Mimmo Ricatti, atletica: Il mio lavoro è correre

Ho conosciuto Mimmo Ricatti alcuni anni fa e mi ha sorpreso la sua determinazione ed impegno nel fare sport, nel pretendere tanto da se stesso ma anche dai suoi amici di squadra e di allenamenti.

Mimmo cerca di comprendere come far meglio, come curare con attenzione tutti gli aspetti inerenti la prestazione atletica, l’allenamento fisico, la nutrizione, non trascurando l’aspetto mentale.

Mimmo è determinato, severo con gli altri ma soprattutto con se stesso, ma quello che gli fa fare il salto di qualità è l’essere resiliente, ad ogni impedimento si è sempre rialzato, ha sempre ricominciato con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più determinazione, con più esperienza, con più sicurezza e questo gli ha permesso di raggiungere tanti traguarda ad iniziare dalle gare di mezzofondo fino alla maratona.

Interessandomi di psicologia dello sport e benessere ho chiesto a Mimmo di rispondere ad alcune domande che riporto di seguito.

Mimmo appare essere sereno, oramai è diventato espertissimo di allenamenti e gare, si conosce bene e sa che nello sport, soprattutto praticato ad alto livello, sono importanti diverse componenti, non solo la grinta, l’aggressività.

Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “L’alimentazione è per me un vero e proprio allenamento. Il carburante che dà energia alla macchina corpo. Curo molto l’aspetto ma senza privarmi totalmente delle concessioni di gola.”

Mimmo sa che per fare le cose bene, per eccellere non bisogna trascurare nessun aspetto, e quindi allenamento fisico, nutrizione, aspetto mentale, sono le chiavi del successo e del benessere.

Le difficoltà si mettono in conto, ma Mimmo sa che ad ogni problema c’è almeno una soluzione e quindi va avanti alla ricerca delle migliori soluzioni possibili per continuare nella sua passione sportiva e lavorativa ad eccellere come meglio può e serenamente.

Ha le idee chiare Mimmo, se vuoi ce la metti tutta con il corpo, il cuore e la testa altrimenti ogni minimo problema diventa un’occasione per fermarti.

Chi ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “Tante persone ogni giorno contribuiscono alla buona riuscita delle mie avventure. Le persone che mi circondano spesso mi regalano la positività e la forza per cimentarmi in ogni passo della mia via.”

Mimmo è circondato da tante persone che gli vogliono bene, tanti fan, amici e parenti e colleghi che fanno il tifo per lui in ogni momento ed in ogni situazione.

E’ lunghissima la carriera di Mimmo così come sono tantissime le su gare, ma Mimmo è capace di essere determinato con grinta ed affrontare le situazioni più difficili.

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Il mio lavoro è CORRERE. Ma spesso ripeto a me stesso di non farlo di fretta. Il paradosso della affermazione mi fa tanta simpatia.”

Quali sono o sono state le tue sensazioni pregara, in gara, post gara? “Puoi provare timore, fibrillazione, panico, tensione o chissà quanti altri stati. Io amo competere e la competizione è diventata per me come un luogo bellissimo in cui realizzarmi.”

Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Ho avuto molte fortune. Una di quelle è stata fare del mio sport un lavoro. Fantastico connubio!”

C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Abbiamo tutto quello di cui necessitiamo, per fa sì che i nostri sogni si avverino, a portata di mano. Nelle nostre menti, nelle nostre membra e nel nostro petto!”

Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “La vita senza sport non è immaginabile perché lo sport è vita! “

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Crisi, sconfitte e infortuni sono tessere dello stesso puzzle di cui fanno parte anche i successi, le vittorie e i risultati. Se si accolgono questi nella propria vita bisogna accettare anche quegli altri come esperienze che possano farci maturare e capire.”

A volte se qualcosa non va è importante approfondire, conoscere, sapere, informarsi, documentarsi, si scopre che è possibile fare qualcosa in modo diverso, in modo migliore, si impara a conoscersi meglio.   

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “Lo psicologo serve quando serve ma anche quando sembra che non serva. Non si tratta di un rimedio estremo. Bensì di una pratica che può darci un ritmo, una tranquillità, una condizione di consapevolezza di alto livello.”

E’ vero non bisogna aspettare di avere dei sintomi, delle crisi, dei disturbi per ricorrere allo psicologo, l’aspetto mentale andrebbe allenato così come si allena l’aspetto fisico.

Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica, impegno, sudore, sofferenze? “Il mio sport è come una poesia. Può mettere in rima la tua vita. Può far sì che le tue giornate diventino sonetti.”

 

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