Lorena Brusamento, azzurra ultrarunner: La gara per me è un viaggio

Eccezionale la gara dell’Italiana Brusamento Lorena al Campionato Europeo in Francia di 24 h di corsa su strada, riesce a correre 221.719 km in 24 ore classificandosi 13^, Luisa Zecchino 23^ con 206.632 km, Addari Paola 31^ con 200.88 km, Milanesi Chiara 33^ con 198.681 km, Barchetti Monica 193.36 km, Fossati Maria Ilaria 46° con 181.915 km.

La Svedese Maria Jansson vince l’oro stabilendo il nuovo record svedese ed europeo con circa 250.647 km, l’argento va a Patrycja Bereznowska (POL) che stabilisce il nuovo record Polacco con 241.633 km, il bronzo va alla connazionale Agata Matejczuk (POL) 232.285 km.

Il titolo a squadra femminile va alle Polacche, l’argento alle Svedesi, il terzo posto alla Francia. La squadra Italiana si piazza all’8^ posto.

Alcune domane a Lorena Brusamento per approfondire il mondo femminile degli ultrarunner.

Eri riposata prima della gara? “Si, ho cercato di rallentare i miei ritmi ‘normali’ di lavoro qualche giorno prima.”

Cosa hai scoperto? Cosa puoi fare per far meglio? “Ho scoperto che posso fare ancora di più, dovrei allenarmi seriamente invece di correre e basta!”

Cosa hai notato delle altre squadre e degli altri atleti? “Non molto. Ciò che ho potuto vedere ed apprezzare è stata la forza e la determinazione di alcuni atleti.”

Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua  vita? “Si, toccando il piede di Re Leonida all’arrivo di Spartathlon.”

Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita, prima la pallavolo, poi la corsa ma non solo. Ho cercato di seguire il mio istinto e di fare sempre ciò che mi faceva provare un’emozione.”

Quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Alimentazione e integrazione, obiettivo chiaro e fisso in mente uniti ad una forte fiducia sullo stato di salute del mio corpo.”

Ogni atleta ha i suoi ingredienti del benessere e del successo nello sport. La motivazione, la passione, il bisogno spinge la persona a raggiungere un obiettivo nella vita o nello sport. Per attivarsi ed impegnarsi, l’obiettivo dovrebbe essere sfidante e difficile ma raggiungibile, non impossibile.

Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Il mio percorso verso l’ultramaratona è stato segnato da persone diverse in fasi diverse. Nell’ultimo anno sicuramente il mio compagno e la mia amica/assistente hanno avuto un ruolo importante.”

Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Spartathlon in particolare anche se ogni gara/corsa mi ha dato emozioni, sensazioni particolari e ricordi.”

Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Sono orgogliosi e pensano che posso fare sempre meglio.”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Forse la cosa più strana che ho visto è stato il giapponese che dormiva in sospensione tra due sedie in un check point lungo Spartathlon…5 minuti di sonno cosi, poi è suonata la sveglia si è alzato ed ha ripreso a correre.”

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Che sono forte, mi ferma solo qualcosa che può mettere a rischio serio la salute.”

Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Forza, determinazione, tenacia, controllo, conoscenza di me stessa, fiducia.”

Che significa per te partecipare ad una gara sportiva? “La gara per me non è una gara ma un viaggio. E più il percorso è lungo piu il viaggio mi piace. La gara mi consente di dedicarmi del tempo, tutto per me come se fossi in vacanza.”

Le gare di ultramaratona permettono di essere con se stessi per tanto tempo, permette di conoscersi meglio nelle crisi, ti fa ripercorrere attimi e periodi della vita, un viaggio nel tempo partendo dal momento presente, permette di sperimentare sensazioni, impressioni ed emozioni, sentendo il proprio corpo, le sensazioni corporee, il respiro che ti porta vanti metro dopo metro, chilometro dopo chilometro, sempre avanti.

Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Si, la sensazione di non avere più nulla e di avere raschiato il fondo del barile.”

Quali sono o sono state le sensazioni che sperimenti facendo sport: pregara, in gara, post gara? “Emozione, agitazione, gioia, serenità, condivisione, amicizia.”

Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Devo fare attenzione a non dissociarmi per troppo tempo, rischierei di non avere il completo controllo di ciò che succede al mio corpo.”

Per fare certe gare considerate estreme per la lunghezza chilometrica, per le tante ore di attività fisica con deprivazione di sonno, bisogna ogni tanto staccarsi dalla razionalità, come mettersi a folle, lasciarsi andare, andare oltre, sentirsi leggeri, forti, resistenti, lasciarsi guidare un po’ dall’istinto, scoprire di poter fare cose considerate eccezionali e straordinarie, sentirsi fluidi, accorgersi che è passato del tempo senza controllo, un occhio fuori ed un occhio dentro, osare senza strafare, un approccio meditativo, passa tutto con pazienza ed essendo preparati per poterlo fare.

Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Cerco sempre di dare il massimo e di non farmi condizionare né dall’ambiente esterno né da qualche pensiero negativo.”

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Lo sport è amicizia, aggregazione, condivisione, gruppo, insegnamento, conoscenza, qualsiasi sport e a qualsiasi livello.”

Qualsiasi sport, qualsiasi livello, ed a qualsiasi età, lo sport apporta benefici, scoperte, conoscenze, è una formazione che non ha prezzo e non ha pari, una formazione alla vita, apprendere ed imparare dall’esperienza diretta per costruire carattere e formare personalità per vivere ogni momento con consapevolezza.

Quale può essere un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Motivo numero uno: la salute. Il doping è qualcosa che spinge oltre il limite in maniera artificiale, le sostanze che si assumono o si iniettano al nostro corpo fanno danno. Motivo numero due: che soddisfazione ci può essere nel raggiungere un risultato…barando?”

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “Non saprei, non ne ho mai sentito necessità.”

Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Ogni sogno realizzato apre la strada ad altri sogni, basta seguire la scia. Indossare la maglia azzurra era un sogno, l’ho realizzato e questo mi da la possibilità di sognare altro! La vita senza sogni, che vita è?”.

Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Non smetterò mai di fare sport, se la salute me lo consente, perché è vita.”

Continuo a sentire questa frase: lo sport è vita. E’ quello che sperimentano in tanti, lo sport ti rimette al mondo, ti fa rinascere a nuova vita, finché non lo incontri non lo puoi sapere, ma una volta incontrato ne assorbi tutti gli effetti benefici e sono tanti, dal benessere individuale a quello sperimentato in gruppo.

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con pazienza e lavorando su me stessa, cercando sempre di essere positiva.”

La positività è una forza in più, ti fa risparmiare tante energie che servono poi in allenamento ed in gara per portarti avanti verso la meta.

 

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