Ciò che distingue un campione da un atleta comune è la resilienza

Si definisce resilienza la capacità di resistere alle frustrazioni, agli stress, in generale alle difficoltà della vita. Essere resilienti significa essere duttili e flessibili, accettando di sbagliare, sapendo di poter rivedere e correggere le proprie azioni. 

Ciò che distingue un campione da un atleta comune è la resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo”, che sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia di far meglio, di migliorare gli aspetti in cui ha mostrato carenza. Chi è resiliente, esce rafforzato da una sconfitta, analizza i suoi errori e trova le soluzioni per essere vincente.

Tra i fattori individuali che promuovono la resilienza vi sono: autoefficacia, locus of control interno, capacità di porsi degli obiettivi e di trovare strategie adeguate per conseguirli, progettualità futura, ottimismo, senso dell’umorismo. Tutte queste caratteristiche possono essere incrementate con un lavoro di mental training che permette al campione di eccellere partendo da un lavoro di autoconsapevolezza per individuare e cercare le proprie risorse personali e proseguendo con un lavoro sul goal setting e sviluppo di autoefficacia personale. E’ possibile approfondire l’argomento sul testo Sviluppare la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport. MJM, Meda (MI), 2014.  

Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale. Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.

Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di preparazione atletica. Il percorso per raggiungere obiettivi può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a questi impegni.

Quindi, la cosa importante è decidere le priorità negli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento. Da soli è difficile, più è alto l’obiettivo, più è alto l’impegno e il costo in termini di investimento di soldi e di tempo.

Si lavora poi sull’autoefficacia personale attraverso la ricerca di passate prestazioni positive, di individuazione di modelli vincenti, di ricerca di feedback positivi.

Anche Trabucchi Pietro spiega come incrementare l’autoefficacia nel suo libro Resisto dunque sono, Corbaccio, a pag. 63: “Bisogna creare delle esperienze in cui l’atleta padroneggi delle difficoltà progressive: sempre più sfidanti ma raggiungibili.”

Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia? Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito, quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo? 

Nel libro O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013, è illustrato come utilizzare il modello O.R.A.. Si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto, indossare l’obiettivo raggiunto.

 

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