Sviluppare la Resilienza con Ultramaratone e Ultratrail

“Semplicità, semplicità, semplicità.  Occupatevi di due, tre faccende, non affannatevi dietro centinaia, o migliaia.” Henry David Thoreau

“Si può assaporare completamente una situazione piacevole, senza dispiacersi quando finisce perché si comprende che ogni cosa è destinata a passare.” William Hart

Importante un elevata autoconsapevolezza delle proprie risorse personali e dei propri limiti nella pratica degli sport di resistenza che diventano un ottimo insegnamento di vita per affrontare le fatiche di tutti i giorni.

Sarebbe indicato un approccio meditativo soprattutto per la gestione delle le crisi e gli infortuni, come arrivano così se ne vanno, quindi bisogna essere cauti e sereni.

Le persone mettono in atto un’ampia variabilità delle risposte individuali di fronte a crisi, infortuni, sconfitte: alcuni soccombono, alcuni appaiono resilienti, altri (pochi) appaiono addirittura rafforzati dall’aver affrontato con successo stress e avversità.

La Resilienza e l’Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo.

Il termine Resilienza deriva dalla metallurgia, indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni ed urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare efficacemente momenti o periodi di stress o disagio (immaginate di schiacciare una pallina di tennis).

Walsh (2003) la definisce come “l’abilità di resistere e far fronte alle sfide distruttive che a volte la vita impone, l’abilità di lottare, superare gli ostacoli e andare avanti del soggetto al fine di poter vivere e amare pienamente”.

Così come avviene negli sport di endurance, resistere ed andare avanti, lottare con il tempo cronologico ed atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni, a volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a recuperare a riposare, a rinunciare. Importante è amare sempre se stessi, la vita, ed avere una elevata passione e forte motivazione in quello che si fa.

Gli atleti sperimentano sicurezza nel riuscire a portare a termine tali competizioni estenuanti, sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisione, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, si scopre di possedere capacità insospettate. L’ultracorsa diventa una palestra di vita.

Gordon (1995) pone l’enfasi “sull’abilità di crescere bene, maturare e aumentare le proprie competenze di fronte alle circostanze avverse”. Quindi è importante sperimentare, provare, trovare soluzioni.

Si impara a superare qualsiasi ostacolo, a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze che comunque diventano passeggere.

La persona resiliente tende a “leggere” gli eventi negativi come momentanei e circoscritti e ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda (locus of control interno-dipende da me). Di fronte a sconfitte e frustrazioni questi individui sono capaci di non perdere la speranza (traggono insegnamenti).

L’essenza della vita è sperimentare le proprie capacità personali, misurarsi con l’impossibile, l’incerto, sfide continue per entrare dentro se stessi e fare un viaggio interiore alla ricerca di se stessi, per conoscere se stessi e le proprie possibilità e capacità di affrontare e sempre rialzarsi quando si casca, ci si infortuna.

E’ importante per il benessere e per sviluppare la resilienza, moltiplicare le esperienze positive. Le esperienze positive e piacevoli rafforzano le difese e forniscono energie per mantenersi forti nelle circostanze avverse.

La passione è un motore potente che riesce a mobilitare le energie occorrenti per portare a termine qualsiasi impresa con qualsiasi condizione. Con la forte passione e giusta motivazione si può avere la capacità di gestire momento per momento eventuali imprevisti o crisi ed andare avanti nello sport e nella vita.

Essere resilienti implica il percepire al tempo stesso il dolore e il coraggio, affrontando le difficoltà grazie alle proprie risorse personali, relazionali e contestuali. La pratica dell’ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne che in situazioni ordinarie sono insospettabili.

Le persone dotate di alta resilienza sono flessibili, sanno adattarsi con prontezza a nuove situazioni.

L’adattamento graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permettono di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso.

Il non fermarsi davanti a imprevisti, il non mollare, il “piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti permette di rialzarsi più forti e determinati di prima, permette di ricominciare con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più esperienza, con più sicurezza. 

E’ importante essere consapevoli nel “qui e ora” di quello che si fa, momento per momento, facendo ogni cosa con la massima attenzione e concentrazione, non lasciando niente al caso, curando i minimi particolari, senza distrazioni.

