poca concentrazione e senso di sbandamento che tutta la squadra ha palesato. Saranno questi gli aspetti su cui lavorare di più e capire come mai una squadra che segna 4 reti conto l’Inter, poi ne becca altrettanti dall’Atalanta.

L’altra smentita riguarda proprio i nerazzurri. Anche qui, dopo proclami di rinascita e voglia di ribaltare immediatamente questo lungo periodo negativo, arriva la quinta sconfitta consecutiva, la 12esima della gestione Ranieri. Preso singolarmente, il risultato di ieri sera, tutto sommato, ci può anche stare, perdere 1-0 al San Paolo contro un Napoli così lanciato, è comprensibile. Ma è proprio la pochezza del gioco dell’Inter che spaventa, che non lascia mai intravedere la pericolosità e la forza della squadra, segni invece distintivi dell’Inter del triplete.

Le frustrazioni – Giungono, invece, oltre dalle polemiche causate dai grossolani errori della terna arbitrale del big match di sabato sera tra Milan e Juve – capaci scontentare entrambe le società – anche da casa Lazio.

L’allenatore biancoceleste dichiara di lasciare la squadra prima della sfida in Europa League contro l’Atletico Madrid (poi persa), però parte lo stesso con il gruppo, dirige la squadra in campo, poi si confronta con il suo Presidente e poi ottiene una vittoria in campionato che gli consente di rimanere terza in classifica. Roba dell’altro mondo! Qui i frustati sono i tifosi laziali, che non riescono a capire se è un bene essere terzi o un male.

Rimane da chiederci: allora, cosa dovrebbero fare Luis Enrique e Ranieri?

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