Attraverso l’ultracorsa Scendi all’interno di te stesso, fai un viaggio interno che ti permette poi quando rimetti i piedi sulla terra di sperimentare una sicurezza in te stesso rispetto a quello che sei e quello che fai senza badare ad eventuali giudizi altrui.

Alcune testimonianze degli ultramaratoneti:

Marco Zanchi: “La capacità di affrontare i problemi e difficoltà in gara ti possono essere d’aiuto anche nella vita quotidiana!”

Silvio Cabras: “Avendo un carattere molto timido e introverso, socializzando mi ha dato la possibilità di aprirmi!”

Mario: “Be che dire mi sono rinforzato nella vita quotidiana.”

Giuliano Cavallo: “Diventare più forte caratterialmente ed essere sempre ottimista.”

Efisio Contu: “La calma che non sapevo di avere, sino a prima di iniziare questo sport ero sempre in tensione tutto e subito, ora invece con calma e serenità tutto è possibile.”

Iolanda Cremisi: “Ho trovato in me stessa una forza incredibile, e anche nella vita di tutti i giorni ho imparato ad avere pazienza e riuscire sopportare situazioni difficili.”

Matteo Colombo: “Ho imparato a gestire e a controllare le mie emozioni e miei stati d’animo soprattutto nei momenti di difficoltà e debolezza… per me correre significa anche migliorarmi in qualità di persona nel mio quotidiano e nella mia vita privata, lavorativa, sociale, famigliare ecc.”

Cristian Zambon: “Molto più paziente e il superare con più facilità qualsiasi problema della vita eliminando il superfluo.”

Insomma correre per lunghe distanze con se stessi e con gli altri affrontando diverse situazioni e superandole se non alla prima volta nelle volte successive fortificandosi sempre di più diventa una autoterapia.

Nico Leonelli: “Ho scoperto che se qualcosa nella mia vita non va come vorrei, è solo perché non ci ho messo la giusta forza e determinazione.”

Maria Moramarco: “Ho scoperto di avere tanta pazienza e determinazione. CORRERE è un pò come fare terapia, scopri te stesso e riconosci debolezze, pregi e difetti, hai una visione di vita diversa da quella che hai vissuto prima.”

L’ultracorsa aiuta ad essere più produttivi al lavoro, più collaborativi, più altruisti.

Filippo Poponesi: “Che sono uno tenace, uno che non molla. Che se mi pongo un obiettivo riesco a trovare la motivazione per raggiungerlo, anche sopra le mie stesse forze. E quando organizzo incontri di lavoro con i miei collaboratori cerco di trasmettere loro questo messaggio usando anche metafore podistiche. L’ultramaratona mi ha aiutato tantissimo ad accrescere l’autostima. Inoltre ha amplificato in me la voglia di aiutare gli altri.”

Gli atleti sperimentano più sicurezza nel riuscire a portare a termine tali competizioni estenuanti, inoltre sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisione, di sentirsi leader.

In sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri ma prima di tutto da se stessi.

Si scopre di possedere capacità insospettabili, e questo serve da insegnamento anche nella vita oltre che dallo sport, si impara a superare qualsiasi ostacolo.

Per ogni problema c’è almeno una soluzione, è possibile trovare tale soluzione che ti porterà al traguardo finale a superare gli imprevisti le sofferenze che comunque diventano passeggere.

L’ultracorsa diventa l’attività che ti permette di andare avanti anche nella vita, più vai avanti nelle distanze e nelle difficoltà delle ultracorse e più sei in grado di andare avanti nelle difficoltà della vita quotidiana, lavorative, famigliari.

Bibliografia
Bonfiglio N.S., Renati R., Farneti P.M., La resilienza tra rischio e opportunità. Un approccio alla cura orientato alla resilienza, Alpes, Roma, 2012.
Hart William, LA MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da S.N. Goenka Un’arte di vivere, Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena.
Sielbert A., Il vantaggio della resilienza, come uscire più forti dalle difficoltà della vita. Edizioni AMRITA, Torino, 2008.
Simone M., Psicologia dello sport e non solo, Aracne editrice, Roma, 2011.
Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale, Sogno Edizioni, Genova, 2013.
O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013.
– Sviluppare la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport. MJM, Meda (MI), 2014.

 

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